NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
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Diecimila volte Ernest

Tanti sono gli ingressi fatti registrati ad un anno dall’apertura il museo dedicato a Hemingway, allestito a Villa Ca’ Erizzo di Bassano

di Gianni Celi

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Diecimila volte Ernest

Fosse ancor vivo Ernest Hemingway rimarrebbe sbalordito dal clamore suscitato, nei suoi confronti, da un museo sorto appena un anno fa in una piccola cittadina di quel Veneto che lui ha tanto amato. Bassano del Grappa, nel quale è approdato nell’ottobre del 1918, ormai alla fine della guerra, ma con una medaglia d’argento al valore militare ben attaccata sul petto per delle ferite riportate in battaglia a Fossalta di Piave, gli ha aperto una sezione a lui dedicata e alla Grande guerra, proprio in quella villa lungo il Brenta che lo vide presente, assieme a tanti suoi colleghi poeti e scrittori, a bordo delle ambulanze della Croce rossa americana.

Diecimila volte Ernest (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Proprio un anno fa, infatti, ed esattamente il 17 ottobre del 2014, si aprirono le porte del seminterrato che dà verso il Brenta, di Villa Ca’ Erizzo Luca, quella villa, come dicevamo, di cui racconta lo scrittore in un inedito che doveva diventare, nei suoi intendimenti, un libro vero e proprio. Peccato che Hemingway non lo abbia mai finito quel libro perché, pensiamo, sarebbero emersi tanti interessanti aneddoti legati alla nostra città e a quel viaggio quotidiano su e giù per la strada Cadorna con le ambulanze americane cariche di feriti.

È il proprietario della villa, Alberto Luca, a parlarci del successo di questa iniziativa che, nel primo anno di vita, ha portato lungo il Brenta qualcosa come 9.440 visitatori, nonché 3.884 partecipanti agli eventi offerti nel corso dell’anno e 1.620 gruppi di scolaresche.

Diecimila volte Ernest (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“È sicuramente un successo quello che abbiamo conseguito con questo museo – afferma – specialmente se si tiene conto che, essendo lo spazio aperto soltanto il sabato e la domenica, vale a dire 171 giorni all’anno, avere registrato un numero così alto di visitatori sta a significare la valenza di questo progetto. Meritano un cenno, poi, gli eventi offerti, dal ruolo delle ville venete nella Grande guerra, alla guerra dei veneti e degli italiani, dalla rassegna cinematografica ad Opera Estate e tanti altri eventi che hanno portato gente in villa”.

Grande anche la soddisfazione dell’assessore al turismo, Giovanna Ciccotti, per questo museo che, oltre a celebrare un grande scrittore “che ha portato con sé un ricordo indelebile della villa e di questi luoghi impreziositi da un paesaggio dolce fatto di fiume, di colline, di valli, di montagne”, ha favorito la conoscenza della città grazie ad un nutrito numero di turisti che, approdando al museo di Hemingway, hanno avuto modo di girare per le vie del centro storico e dei dintorni.

Il collega Giandomenico Cortese, collaboratore scientifico del museo, ha parlato delle tante iniziative svolte nel corso del primo anno di vita dello stesso, annunciando l’imminente pubblicazione di un volume sulla Grande guerra, nonché di un semestrale dal titolo “Hemingway journal”, scritto in italiano ed in inglese con il quale si ripercorreranno non solo le trasferte dello scrittore americano nel Veneto, dopo la guerra, ma anche episodi a noi vicini della terribile prima guerra mondiale.

Venerdì 23 il primo anniversario del nuovo museo sarà ricordato con una solenne cerimonia che si svolgerà davanti alla Cappella Mares di Villa Ca’ Erizzo dove sarà ufficialmente dato lustro all’intitolazione del tratto di strada che corre fra il fiume e la villa ad Hemingway. La via, infatti, si chiamerà Lungobrenta Hemingway. L’appuntamento è per le 17,30.

Diecimila volte Ernest (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“Il Comune – ha sottolineato l’assessore Ciccotti – vuole dare importanza a questa titolazione con una targa che riporterà il brano di un libro del grande scrittore”.

Alle 18, nella Cappella attigua alla villa, Pino Costalunga e Mario Baldassarre, rallegreranno il pubblico con musiche e letture di pagine hemingwayane.

E, per finire, ricordiamolo ancora quel passaggio dell’inedito di Hemingway in cui si parla espressamente di Villa Ca’ Erizzo: “A Bassano noi eravamo acquartierati in una vecchia villa sul Brenta, sulla sponda orientale, un po' più in su del ponte coperto. Era grande e tutta di marmo, con cipressi lungo il viale e statue ai lati, e le solite altre cose. Noi eravamo il solito gruppo di avventurieri, dai piedi piatti e con gli occhi strabici, che non potemmo arruolarci nell' esercito e avevamo ripiegato sul Servizio ambulanze. Quando il Corpo di spedizione americano arrivò in Francia, fummo cacciati via di lì. Alcuni della squadra erano finiti in Mesopotamia, gli altri si sparpagliarono per i Posti o Sezioni lungo il fronte italiano. Certo, avrei potuto tornarmene a Washington, con Spurs, addetto alla propaganda. Ma hai tu mai visto il sole sorgere, almeno una volta, dal Monte Grappa, o sentito nel sangue dentro di te il crepuscolo di giugno sulle Dolomiti? O gustato il liquore Strega a Cittadella? O camminato per le vie di Vicenza, di notte, mentre la luna ti bombardava? Sai, in guerra, oltre al combattere ci sono mille altre cose. E ogni volta che al chiaro di luna scendevamo alla piccola trattoria e io respiravo il profumo di quei grandi fiori color porpora che coprivano i muri bianchi e inondavano la notte del loro olezzo, e ci sedevamo nel giardino con un autentico boccale di birra buona davanti, e coppie di innamorati ci camminavano vicino nella penombra lunare, e magari su per la strada una chitarra si lamentava nostalgicamente suonando Torna a Surriento, credimi, Washington era terribilmente lontana e mi auguravo di non aver mai toccato una macchina da scrivere. Bene, eravamo acquartierati in questa vecchia villa di Bassano”.

 

nr. 38 anno XX del 24 ottobre 2015



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