La fotografia del volto di Marylin risalta incorniciata da coloratissimi giri di perle, stelline di plastica e metalli e, nell’ostentazione dell’immagine, Omar Ronda (Portula-Biella 1947) la eleva per splendore femminile fra i miti della sua galleria, ispirati ai ritratti.
L’arte di Ronda incontra volti di celebri dive e li accosta ad altrettanto celebri volti femminili entrati nei secoli nella storia dell’arte in un’attuale forma di classicità. Si avvicinano i volti di “Penelope Cruz e Simonetta Vespucci di Agnolo Bronzino” la “testa di angelo di Leonardo da Vinci e Julia Roberts”, “Audrey Hepburn e la Ragazza con l’orecchino di perla di Jan Vermer”, “Claudia Cardinale e Monna Lisa”, sempre tutti in grande risalto sulla superficie. Traslucide immagini di celebri innamorati incastonate in ricche cornici di plastica aumentano la godibilità estetica dell’esposizione. Ronda è l’artista della Cracking Art e celebra l’arte della plastica dal 1988 quando realizza animali di grandi dimensioni ed intensamente colorati nel seguire la sua filosofia che si appoggia sullo studio e sulle analisi dell’utilizzo del petrolio per arrivare alle forme in plastica di animali dalle grandi dimensioni intesamene colorate. A New York, negli anni della Pop Art, incontra il triestino Leo Castelli e Ileana Sonnabend ed i protagonisti dell’arte di quegli anni, trasferendo l’arte americana in Italia. Nel 1968 apre una galleria d’arte a Biella che propone opere di artisti internazionali quali: Joseph Beuys, Gerhard Richter, Arman, Christo, Cesar, Tinguely, Rotella, Dorazio. La bellezza femminile, scrive Santaniello, guida e alimenta la ricerca e la creatività di Omar Ronda.