NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
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Interventi

L’incredibile vicenda della Tav

di Mario Giulianati
7 novembre 2015

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Interventi

L'incredibile vicenda della Tav

 

La TAV, o TAC come alcuni preferiscono definire questa vicenda, era iniziata, con la dichiarazione perentoria del sindaco di Vicenza dott. Achille variati, che suonava, pressappoco, come il titolo di una trasmissione televisiva riguardante il fare e disfare case e appartamenti “Prendere o lasciare”- O si accettava la indicazione proposta dalle Ferrovie dello Stato per la soluzione veneta e vicentina della TAV, oppure si perdeva questa occasione, senza dubbio di grandissima importanza, e si rendeva ancor più grave l’isolamento di Vicenza dal resto sia del veneto che dell’universo intero. La proposta che l’ingegner Gianmaria De Stavola dello studio di progettazione Idroesse Infrastrutture Spa per conto di Italfer, si sintetizza nella creazione di una stazione per l’Alta Velocità alla Fiera, la dismissione della vecchia stazione, che recentemente il sindaco Variati definisce brutta e degradata ma che a me pare essere una delle più dignitose dell’intero Veneto, e una nuova stazione nell’area che genericamente si individua dalle parti del nuovo tribunale. Pressappoco un kilometro dalla attuale. Mille metri che comportavano anche la lacerazione, con un mastodontico tunnel, dei Colli Berici dalle parti della Villa ai Nani e della Rotonda. Una assurdità, però il prendere o lasciare era un imperativo tale che per qualche tempo la città è rimasta muta e attonita. Poi qualcuno ha ripreso fiato e a cominciato a fare due più due e la proposta del tunnel è stata, fortunatamente, messa in soffitta. Finalmente anche l’amministrazione si è decisa, seppur molto cautamente, a verificare l’opinione della cittadinanza che, nel frattempo si era manifestata per merito dei mas media locali, in pratica aprendo un dibattito sui pro e sui contro indipendentemente dalla Istituzione Comunale. Passa il tempo, come vadano le cose si sa e non si sa, si mettono in allarme i futuri probabili espropriandi con una infelice lettera prenatalizia del direttore generale del Comune. Il Ministro Lupi, sostenitore della TAV vicentina diventa un ex ministro.

VARIATI_E_DELRIO (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Arriva il nuovo Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio, che di promesse è meno generoso ma contemporaneamente pare essere più concreto. Di recente il sindaco Variati se ne esce con una affermazione di grande peso. Cioè afferma che sono a disposizione per la tratta Verona Vicenza, se non ho capito male, la somma di 1.869.000.000 di euro. Praticamente quasi tutto quello che serve a completare questa parte del faraonico progetto. Riunione del Consiglio Comunale. Si profila l’ipotesi che la nuova stazione da costruirsi presso il Tribunale nuovo può anche essere scartata. Ci sono problemi idrici. Il sogno del vicesindaco di trasformare la vecchia stazione di Campo Marzo in “polo creativo” dedicato, notte e giorno, a attività ludiche e culturali, visto che la proprietà, le Ferrovie, la potrebbero cedere gratuitamente al Comune. Cosa che non pare essere stata mai nelle intenzioni della proprietà. Comunque non si fa tempo a digerire la notizia data dal sindaco, relativa al reperimento dei quattrini che VVOX pubblica un articolo, firmato dal dott. Erasmo Venosi, che di queste cosa, a leggere il suo curriculum, se ne intende, titolato “Fondi per Tav Vicenza: Variati se li è sognati e prosegue scrivendo che “Il sindaco di Vicenza afferma che "esistono" 1 miliardo e 869 milioni. Dalla tabella E della legge di stabilità ne risultano 459”. Seguono una serie di precisazioni che, sempre secondo l’autore, confermano la sua tesi. I soldi ci sono in misura molto, ma molto inferiore, a quella dichiarata dal sindaco.

ERASMO_VENOSI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Sempre il dott. Venosi indica L’esperto di questioni infrastrutturali del Sole 24 Ore, Santilli, in un articolo del 21 dicembre 2014 a proposito della finanziaria, menziona risorse complessive per circa 9 miliardi per tutti gli investimenti, e segnatamente 200 milioni di euro per la Vr-Pd, che si aggiungono ai circa 160 della delibera Cipe del 2006 e ai 90 dello “Sblocca Italia”. Totale: 450 milioni, che sono la cifra che troviamo nella banca dati delle opere strategiche”. La morale, sempre che ci sia, è semplice ma nel contempo non facilmente verificabile. Sicuramente uno dei due commette un errore. Non sarebbe male che la questione fosse chiarita senza alcun dubbio e senza alcuna ombra.  

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