Cosa l’ha ispirata maggiormente a scrivere questo libro?
"Questo libro è la naturale prosecuzione di quello precedente, pubblicato nel 2013, in cui ho presentato, in breve, gli avvenimenti più significativi della storia complessiva di Crosara a partire dalla preistoria. Si tratta di argomenti che mi hanno via via coinvolta e appassionata. Mi è sembrato opportuno e giusto che tanta ricchezza di notizie su una storia senz’altro minore, ma importante, uscisse dal chiuso degli archivi e ci consentisse di conservare la memoria di un passato al quale è legata la nostra identità e di apprezzare un’umanità che con coraggio, tenacia, saggezza e fede in Dio ha percorso il cammino della vita".
Qual è il significato vero – il messaggio – di questa sua testimonianza nel segno della tradizione?
"Mi è sembrato opportuno e giusto che la ricchezza di notizie su una storia senz’altro minore, ma importante, uscisse dal chiuso degli archivi e consentisse di conservare la memoria di un passato al quale è legata la nostra identità e di apprezzare un’umanità che con coraggio, tenacia, saggezza e fede in Dio ha percorso il cammino della vita".
In passato l’appartenenza ad una comunità, anche religiosa, aveva un gran peso. E oggi?
"Oggi il senso di appartenenza ad una comunità religiosa si è molto affievolito, ma non spento e la bella chiesa non è dimenticata. Ma la consapevolezza di appartenere a una comunità è più evidente sotto il profilo laico. L’associazione culturale Terra e Vita che gestisce l’Ecomuseo della Paglia nella Tradizione Contadina di Crosara, l’ANA, la Filarmonica, creata alla fine dell’Ottocento, e altri gruppi minori organizzano ogni anno eventi culturali e ricreativi legati al territorio, che riscuotono sempre consensi e adesioni: mostre di pittura, o di prodotti dell’artigianato, corsi che recuperano le antiche tradizioni, come la lavorazione della treccia, escursioni, esecuzioni musicali di alto livello, qualche concerto jazz, cineforum, la Rassegna d’autunno con la proiezione di film d’autore, la sagra del patrono, il concorso della ciliegia tardiva, l’annuale cena delle contrade. L’elenco potrebbe continuare e dimostrare come il paese abbia inventiva, vitalità e una storia particolare".
Si dice spesso che piccolo è bello... vale anche per Crosara?
"Senz’altro vale anche per Crosara, bella per il suo paesaggio collinare, il suo clima dolce, le sue case antiche e nuove raggruppate nel centro o sparse in tante contrade".
nr. 41 anno XX del 14 novembre 2015