NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Vicenza a Nordest

di Alessandro Scandale

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Vicenza a Nordest

Nel romanzo ci sono molti giovani: vanno alle partite di calcio ma lanciano anche i sassi dai cavalcavia... che quadro ne esce?
Vicenza a Nordest (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"Un quadro piuttosto complesso, composto da ragazzi qualsiasi che hanno voglia di divertirsi, che mal sopportano le imposizioni e adorano le trasgressioni. Il romanzo è ambientato in un periodo, gli anni ’90, in cui si parlava già di crisi a livello internazionale, ma nella nostra regione ancora non si percepiva o, forse, dato il discreto grado di benessere diffuso dal decennio precedente di boom, la maggioranza delle persone non si rendeva conto dei cambiamenti in atto. Non si era condizionati dal peso della recessione, ma se ne sentiva parlare, per cui ai più giovani questi discorsi probabilmente apparivano come tristi presagi ai quali reagire con indifferenza o vivendo alla giornata, rifiutando programmi di vita a lungo termine. Si tratta ad ogni modo di un quadro ambiguo e variegato, ricco di chiaroscuri, all’interno del quale compaiono esponenti della cosiddetta Vicenza bene e ragazzi della provincia, di estrazione più umile. Tutti sono apparentemente accomunati dalla mancanza di valori tradizionali, con un’unica, strisciante convinzione di fondo: solo chi ha soldi può permettersi certe cose e può raggiungere la felicità".

Dal romanzo si evince un ritratto di Vicenza città chiusa in rigide cerchie sociali e quasi "ingessata"
"A mio avviso è realmente una città abbastanza chiusa, ma ritengo che questa sia una caratteristica di noi veneti a livello generale anche se non so se chiusura sia la definizione più corretta. Potremmo parlare di riservatezza, magari di discrezione. Tuttavia non credo si ricada in un luogo comune se si osserva che girando per le strade della nostra città non si viene assaliti da un estremo desiderio di “attaccare bottone” e cominciare un discorso con un estraneo come può capitare, ad esempio, in qualche città del sud d’Italia. Credo faccia parte della nostra natura, della mia, per lo meno, senz’altro… Mi è capitato spesso, da parte di amici in visita o di conoscenti che hanno soggiornato per un periodo dalle nostre parti, di sentirmi chiedere: Ma come si fa a farsi degli amici nuovi qui? Ci sono posti dove potrei conoscere o entrare in contatto facilmente con qualcuno? Non mi sembra così semplice e immediato, per chi viene da fuori, entrare all’interno di una compagnia o di una cerchia di persone qui a Vicenza, a meno che non si venga introdotti da qualcuno che ne fa già parte".

Pregi e difetti di Vicenza, visti con gli occhi di uno scrittore?
Vicenza a Nordest (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"Collegandomi alla chiusura, c’è anche un risvolto positivo della medaglia, a mio parere: qui da noi è più limitata la possibilità di subire l’invadenza fastidiosa del “simpaticone” di turno, cosa che a diverse latitudini, stando a quanto ho potuto sperimentare di persona, è più frequente. Viaggiando molto, sono convinto che ogni modus vivendi abbia degli aspetti positivi e negativi, dipende dalle esperienze e dal punto di vista da cui lo si considera. Per citare un esempio tratto dal libro, pensando al destino di Alberto mi sono chiesto, raccontandolo, se in altri contesti sarebbe stato possibile o altrettanto credibile... Non ho una risposta precisa, tuttavia per le caratteristiche di fondo dell’ambiente umano in cui ho vissuto negli anni ‘90 si tratta di una vicenda più che verosimile. Tornando a Vicenza, direi che nel complesso si può definire una bella cittadina di provincia, che ultimamente offre il giusto, basta informarsi e saper cercarlo. Rispetto a qualche anno fa appare un po’ più viva culturalmente e, se non si può paragonarla alle molteplici risorse di grandi vicine come Verona o Venezia, il mio luogo dell’anima, tuttavia offre una dimensione a misura d’uomo – ancora l’altro lato della medaglia – e un centro storico invidiabile dal punto di vista artistico e architettonico. Si pensi alla bellezza di contrà Barche nella luce mattutina, o alla linea classica e aggraziata di Ponte San Michele, quando vi si scende, al tramonto in una sera d’estate, da Piazza delle Biade o Contrà Gazzolle… Paesaggi collinari rilassanti ci accolgono a una decina di minuti dal centro, con una fitta rete di piste ciclabili: sto pensando ad esempio a quella della Riviera Berica, che giunge sino a Noventa seguendo il profilo dei colli e ti permette di rilassarti in mezzo alla natura".  

C'è un aneddoto legato alla scelta del titolo, che in origine era diverso: ce lo racconti?
"Come spesso accade si è trattato della scelta più difficile! La mia idea iniziale era di intitolare il romanzo Impero Padano, quindi Impero, per sottolineare uno dei fili conduttori del romanzo, ovvero la natura profonda del contesto economico, politico e sociale in cui si credeva possibile realizzare l’obiettivo leghista della secessione. Questo programma autonomista comportava il sogno di staccarsi dal resto di un’Italia ritenuta decadente, corrotta, incapace di reagire e di tenere il passo con il resto dell’Europa e del mondo. A mio avviso negli anni ‘90 vi era la convinzione diffusa (e amplificata dai media) che, senza il fardello del resto del Paese, il Nord Est avrebbe potuto farcela da solo, confrontandosi con successo con la sfida epocale della globalizzazione e dando origine a un proprio piccolo impero padano. Il secondo che valga la pena citare, Sassi assassini, nasceva invece dall’idea di collegare il titolo alle vicende della compagnia di ragazzi locali al centro della narrazione: l’allitterazione contenuta in questa stringa lessicale mi sembrava accattivante anche dal punto di vista fonetico. Con il sottotitolo “Una storia di provincia”, Sassi assassini avrebbe permesso oltretutto di spersonalizzare, delocalizzare e rendere oggettivo il fatto narrato, quasi che la dimensione della colpa si concentrasse sull’oggetto in sé, e non su chi lo utilizza. Vicenza a Nord-Est è stato invece concordato nella fase di rifinitura con l’editore, che lo riteneva da un lato più neutro rispetto al rischio di svelare la trama, dall’altro più direttamente identificabile e collegabile per i lettori del territorio con l’ambientazione veneta di fondo".

Hai già pronto un secondo romanzo e sarà ambientato ancora a Vicenza?
Vicenza a Nordest (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)"Già pronto non direi, ma ho parecchie idee annotate e gli abbozzi di diversi racconti brevi che potrebbero diventare, come è successo con questo, un nuovo romanzo o una raccolta. Credo che, in ogni caso, la prossima opera conterrà qualche vicenda legata alla formazione, l’ambito in cui lavoro da ormai dodici anni, e al mondo del tango argentino, una mia passione relativamente recente. Immagino inoltre che potrebbe intrecciarsi con la vita di Francesco o quella di Fabio e Luca circa vent’anni dopo. Questi personaggi infatti non sono spariti, li vedo ogni giorno attorno a me quando mi muovo in giro per Vicenza. Sono gli stessi ragazzi, un po’ più vecchi e forse più stanchi, ma soltanto perché ora sono consapevoli che la secessione, per quelli di loro che ci avevano creduto, era una favola, una grandiosa illusione, o forse addirittura una presa in giro… E sono consapevoli che anche se il loro Nord Est non è più così potente e invincibile come pensavano, non ha perso il suo orgoglio e la sua profonda voglia di fare".

Yuri Gatto è nato a Vicenza nel 1976 e qui vive. Si occupa di gestione e organizzazione di corsi professionali. La grande passione per la scrittura, principalmente racconti brevi e poesie, si è espressa negli anni nella partecipazione a vari concorsi nazionali, in alcuni dei quali ha ricevuto premi e riconoscimenti. Nel tempo libero pubblica sul suo blog personale, www.urimato.blogspot.it, nel quale sono raccolti e acquistabili alcuni dei suoi lavori: Le tredici costellazioni (raccolta di poesie), Migrazioni (ciclo di racconti), L’arte di amare e del farsi amare (prosa), Le Turiddiadi (saga in prosa), Quattro funerali e un matrimonio (ciclo di racconti), Neve (racconto lungo). Vicenza a Nord-Est è il suo romanzo d’esordio.

 

nr. 43 anno XX del 28 novembre 2015

Vicenza a Nordest (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

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