Le imponenti pareti della palladiana Villa Thiene a Quinto Vicentino ospitano le vaste tele di juta dipinte da Andrea Marchesini, sagomate per lo spazio straordinario ed ospitate per una mostra difficilmente riproponibile, per il dialogo coinvolgente con lo spazio architettonico.
Elevano nel contrasto cromatico, mutevoli forme innovative, che l’artista rinnova fin dalle recenti esposizioni. Raccolgono le esperienze pittoriche del passato superandole per ricchezza narrativa, impatto visivo, apertura ad una pluralità delle forme sintetiche, non sottoposte ad un indirizzo gerarchico e prive di un ordine apparente. Le forme richiedono allo spettatore un’attenzione di natura visiva unita ad una capacità di lettura delle figure primordiali, simboliche, richiami alla storia dell’uomo, recuperi mitologici, unite alla presenza di maschere, interazioni con elementi decorativi, rimandi a letture fuse a segni, forme geometriche, brevi colature per arrivare agli inserimenti di collage. Appaiono da forme autonome nelle continue variazioni ed accostamenti nei dipinti dalle forme piatte. Un mondo di colori intensi, in brevi colature, in ritagli di decorazioni geometriche, reticoli gioiosi sempre variati negli imprevisti accostamenti. Vicino alla vasta tela, lunga più di quattro metri, altre tele richiamano tra segni imperfetti e figure la spiritualità. Marchesini pratica da tempo l’arte marziale dalla quale trae disciplina e concentrazione funzionali all’ispirazione artistica.