NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Carlo Calenda dal libro “CUORE” all’unione europea

di Mario Giulianati

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Carlo Calenda dal libro “CUORE” all’unione europea

Non so se il dott. Carlo Calenda ha le qualità adatte a ricoprire il nuovo incarico a cui l’ha destinato il Premier Matteo Renzi. Mi auguro di si ma non è questo aspetto,seppur certamente non secondario, che mi interessa in questi giorni. Il fatto è che il dott. Calenda, già viceministro delle Sviluppo economico nel Governo Renzi, ma precedentemente in quello Letta, è stato nominato rappresentante permanente dell’Italia presso l’Unione Europea. Tradizionalmente questo incarico era ricoperto da un ambasciatore, e mica da uno degli ultimi arrivati. Un ambasciatore di grado e rango elevato. Ma questa è l’epoca delle rivoluzioni. Per lo meno è l’epoca in cui ci si attende che qualche cambiamento avvenga anche nella macchina statale. Ma non solo per gli insegnanti precari da decenni.

Carlo Calenda dal libro “CUORE” all’unione europea (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Oppure per le aggregazioni delle Forze dell’Ordine. Ma anche la dove le strutture operative, con più o meno gloriose tradizioni, un po’ di novità può anche essere uno stimolo. Qui il Premier Renzi tocca uno dei santuari dell’alta burocrazia (mi auguro che il termine sia adeguato) dello Stato. Nientemeno che la Diplomazia di Carriera. Difficilissimo entrarvi. I concorsi sono particolarmente selettivi, ma in compenso, per chi supera l’ostacolo, è un universo interessantissimo e elitario. Infatti la decisione di mettere “un politico” al posto di un ambasciatore di rango, non è stata digerita dalla struttura. Riporta il Corriere della Sera che 200 diplomatici, in parte giovani ma anche degli anziani, di servizio si intende, hanno firmato una lettera inviata al segretario generale della Farnesina e al capo di gabinetto del Ministro esprimendo il loro sconcerto e preoccupazione. Il dott. Carlo Calenda è un giovane, è nato nel 1973, pare sia in possesso di un ottima curriculum. Non gli manca di certo ne l’energia ne l’esperienza per gestire la cosa pubblica. Gode della fiducia del premier e, giovanissimo, ha partecipato al sceneggiato televisivo Cuore diretto dal nonno Luigi Comencini, dove interpreta lo scolaro protagonista Enrico Bottini (Wikipedia). Poi è stato anche alla Ferrari, ma la sua partecipazione, da ragazzino, allo sceneggiato “Cuore” mi ha proprio convinto che sia la persona giusta per mettere in moto anche le a volte sopite energie che si celano nei nostri ministeri. Compresa la Farnesina. La Farnesina, cioè del Ministero degli Esteri, dal quale dipende il Corpo Diplomatico, è nota, probabilmente per nostra grande ignoranza, soprattutto per la tristissima vicenda dei due Marò. Non è un bel capitolo della nostra recente storia, e dove le responsabilità non sono probabilmente da imputare alla Diplomazia. Ma da qualche parte un qualche errore sarà stato pur commesso. Eppure non abbiamo mai sentito un nome o un cognome che venga indicato come detentore di un briciolo di responsabilità. Quindi un po’ di aria fresca dovrebbe a mio avviso essere colta da tutto il Corpo Diplomatico, i giovani e i signori di rango, proprio come una sfida, un invito non a battere i pugni, come pare indichino sia il compito del neo rappresentante permanente presso l’UE, ma a uscire dagli schemi ormai deteriorati dal tempo, questi come tanti altri, e dimostrare un po’ di vivacità, di dinamicità. Insomma di essere capaci di interpretare i nuovi tempi. Si legge nella lettere dei 200, che “Non ci si improvvisa ambasciatori, si diventa diplomatici non solo con il superamento di un concorso pubblico fra i più selettivi, ma attraverso un percorso di professionalità, responsabilità e continue valutazioni”. Come in tutte le attività. Ma si cresce, nella propria, anche quando si impara a comprendere il momento storico in cui viviamo, i suoi cambiamenti, le nuove prospettive. Insomma quando si aprono le finestre delle nostre stanze e si guarda oltre l’orizzonte. Non è un caso che di fronte alla Farnesina sia stata installata la “Fontana del Mondo” di Arnaldo Pomodoro.

 

nr. 04 anno XXI del 6 febbraio 2016

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