NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Ospedale Unico Montecchio-Arzignano, serve una "coesione vera"

Il prossimo mese aprirà il cantiere della grande opera per un costo complessivo di 55 milioni di euro. Su futuro, gestione e strategie parlano i principali quattro sindaci della vallata

di C.R.

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Ospedale Unico Montecchio-Arzignano, serve una "co

(C.R.) Dopo l'Ospedale dell'Alto Vicentino a Santorso, ecco quello dell'Ovest Vicentino, più conosciuto come Ospedale Unico Montecchio-Arzignano. L'iter di costruzione ha preso il via la settimana scorsa con la posa della prima pietra, alla presenza, tra gli altri del Governatore Luca Zaia, dei sindaci del comprensorio (in primis quelli di Montecchio Maggiore e Arzignano, Milena Cecchetto e Giorgio Gentilin), del presidente della Provincia Achille Variati, dei componenti della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 5 (presieduta da Martino Montagna, primo cittadino di Cornedo) e del Vescovo di Vicenza Monsignor Beniamino Pizziol, che ha benedetto la prima pietra.

Ospedale Unico Montecchio-Arzignano, serve una "co (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Il nuovo nosocomio sorgerà intorno al vecchio ospedale di Montecchio Maggiore, il cui nucleo originario sarà ristrutturato e mantenuto. Per garantire la funzionalità sanitaria e la cantierabilità della struttura durante i lavori di costruzione, sono state programmate le fasi funzionali costruttive in successione temporale, che saranno realizzate sulla base della programmazione aziendale. I lavori saranno realizzati per stralci, con il primo e più corposo stralcio funzionale che sarà completato entro tre anni e comprenderà la realizzazione di pronto soccorso, area delle degenze chirurgiche e mediche e sale operatorie. La struttura sorgerà su un'area di 34.500 metri quadrati e si svilupperà in verticale, su otto, di cui sei per l'attività sanitaria e ulteriori due per gli impianti tecnici), per complessivi 277 posti letto. Il progetto complessivo ammonta a 55 milioni di euro, con un investimento per il primo stralcio è di 40 milioni, cofinanziati tra Governo, Regione e Ulss 5. Sul futuro e sugli equilibri riguardanti l'Ospedale Unico Montecchio-Arzignano ne abbiamo parlato con quattro dei sindaci maggiormente coinvolti in questa grande opera.

 

Milena Cecchetto, sindaco di Montecchio Maggiore: «Un grande sogno realizzato, una vittoria di tutti. Il nuovo ospedale dovrà garantirà maggiori e migliori servizi»

Ospedale Unico Montecchio-Arzignano, serve una "co (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«Una struttura che potrà diventare uno dei fiori all'occhiello della sanità veneta, un’altra eccellenza messa a disposizione di tutti i cittadini del nostro territorio». Bastano queste parole, lette durante la cerimonia di inaugurazione, per spiegare la soddisfazione del sindaco castellano Milena Cecchetto, che vede «realizzato un grande sogno ma anche una vittoria di tutti non solo del nostro comune».

Ospedale Unico Montecchio-Arzignano, serve una "co (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)«Una struttura, che vedrà in Montecchio Maggiore la propria porta d’accesso – tiene a precisare la Cecchetto – che col tempo non potrà che divenire un vero e proprio polo sanitario, capace di calamitare ed attrarre attorno a se medici valenti, ricercatori entusiasti, servizi di alto livello e ampia ricettività. Si tratta del coronamento di una visione di sviluppo, di sostegno e tutela della salute, di un uso corretto del territorio, delle risorse e del modo di organizzare i servizi in futuro. Ma anche un cammino di condivisione di politica sanitaria ripresa nel 2010, quando fu proposta dall’allora neo-governatore Zaia l’ipotesi di realizzare la nuova struttura negli spazi adiacenti all’ospedale civile di Montecchio Maggiore. Un’idea che all’epoca sembrava impossibile da realizzare, ma che con l’impegno dei colleghi dell’Ulss 5, del Comune di Montecchio, della mia Giunta comunale è diventata una splendida realtà».

Ma qual è il futuro per questo polo sanitario e soprattutto come dovrà essere gestito dagli amministratori della vallata? Ecco il parere, che è anche un auspicio, di Milena Cecchetto. «Il nuovo ospedale dovrà garantirà maggiori e migliori servizi, più attenzione verso le esigenze dei cittadini, più qualità nella cura e nella prevenzione. Noi, come amministrazione di Montecchio Maggiore, siamo i primi a crederci, se è vero che ci siamo impegnati nel mettere a disposizione delle ulteriori risorse: si tratta di una cifra rilevante, 1 milione di euro, necessario per partecipare attivamente alla realizzazione del grande parcheggio che sarà a servizio della nuova struttura. Come amministrazione comunale abbiamo creduto e crediamo profondamente in questa sfida e vogliamo, con il contributo dei nostri cittadini, dare il nostro apporto per una sanità sempre migliore e per una rete di servizi di eccellenza. Per tutti tale opera deve rappresentare un punto di partenza per un progetto che vuole diventare un modello non solo in Veneto ma anche in Italia».

 

Martino Montagna, sindaco di Cornedo e presidente della Conferenza dei sindaci Ulss 5: «Struttura all’avanguardia, ma è necessario garantire l'offerta anche negli altri ospedali»

Grande soddisfazione ma anche la consapevolezza del grande lavoro che attende ora gli amministratori dell'area dell'Ovest Vicentino viene espressa da Martino Montagna, sindaco di Cornedo e presidente della Conferenza dei sindaci Ulss 5.

Ospedale Unico Montecchio-Arzignano, serve una "co (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«Per la sanità del nostro territorio - precisa Montagna - si tratta di un passaggio storico, direi quasi epocale. Doveroso sottolineare che il nuovo ospedale rappresenta un salto di qualità, che però deve passare attraverso il mantenimento della qualità dell’offerta degli altri nosocomi: mi riferisco a Lonigo che dovrà proseguire la sua eccellenza nella riabilitazione cardiologica; a Valdagno, baluardo a nord dell'ovest Vicentino, che dovrà mantenere tutti i servizi attualmente presenti ma si attende anche la nuova struttura per il pronto soccorso e il reparto di pediatria e punto nascite; infine ad Arzignano che vista anche la vicinanza con Montecchio ospiterà la cosiddetta "cittadella della salute" con centro direzionale e i vari laboratori. Da parte della Conferenza dei sindaci Ulss 5 ci sarà tuttavia attenzione anche ai presidi sanitari, distribuiti nei vari centri, mentre nel contempo sta proseguendo il progetto, sicuramente innovativo e all'avanguardia, della medicina di gruppo integrata che riguarda tutti i comuni: dopo quelli già in atto Cornedo-Brogliano e Valdagno-Recoaro, presto entrerà a regime anche quello di Castelgomberto-Trissino».

Non è probabilmente un caso che l'inizio dei lavori dell'Ospedale Unico Montecchio-Arzignano coincida con quella che è stata definita la "nuova era" delle Ulss venete: una ristrutturazione, voluta proprio dal Governatore Luca Zaia, che dal 1° gennaio 2016 ha di fatto conglobato Ulss n° 5 e Ulss n°6 (quella che fa capo al San Bortolo di Vicenza) con le aziende sanitarie guidate dallo stesso direttore generale, il dottor Giovanni Pavesi. «La decisione di costituire due Ulss vicentine - assicura Montagna - è andata nella direzione di quanto avevamo chiesto, visto che in un primo momento si pensava di conglobare l'intera provincia berica in una sola. Nei vari incontri, anche recenti, il nuovo direttore generale Pavesi ci ha assicurato che l’Ulss 5 non sarà sotto l'ala protettrice dell'Ulss 6 ma avrà la stessa attenzione di Vicenza. Per il nostro territorio è fondamentale, anche in futuro, il mantenimento degli equilibri ottenuti sino ad ora».

Ospedale Unico Montecchio-Arzignano, serve una "co (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

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