NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
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Il nuovo percorso della Banca Popolare di Vicenza

di Mario Giulianati

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Il nuovo percorso della Banca Popolare di Vicenza

Così si è concluso l’incontro dei vertici della Banca Popolare di Vicenza con i soci. Almeno con una piccola parte dei soci. Poco più di un migliaio. UN campione in ogni caso soddisfacente, almeno rispetto ai numeri abituali per i sondaggi. A confrontarsi con i soci vi era il Presidente dott. Stefano Dolcetta e l’ad Dott. Francesco Iorio.

Il nuovo percorso della Banca Popolare di Vicenza (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Il luogo per il confronto è stato il Teatro Comunale. Forse un elemento emblematico, vista la situazione della banca, perché, alla fin fine, in qualche misura il tutto era anche un po’ precostituito. Non per specifiche volontà, ma dai fatti, dagli avvenimenti, dalla realtà. L’assenso ad andare in Borsa era scontato. Non vi è strada alternativa. Al massimo si potrebbe discutere sul momento più opportuno, il tutto comunque nell’ambito di pochi mesi. Personalmente non ho presenziato all’incontro, proprio perché mi era apparso già un avvenimento scontato, un “già visto”, dopo Montebelluna con Veneto banca e dopo l’incontro di Udine. Sono un socio e appartengo ad una famiglia di soci che vanta una lunghissima, non pochi decenni, di legame alla banca. Sono stato anche uno dei fondatori della Associazione per lo sviluppo della Banca Popolare di Vicenza, e il suo primo presidente. Ma quel tempo è relegato nel passato e le ragioni di allora non hanno più spazio ai nostri giorni. Mi sono infornato sull’incontro dell’8 febbraio tramite TVA, il Giornale di Vicenza, il Corriere del Veneto, VVOX, Vicenza Più. In modo diverso nel linguaggio ma pressappoco, con sfumature diverse presentano il medesimo ritratto della situazione : un popolo di soci e clienti disaffezionato, la rabbia e i fischi, una latente speranza alimentata con coraggio e serietà dall’ad Iorio che deve, oltre tutto, farlo dovendo informare che le difficoltà si sono aggravate, che i problemi si sono accentuati e che in ogni caso cerca di far transitare li messaggio che “la banca ha tutto per tornare tra le migliori” (Giornale di Vicenza).E promette ai soci/azionisti chequello che troverete nel bilancio sarà semplicemente una banca: facciamo le cose semplici, non voglio più essere distratto da private equity, cessione del quinto dello stipendio, banche di farmacie e aeroporti. Voglio fare raccolta» ( VVOX). Cito queste poche frasi perché sono rappresentative del pensiero, complessivamente positivo e apprezzabile, del dott. Iorio che non cerca di convincere ma di spiegare. Il Presidente, dott. Dolcetta ha un compito ancora più difficile perché, come sottolinea Il Corriere del Veneto “La grande assente è la fiducia distrutta, sparita, calpestata fino agli ultimi giorni della gestione Zonin”.

Il nuovo percorso della Banca Popolare di Vicenza (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Dichiara il Presidente (Giornale di Vicenza): “Io sono arrivato il 23 novembre (2015-ndr), ho fatto entrare due nuovi consiglieri esperti chiedendo il permesso alla Bce. Ma il mio obbiettivo era ed è la discontinuità con il passato”. Parole importanti. Un messaggio che sicuramente ha una efficacia non indifferente. Purtroppo reso un po’ confuso da una precedente affermazione del dott. Dolcetta, importante personalità di alto livello del mondo dell’industria, quando ha portato a conoscenza dei lettori del Giornale di Vicenza che l’invito a “scendere il campo” gli era giunto dal suo predecessore. La qual cosa aveva fatto pensare a molti che poteva esserci una qualche forma di “continuità nella discontinuità”. Credo che debba fare un ulteriore passaggio nel cambio di presenze ai vertici dell’organismo amministrativo e di controllo, proprio per rafforzare il messaggio di lunedì 8 febbraio. Un messaggio che se raccolto, come è sperabile, dal popolo dei soci/azionisti, darà dei buoni frutti. Non credo che sia una buona cosa assalire la Banca. Penso che sarebbe un errore gravissimo. Per rafforzare il mio pensiero ci sono abbondanza di detti popolari e il questa circostanza la saggezza popolare è indispensabile. Saggezza, tanta, speranza,molta, pazienza moltissima, che sono elementi fondamentali se accompagnai dalla professionalità, che pare proprio esserci nella nuova figura dell’ad Iorio, dalla sensibilità verso i 117.000 soci/azionisti, o per lo meno per la maggior parte di loro, quelli che non hanno avuto la opportunità di salvaguardasi da soli. Il tutto accompagnato dalla chiarezza e dal senso della giustizia.

 

nr. 05 anno XXI del 13 febbraio 2016

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