NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Grancona e San Germano futuri "sposi"

I due comuni dell'area berica stanno procedendo a passo spedito verso la fusione: ecco il parere dei sindaci e dell'assessore regionale Ciambetti. E sull'Altopiano di Asiago procedura allo studio anche per Conco e Lusiana

di C.R.

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Grancona e San Germano futuri "sposi"

ECCO I 30 COMUNI VICENTINI PIU' PICCOLI PER NUMERO DI ABITANTI:

GRANCONA AL 93° POSTO E SAN GERMANO DEI BERICI AI 107°

  92.

Villaga  1.928 
  93.  GRANCONA  1.876 
  94.   Valstagna  1.829 
  95.  Montegaldella  1.809 
  96.  Mossano  1.784 
  97.  Campiglia dei Berici  1.739 
  98.  Enego  1.717 
  99.  San Nazario  1.705 
  100.  Alonte  1.665 
  101.  San Pietro Mussolino  1.639 
  102.  Agugliaro  1.414 
  103.  Zermeghedo  1.392 
  104.  Crespadoro  1.373 
  105.  Calvene  1.317 
  106.  Valdastico  1.312 
  107.  SAN GERMANO DEI BERICI  1.187 
  108.  Nogarole Vicentino  1.151 
  109.  Salcedo  1.028 
  110.  Cismon del Grappa    938 
  111.  Asigliano Veneto    866 
  112.  Gambugliano    840 
  113.  Campolongo sul Brenta   819 
  114.  Zovencedo    784 
  115.  Pedemonte    779 
  116.  Foza    702 
  117.  Rotzo    658 
  118.  Posina    576 
  119.  Tonezza del Cimone     536 
  120.  Lastebasse    215 
  121.  Laghi  125 
   Fonte: dati Istat 2015  

(C.R.) Entro un anno i comuni vicentini potrebbero scendere di numero. Dai 121 attuali si potrebbe passare a 120, forse a 119. Grancona e San Germano dei Berici, due centri dell'area berica, sembrano ormai avviati alla fusione. E intanto sull'Altopiano di Asiago procedura allo studio anche per Conco e Lusiana. Il portale www.ladomenicadivicenza.it ha voluto approfondire il tema sentendo il parere dei due sindaci dei centri dell’area berica e dell'assessore regionale a bilancio ed enti locali Roberto Ciambetti, che traccia il quadro complessivo a livello veneto. Ecco cosa è emerso.


Antonio Lazzari, sindaco di Grancona: «Il 95% dei cittadini favorevole, abbiamo il via libera da loro. Al voto nella primavera 2017, il nuovo comune si chiamerà Val Liona»

Grancona e San Germano futuri "sposi" (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Saranno quasi sicuramente Grancona e San Germano le prime due realtà del Vicentino a procedere con la fusione in un unico comune. «Siamo di fronte ad una scelta dei cittadini - spiega Antonio Lazzari, sindaco di Grancona - visto che nel questionario spedito a dicembre a tutti i residenti (complessivamente un migliaio di famiglie, ndr.) abbiamo registrato una risposta affermativa quasi schiacciante, oltre il 95% nel nostro comune e l'85% a San Germano dei Berici. Posso assicurare che se la risposta fosse stata positiva nell'ordine del 50-55% ci avremmo pensato su, nel senso che il rischio sarebbe stato quello di sperperare tempo e soldi in una procedura con la possibilità di una bocciatura al referendum. Con questi risultati ora non abbiamo più dubbi e ora intendiamo procedere spediti. Il nome del muovo comune? Quasi sicuramente si chiamerà Val Liona, ossia il nome della valle, anche per non scontentare nessuno. In fondo è una scelta naturale visto che il nome Val Liona è già legato alla Protezione civile, alla Pro loco, alla pastorale e all'istituto comprensivo».

«È ormai chiaro a tutti - aggiunge il primo cittadino di Grancona - che l'Unione dei Comuni, avviata nel 2000, non è più sufficiente e i tempi sono più che maturi per il comune unico: per la nostra realtà significherebbe vantaggi in termini di efficienza e risparmio dei costi e nel contempo la possibilità di diversi contributi specifici per la fusione stimati in 120 mila euro l'anno per 10 anni. A questi vanno aggiunti i contenimenti di spesa sugli organi di governo, personale, revisori e burocrazia. Attualmente, ma così da diversi anni, dobbiamo approvare la delibera a Grancona, poi la stessa anche a San Germano, per poi essere approvata dall'Unione. Con il comune unico si passerà da tre passaggi a uno solo».

Grancona e San Germano futuri "sposi" (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Ma come proseguirà l'iter con le due amministrazioni che stanno avanzando a braccetto? E lo stesso sindaco ad indicarlo: «Martedì 23 febbraio, con inizio alle 20.30, alla scuola elementare di San Germano è prevista un'assemblea pubblica congiunta, che segue quella fatta dei mesi scorsi a Grancona. Abbiamo invitato gli amministratori di Longarone, che si è unito con Castellavazzo, confidiamo di averli tra noi per avere delucidazioni sulla loro esperienza. Successivamente verrà convocato il consiglio comunale, che noi confidiamo di fare congiunto, in cui verrà approvato l'odg: le delibere saranno spedite alla Giunta regionale che entro 60 giorni dovrà esprimere il proprio parere e indire un referendum consultivo sulla fusione aperto ai cittadini dei due comuni. Non neghiamo l'ambizione di andare al referendum entro fine anno, in modo da poter andare al voto in occasione delle amministrative nella primavera 2017, così da consentire ai cittadini di eleggere il primo sindaco del nuovo comune». 

 

Alberto Zanella, sindaco di San Germano: «Fondamentale l'esperienza dell'Unione dei Comuni e della pastorale. Porte aperte anche per Zovencedo, con noi dal 2000 al 2006»

Grancona e San Germano futuri "sposi" (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Piena convergenza di idee e di obiettivi finali arrivano dalle parole di Alberto Zanella, sindaco di San Germano dei Berici. «Si tratta di un passaggio quasi naturale – conferma Zanella – visto che i due amministrazioni hanno già in comune il percorso amministrativo dell'Unione dei Comuni, iniziato ben 16 anni fa, ma anche la Protezione civile, la Pro loco, il centro anziani e le scuole. C'è poi un aspetto altrettanto importante: ancora prima, nel 1996, la prima a procedere con una fusione è stata l'unità pastorale, che ha riunito le parrocchie dei due comuni: questo significa che in questi 20 anni gli scout e coloro che frequentavano le varie parrocchie sono cresciuti, ma ora queste ragazzi sono i capifamiglia attuali. Anche in questo modo possiamo comprendere il plebiscito, ottenuto attraverso i questionari, di una fusione che è soltanto una continuazione di questo cammino già in atto da diversi anni».

Dalla tabella qui a fianco (dati Istat riferiti al 2015), emerge come la somma degli abitanti di Grancona (1.876) e San Germano dei Berici (1.187 abitanti), costituirebbe un nuovo comune di 3.063 residenti. «Rimarrebbe un piccolo comune - spiega Alberto Zanella - ma almeno passerebbe nella fascia compresa tra i 3 mila e i 5 mila, quindi con procedure diverse e numero di consiglieri diversi da quelli presenti tuttora in ognuno dei due comuni». 

Grancona e San Germano futuri "sposi" (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Eppure il nuovo comune della Val Liona potrebbe in futuro ulteriormente allargarsi. Infatti l'Unione dei Comuni avviata nel 2000 registrava anche la presenza di un terzo comune, quello di Zovencedo (come dimostra la tabella qui a fianco, l’ottavo paese più piccolo del Vicentino con 784 abitanti), che per scelta politica uscì nel 2006. «Ironia del destino - spiega il primo cittadino di San Germano – vuole che l'attuale sindaco di Zovencedo è Luigina Crivellaro, che era stata tra i fondatori dell'Unione in quanto già allora sindaco di quel paese. Poi nelle amministrative 2004 lei non poteva ricandidarsi e alla fine vinse il candidato che nella campagna elettorale aveva promesso per l'appunto l'uscita dall'Unione e così avvenne qualche anno dopo. È chiaro che ora sono passati dieci anni, di certo i vantaggi anche economici sono maggiori ma c'è sempre da capire cosa ne pensa la gente, considerando che Zovencendo è un comune spezzato in tre: una zona è collegata alla Val Liona, un'altra a Barbarano e un'altra ancora ad Arcugnano. Comunque se domani mattina decidessero di fare questo passo, noi siamo pronti ad accoglierli, le porte sono aperte».

Quello che è certo che Grancona e San Germano apriranno una "nuova era". «Siamo orgogliosi di essere i primi nel Vicentino - conclude Zanella - ma siamo anche convinti che non saremo gli unici. In questi anni si sono costituite varie unioni per servizi vari, anche per altri arriverà questo passaggio di fusione che oltre ad essere vantaggioso diventa anche naturale».

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