NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Reazioni davanti ad un appartamento completamente svuotato

Surreale rappresentazione all’Astra di Schio “Nudi e Crudi”, che ha visto protagonisti Maria Amelia Monti, Paolo Calabresi e Nicola Sorrenti

di Elena De Dominicis
elenadedominicis@virgilio.it

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Nudi e crudi

Anna Cappelli (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)@artiscenichecom

 

Prosegue la stagione della prosa “Schio grande teatro” all’Astra di Schio con una pièce tratta da un romanzo di Alan Bennet, scritta nel 2001. Una commedia surreale dove la trasposizione dal romanzo viene giocata con gli espedienti scenici del teatro, che permettono di giocare e scambiare ruoli e situazioni. Lo spettacolo inizia con una coppia di coniugi che torna a casa dopo una serata a teatro dove hanno assistito a un’opera di Mozart di cui il marito è grande estimatore. L’appartamento è completamente svuotato di qualsiasi cosa. I due reagiranno in modo completamente diverso. Sul palco Maria Amelia Monti e paolo calabresi nella parte dei coniugi Ransome e Nicola Sorrenti che interpreta vari personaggi più un terzo che funge un po’ da coro.

I due protagonisti si ritrovano la casa completamente svuotata e in questa perdita di riferimenti la donna reagisce meglio dell’uomo. Quali sono le risorse alle quali si aggrappano per reinventarsi?

Maria Amelia Monti: “La donna comincia ad accorgersi che c’è anche da aprirsi alla vita e al mondo e inizia a organizzarsi e divertirsi, anche nel reinventare la casa provvisoria tipo campeggio e scopre anche la sessualità. Lui no perché è legato a Mozart, all’impianto stereo e invece di utilizzare questo cambiamento forzato, tenta di recuperare con assicurazioni i mobili e le cose".

Lo spettacolo è adattato da Edoardo Erba, diretto daSerena Sinigaglia e prodotto da Walter Mramor. Una cosa che nella vita reale è devastante, qui viene ulteriormente estremizzata e diventa addirittura argomento centrale di una commedia. C’è un punto in cui i personaggi si svuotano completamente e prendono binari diversi o hanno un periodo di adattamento e poi cambiano?

M.A.M.: “ Appunto reagiscono in modo diverso. Cito il mio personaggio, quando la psicologa va e le dice che pare che ci si senta quasi violentati quando si subisce un furto di questo genere lei dice: “pare agli altri, io mi sento solo sconcertata, mi sono abituata quasi subito anzi ho sentito che questa è una lezione salutare, non avere più niente mi stimola!”. Lei si sente rinata".

Paolo Calabresi: “lui invece non riesce a concepire che sia possibile una vita senza quelle cose e il vero disastro per lui arriva proprio quando si rende conto che per lei non è come per lui, si sente abbandonato".

Nicola, tu interpreti questo terzo personaggio che ne racchiude vari che sono scritti nel romanzo. Li interpreti tutti tu. Questi personaggi rappresentano un ponte tra la vicenda dei due e il pubblico?

Nicola Sorrenti: “Sia nel romanzo che nell’adattamento si è voluto mantenere quel senso che penso Bennet volesse dare, che fosse un po’ uno scherzo del destino. Infatti tutti i personaggi, o quasi tutti, ripetono ai coniugi Ransome se non pensano che sia uno scherzo. Quindi il primo personaggio che loro incontrano gli dà la soluzione: è uno scherzo. Secondo me l’adattamento geniale di Erba ha giocato su questo e la regia della Sinigaglia è andata ancora più a fondo perché il terzo personaggio è un narratore che porge la storia al pubblico".

Però tu interpreti un personaggio e un gruppo funzionale alla storia: la psicologa, l’assicuratore, ecc e poi c’è il terzo che viene accompagnato da arie famosissime di Mozart caratteristiche di situazioni o altri personaggi particolari: la Regina della notte, la Lacrimosa del Requiem, il Convitato di pietra.

N.S.: “Abbiamo lavorato duro sui tempi musicali, è tutto coreografato, come se stessi facendo un musical".

Con le musiche di Mozart remixate.

N.S.: “Esattamente. Sandra Zuccolan ha fatto la colonna sonora, è anche attrice della Sinigaglia nella sua compagnia ATIR, le musiche dei saluti sono di Uri Caine che ha rifatto moltissime musiche di Mozart, quella era la Marcia alla Turca".

Ma come mai questo personaggio ambiguo?

N.S.: “Deve essere sia uomo che donna. La prima cosa che la Sinigaglia mi ha detto di leggere è stato “Baccanti” di Euripide, perché lui, come Dioniso, arriva e sconvolge la vita delle persone che non lo accettano".

Lei andò in Albania a lavorare con una cantante, era il periodo della prima ondata migratoria degli albanesi che sconvolsero la nostra vita.

“Infatti Dioniso veniva dall’Est, dall’Asia e portava un culto nuovo e terribile, che ha a che fare con cose che oggi noi sostituiamo col possesso di un sacco di oggetti".



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