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Interventi

Crescita o decrescita. Questo è il dilemma

di Mario Giulianati
30 aprile 2016

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Interventi

Crescita o decrescita. Questo è il dilemma

 

 

VILLA (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Il Vicesindaco, e assessore alla (de)crescita signor Jacopo Bulgarini D’Elci, il 17 dicembre 2015 assieme al “direttore scientifico” di Palazzo Chiericati, l’illustre prof Villa, in un’affollatissima Sala Stucchi di Palazzo Trissino, annunciava accompagnato da una serie di graficamente accattivanti e coinvolgenti slides, entrate di moda da qualche tempo, soprattutto per l’uso che ne fa il Premier Renzi, lo spettacoloso programma delle rassegne: “Un museo diffuso” di arte e bellezza 2016-2020. Cosa da non farti dormire la notte.

BULGARINI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Di fronte a una platea di giornalisti, addetti ai lavori, operatori culturali, rappresentanti di Istituzioni cittadine e associazioni culturali, il vicesindaco presentava un ambizioso, a dir poco, piano quinquennale di mostre con l’obiettivo di valorizzare l’intero patrimonio cultural-artistico della città in direzione di uno sviluppo del mondo commerciale e produttivo. L’arte al servizio dell’economia. Bello ma da sperare che sia anche al servizio della crescita culturale della nostra società.

Sei mostre in Basilica palladiana dal maggio 2016 al 2020. Esposizioni diversificate, di livello internazionale e grandi eventi espositivi. Impressionante. In sinergia con i partner coinvolti. Non si capisce bene chi siano ma non ha importanza, per ora accontentiamoci del …. bla bla bla.

Il giorno dopo, evidentemente profondamente colpito dalla straordinarietà dell’operazione, come tutti a iniziare dallo scrivente, (e come poteva essere diversamente?) il Giornale di Vicenza dedicava grande spazio alla presentazione del progetto con addirittura l’articolo di apertura in prima pagina con tanto di foto, e ben due pagine interne con foto e dettagli dell’organizzazione delle esposizioni.

BasilicaPalladiana (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Un orologio virtuale scandiva i tempi con una precisione germanica, oppure svizzera, secondo la preferenza di ciascuno. Il calendario srotolava le iniziative: gioielli, arte, e storia e progetti speciali con un costo preventivato di 6 milioni di Euro. Mica pochi. A ragionare, da vecchiacci, con le vecchie lire sarebbero tanti miliardi da far impressione a chiunque. Questa massa di denaro avrebbe lanciato definitivamente la nostra città nell’olimpo delle città europee all’avanguardia nella proposta culturale. Un sogno fantastico. Una progettualità così imponente a scavalco peraltro di un mandato amministrativo è stata presentata come segno di una saggia e coraggiosa imprenditorialità culturale. Applausi.

Una proposta così strutturalmente robusta e importante e stimolante, accompagnata da comunicati stampa e proclami di investimenti di almeno la metà delle risorse in progetti di comunicazione e marketing, aveva oggettivamente creato a Vicenza una tale aspettativa che dal quel giorno prenatalizio i giorni e le settimane sono velocemente passati in attesa. Di che cosa? ma naturalmente: del nuovo allestimento della Basilica Palladiana, già altrettanto pomposamente presentato alla città, alle Associazioni e alla stampa addirittura nel settembre 2015 e soprattutto della prima mostra del grandioso Ciclo 2016-2020.

Annunciata la data di inaugurazione tra il 6-14 maggio in occasione del festival Jazz, l’esposizione “Un museo per l’Italia-Sette secoli di capolavori tra oriente e occidente” una mostra diffusa sul tema dell’incontro tra civiltà e culture che valorizzerà più di 50 capolavori cittadini, da Carpioni al Tiepolo. Altri applausi. Ma non avendo ancora, a pochi giorni dalla sua inaugurazione e a fronte di un imponente investimento, in euro, in promozione, avuto più alcuna notizia e risultando la Basilica praticamente vuota, senza tracia di alcun allestimento mi chiedo se avevo compreso bene o forse mi sono distratto e le cose sono state programmate per l’anno prossimo? Oppure che l’assessore alla (de)crescita e il “direttore scientifico” sono talmente impegnati nell’allestimento dell’annunciata mostra di Palazzo Chiericati, da giugno ad agosto del lascito Pozza-Quaretti, che proprio non hanno trovato il tempo di occuparsi di altro? Perché la fatica e l’impegno devono essere enormi per far fronte, oltre alla prima, anche a questa “Esposizione ospitata nella rinnovata ala novecentesca della Pinacoteca civica, polo culturale …. ecc. ecc. ecc”. che doveva essere inaugurato questa primavera, poi in maggio e finalmente con tanto di proclami urbi et orbi il 2 giugno 2016… O slitterà ancora una volta, magari a settembre, perché non a novembre, oppure a Natale???

Basilica-Palladiana02 (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)O forse l’assessore e il “direttore scientifico” sono impegnatissimi nell’organizzare l’evento degli eventi del Piano Quinquennale, in questo regime di “cultura pianificata”, che in collaborazione con la Fiera di Vicenza nell’iniziativa Vicenza, The Art of Style dovrebbe nel gennaio 2017 in anteprima mondiale presentare la mostra-evento “La Bellezza indossata. I gioielli dell’Artista” che porterà in Basilica Palladiana i massimi protagonisti dell’arte del Novecento a dialogare con il territorio sul tema dell’incrocio e delle reciproche influenze tra gioiello, oreficeria, moda e arti visive: Avanguardie, Dalì, Braque, Picasso, Fontana, Burri ecc. ecc. ecc.

Se qualche lettore si chiede perché ho sempre virgolettato la funzione del “direttore scientifico” risponderei che lo faccio perché non ho ancora compreso la esatta funzione del prof. Villa, titolare di un curriculum professionale di alto livello. In parole semplici quale funzione e a nome di chi svolga in palazzo Chiericati o in riferimento a tutto il sistema museale pubblico vicentino, compreso il patrimonio monumentale. Questa incertezza nasce da notizie di natura diversa e da qualche modesto ricordo personale di come si articola la struttura museale vicentina.

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