NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Ale Guzzetti

Sculture che osservano
Arte interattiva: dall’elettronica alla robotica
Valmore Studio D’Arte
Contra’ Porta S. Croce, 14
Chiude il 24 giugno 2016

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Ale Guzzetti

Un’interessante e originale mostra d’arte contemporanea presenta l’attività artistica di Ale Guzzetti, che è tra i primi artisti italiani dediti all’arte tecnologica e interattiva ad essersi occupato di installazioni audiovisive, scenografie e musiche per il teatro.

Ale Guzzetti (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Le sue originali “sculture sonore” alloggiano circuiti elettronici e dispositivi luminosi in grado di emettere agglomerati di oggetti in plastica di uso comune (bottiglie, boe, tubi, …) suoni, rumori, voci e luci, che rispondono alle sollecitazioni esterne. Con meraviglia la presenza, il contatto o la manipolazione diretta da parte dello spettatore si generano mutamenti di volumi, di timbri, di altezze, cicli di ripetizione e pause tra un suono e l’altro. Interferenze di effetti luminosi agiscono attivamente sulla struttura audiovisiva dell’opera. Attualmene Guzzetti orienta le sue ricerche verso la robotica e in modo più specifico presenta gli “Affective Robots”, busti scultorei in alluminio, plastica e circuiti elettronici, dotati di grandi occhi tecnologici che permettono alle opere di scrutare l’ambiente e dialogare fra loro. Competenze nell’avanzato campo tecnico sono alla base dall’inizio del secolo del progetto “Techno Gardens”: installazioni di nano-sculture robotiche, micro-oggetti tecnologici alimentati dalla luce solare dislocati in ambienti naturali del pianeta come parchi e giardini, capaci di rapportarsi simbioticamente con l’ambiente contrapponendosi così all’idea di scultura monumentale localizzata in un luogo. Da oltre quindici anni queste micro sculture sono istallate in ambienti naturali del pianeta: dai più bei giardini del mondo come i Giardini Zen del Giappone, o i giardini galleggianti Birmani, il Bytc Park di Pechino, ai più famosi ambienti naturali come i deserti dell’Uzbekistan e dell’Africa, le isole Galapagos, i vulcani dell’Ecuador e delle Isole Azzorre, le isole artificiali degli Emirati Arabi.

Ale Guzzetti (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Ale Guzzetti nasce a Tradate, in provincia di Varese, nel 1953. Dopo aver studiato all'Accademia delle Belle Arti di Brera (Milano), conduce studi e ricerche di musica elettronica assistita dall'elaboratore presso il Politecnico di Milano e il Centro di Sonologia Computazionale dell'Università di Padova.

Ha svolto il dottorato di ricerca inizialmente presso la School of Computing Communications and Electronics dell'Università di Plymouth (UK), successivamente presso il Centro Ricerche sul Contemporaneo di Brera (Milano) ed infine presso il CE.R.CO., Centro Ricerca Antropologia ed Epistemiologia della Complessità dell'Università di Bergamo.

Ha esposto in Italia, Francia, Germania, Austria, Danimarca, Olanda, Finlandia, Albania, Libano, Canada, USA, Hong Kong. Premiato dal prestigioso Prix Ars Electronica di Linz nel 1991 nella sezione “Interactive Kunst” e dalla Civica Galleria di Arte Moderna di Gallarate nel 1997 per l’arte digitale. Tra le sedi di mostre personali in Italia troviamo la Fondazione MUDIMA di Milano e la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia.

Le sue sculture sono acquisite da numerose collezioni private, fondazioni e musei in tutto il mondo, fra cui il Museo di Arte Moderna di Gallarate; la Galleria Nazionale di Praga, il Corning Museum of Glass New York, il Museen im Antonierhaus –Memmingen; il Museum fur Sepulkralkultur di Kassel, il Museum Cimetiére du Sud di Tounai (Belgio). Testo critico di Monica Bonollo.

Ale Guzzetti (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)

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