NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Come difendere gli anziani da ladri e truffatori?

Si moltiplicano i progetti per iniziativa soprattutto delle Associazioni di categoria di Commercianti e Artigiani - Coinvolte le forze dell’ordine e la Prefettura: dal decalogo anti crimine alle iniziative più varie per sensibilizzare gli interessati al problema anche con assemblee e spettacoli teatrali - Il singolo episodio e le ripercussioni anche psicologiche su chi ne rimane vittima

di Giulio Ardinghi

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Come difendere gli anziani da ladri e truffatori?

Papa Francesco dice che “la qualità e la civiltà di una società si giudica da come sono trattati gli anziani e da qual è il posto loro riservato nel vivere comune”. Fra 30 anni la popolazione anziana nel mondo (ultra 65enni) nel mondo sarà raddoppiata, da 900 milioni a circa 2 miliardi. Se oggi in Italia le persone con più di 65 anni rappresentano il 21% della popolazione, nel 2050 saranno il 33%, mentre a livello europeo dal 16% di oggi passeranno al 30% nel 2060. Più che una ottima risorsa sociale -quel che potrebbe essere per esperienza e capacità di comunicarla davvero alle generazioni più giovani- l’anziano diventerà un problema molto serio, non più utile a trasmettere ai giovani esperienza di lavoro e di vita: d’altra parte non c’è ancora, o è troppo limitata, una vera politica del welfare capace di sostenere attraverso i servizi sia gli anziani che le loro famiglie, che poi sono il terminale della catena del problema della non autosufficienza. Messa in questi termini la questione è più che seria e d’altra parte i numeri non sono un’invenzione ma invece il disegno statistico più realistico di quel che sarà il problema dei problemi nel breve volgere di qualche decennio. L’invecchiamento si può trasformare così in uno stress tremendo per la persona e per la sua stessa famiglia, e ancora di più lo è in quanto si manifestino i sintomi peggiori delle malattie della terza età, quelle che portano di fatto alla mancanza di autosufficienza per cui occorre sempre e urgentemente l’intervento della struttura assistenziale.

Come difendere gli anziani da ladri e truffatori? (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)E poi ci sono gli affetti derivati, quelli che possono coinvolgere persone anche nella loro miglior forma fisica e mentale, persone perfettamente autosufficienti e interessate alle più varie attività quotidiane, a partire dal volontariato. Accade quando alla porta si presenta il truffatore di turno, quello che dice di essere amico di un figlio, nipote di quel tale amico, cugino di quell’altro: è questa figura che troppo spesso determina il vero e imprevedibile tracollo di chi non manifestava fino a quel momento il minimo problema. Chi ti scippa la borsetta o si spaccia per inviato dei servizi a riscuotere ritardi di bolletta assesta anche un colpo gravissimo al tuo equilibrio e ciò che si lascia alle spalle quando se ne va -anche nella migliore e più ottimistica delle ipotesi- è quella terribile sensazione di fragilità esposta ai furfanti che popolano il mondo. L’anziano si sente completamente indifeso, si rende conto che la sua posizione rispetto all’esterno lo rende soggetto a qualsiasi inganno, esposto a qualunque episodio che poi gli rimarrà addosso come un incubo probabilmente per sempre. Perché una vera e possibile difesa contro la paura che quel tale episodio negativo torni a ribadire che il pericolo c’è sempre, quotidianamente, e che probabilmente non se ne andrà più. È una brutta sensazione e lo sanno benissimo tutti quelli che hanno dovuto lamentare fatti di questo genere.

Il che non toglie che ci siano forze sociali abbastanza bene organizzate e compatte che si preoccupano in particolare di questa situazione e che sono pronte e lavorano per trovare i possibili rimedi. L’operazione messa in atto sia da Confcommercio come da Confartigianato è appunto rivolte a questi obiettivi. L’ultima iniziativa in ordine di tempo è quella dell’Associazione Artigiani che ha sollecitato e ottenuto il contatto principale coinvolto in qualsiasi operazione sicurezza: Prefetto e forze dell’ordine. Quel che se ne ricava è la constatazione in positivo di una operatività diffusa che tende prima di tutto ad informare per poi coinvolgere nelle iniziative più varie sia gli associati, che sono migliaia in provincia, che amici e conoscenti degli associati stessi. Da assemblee di informazione a spettacoli teatrali, tutto passa per questa esigenza di chiarirsi bene le idee e di chiarirle a tutti coloro che potenzialmente rappresentano la possibile vittima di altri fatti truffaldini. L’informazione è sicuramente il punto di partenza più importante perché dietro agli slogan coinvolgenti rivolti agli associati alle varie associazioni di categoria c’è la chiamata a raccolta di tutti per un’attenzione più consapevole ai fatti quotidiani che purtroppo includono molto spesso reati disgustosi commessi ai danni di persone anziane perlopiù indifese e in perfetta buona fede.

La preoccupazione più immediata e gli obiettivi che ci si propone con queste iniziative è dunque quella di costruire una rete di informazioni e comunicazioni rispetto alla quale ciascuno si possa sentire più protetto dal momento che è anche più informato. A questo proposito sono utilissimi gli incontri con i rappresentanti delle forze dell’ordine che avendo esperienza diretta dei fatti sono in grado di tracciare in quadro esauriente e chiarissimo di tutto quel che quanto meno non bisogna fare quando alla porta si presenta qualcuno che non si conosce. Sullo sfondo -manco a dirlo- la situazione della legge: più preoccupante di così non potrebbe essere. Ammesso che l’autore di un furto sia trovato e denunciato non farà un giorno di galera e se per caso si tratta di uno che è stato colto sul fatto, in flagranza di reato, quel giorno lo farà, ma sarà sempre unico, perché poi tornerà libero. Libero anche di ripetere le sue imprese. Rispetto a questo, sia chiaro, né le forze dell’ordine né le associazioni di categoria, per quanto facciano, potranno mai ottenere una diminuzione dei fatti criminali: questo è invece l’obiettivo del legislatore, per cui è implicita la domanda che tutti rivolgono alla politica: che cosa aspetti a fare qualcosa di utile?



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