NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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A Chiara Casarin le chiavi del museo

Ha 41 anni, studiosa dell’arte e giornalista, la nuova direttrice dei civici bassanese. A lei il compito di fermare l’emorragia di visitatori e rilanciare l’interesse dei musei, prima di tutto, tra i bassanesi

di Gianni Celi

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Musei Civici Bassano

È stata un po’ travagliata la scelta del nuovo direttore dei musei civici della città di Bassano dopo che la dottoressa Giuliana Ericani, insediata alla guida delle importanti strutture culturali cittadine nel 2002, è andata in pensione dal primo novembre dello scorso anno. Il cinque febbraio di quest’anno era stato pubblicato il bando per la ricerca del nuovo direttore. Nel bando era stato tracciato il profilo della persona che si ricercava, alla quale si richiedevano competenze e preparazione scientifica nel campo della storia dell’arte, capacità di tessere relazioni a tutti i livelli, dal locale all’internazionale, doti di comunicazione e promozione nonché abilità nella ricerca di elargizioni e fund raising (raccolta fondi).

Musei Civici Bassano (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“Il nostro obiettivo esplicito è quello di rendere i nostri musei dei luoghi vitali – spiegava il sindaco Riccardo Poletto – inclusivi e capaci di promuovere lo sviluppo della cultura. Per questo cerchiamo un direttore che abbia forte preparazione culturale e capacità organizzative nel curare un progetto culturale che renda attrattiva Bassano per il suoi numerosi, straordinari tesori”.

I candidati hanno avuto tempo fino a giovedì 25 febbraio per presentare la loro richiesta, poi è toccato ad una commissione scegliere la persona chiamata a dirigere il complesso dei musei civici.

Musei Civici Bassano (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“I Musei civici di Bassano sono una perla nel panorama regionale e nazionale e sono conosciuti nel mondo per le preziose opere d’arte che vi sono conservate – ha sottolineato nell’occasione del bando l’assessore alla cultura Giovanna Ciccotti – siamo dunque fiduciosi che si tratti di un ruolo in grado di attirare persone capaci e professionalmente preparate, capaci di gestire al meglio un patrimonio davvero unico”.

Verso fine marzo è stata nominata la commissione di selezione per l’assunzione del nuovo direttore dei musei della città

La commissione, presieduta dal segretario generale del Comune di Bassano, dott. Antonello Accadia, era composta sia da componenti esterni che interni alla struttura comunale. Ne hanno fatto parte, come esterni, il dott. Giovanni Carlo Federico Villa, professore associato di Storia dell’arte moderna presso l’Università degli studi di Bergamo e direttore scientifico dei Musei civici di Vicenza e la professoressa Vilma Rodeghiero, docente di lingua inglese al Liceo Brocchi di Bassano. Per gli interni, la dott.ssa Chiara Padovan, responsabile dell’Ufficio stampa e il dott. Mirco Gelain del Servizio informativo comunale. Sono stati ben 65 i candidati che hanno fatto domanda per accedere alla direzione dei musei cittadini.

Dopo l’esame delle domande affluite in municipio con i relativi curricula e dopo il confronto fra candidati e commissione, è stata stilata la graduatoria finale nominando la figura che doveva dirigere i musei per i prossimi anni. Era risultato vincitore il dott. Roberto Pancheri, 44 anni, studioso di pittura e scultura veneta dell’età moderna, con particolare riguardo alla pittura bassanesca e alla scultura canoviana.

Pancheri ha lavorato per prestigiose istituzioni in Italia e all’estero, in particolare con la Pinacoteca Ambrosiana di Milano, con la Reggia di Caserta, in Russia e in Austria, ed ha curato, tra le altre, la prestigiosa esposizione su Giovanni Battista Lampi per il Castello del Buonconsiglio di Trento. Dopo Roberto Pancheri (37,5 punti complessivi) si erano classificati Sandra Rossi (37 punti), Chiara Casarin (36,5 punti), Alessandro Martoni (36 punti), Elena Filippi (33 punti), Chiara Signorini (32,5 punti), Alessio Pasian (31,5 punti).

Roberto Pancheri, ha però rifiutato l’incarico accettando l’assunzione a tempo indeterminato proposta dalla Soprintendenza di Trento. Si aprivano quindi le porte per la seconda classificata, Sandra Rossi già sistemata grazie ad un contatto a tempo indeterminato con la Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico di Venezia, con distacco presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Dopo qualche giorno di ripensamenti anche lei ha rifiutato l’incarico. È stata quindi la volta della terza classificata, la dottoressa Chiara Casarin che, finalmente, ha detto sì. Sarà lei quindi, a cominciare dal primo agosto, ad affrontare il non facile compito di ridare ossigeno al complesso di strutture museali della città cercando di fermare l’emorragia costante dei visitatori e dando maggiore visibilità ai musei cittadini poco conosciuti dai bassanesi stessi.

Musei Civici Bassano (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Chiara Casarin è una giovane (41 anni) studiosa dell’arte che ha al suo attivo un nutrito curriculum di studi, di ricerche, di pubblicazioni. Cerchiamo allora di capire, pure in sintesi qual è stato il suo cammino dal diploma del liceo linguistico, nel 1994, ad oggi. Nel 2001 consegue la laurea in semiotica dell’arte nella facoltà di lettere e filosofia di Bologna. Fra il 2005 ed il 2008 porta a termine il dottorato di ricerca presso la Scuola studi avanzati di Venezia. Comincia quindi una lunga serie di partecipazioni a convegni e a cura di mostre importanti che prosegue nel corso degli anni. Pubblica regolarmente articoli, saggi e recensioni di eventi artistici su riviste specializzate quali Artribune, Corriere della Sera e Vanity Fair e cura i cataloghi di mostre di grande rilievo. È giornalista iscritta all’Ordine di Venezia nella categoria dei pubblicisti.

A presentarla alla stampa, con parole di elogio e di speranza, sono stati il sindaco, Riccardo Paletto e l’assessore alla cultura, Giovanna Ciccotti. “È la seconda volta che vengo a Bassano – ha risposto la neodirettrice – e conosco ben poco della città e dei miei collaboratori che comincerò a conoscere meglio dal primo agosto. Il mio intento è quello di portare avanti quelle iniziative valide già programmate e di cercare di fidelizzare nuove persone, nuove istituzioni e nuove imprese del territorio”.

La direttrice ha poi puntato il faro su un binomio quanto mai importante e cioè quello della formazione e dell’informazione. La prima serve di tempi lunghi per offrire il massimo del suo utilizzo, mentre la seconda abbisogna di tempi velocissimi che possono però coinvolgere un numero sempre maggiore di “utenti”.

Il suo, come dicevamo, non sarà un percorso facile perché l’obiettivo da inseguire è quello di trasformare i musei cittadini non in cariatidi del passato, bensì in strumenti di cultura che possano stare al passo con i tempi, entusiasmando sempre più non soltanto i turisti che arrivano a Bassano, ma i bassanesi stessi a cominciare dai giovani che di queste realtà, complice anche la scuola, conoscono ben poco.

Ma vediamo quali sono questi musei, riproponendo la descrizione che di loro ha voluto fare la civica Amministrazione.

 

Museo civico

Musei Civici Bassano (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Il Museo civico è uno dei più antichi Musei del Veneto, sorto nel 1828 in seguito al legato del naturalista Giambattista Brocchi, trovò nel 1840 la sua sede attuale nell’ex convento di San Francesco. A partire da questa data vi vennero infatti ospitate collezioni di storia naturale (erbari, raccolte geopaleontologiche, mineralogiche, malacologiche, entomologiche) e libri lasciati dal Brocchi oltre a dipinti provenienti da chiese e conventi soppressi in età napoleonica, già depositati nelle sale adiacenti al chiostro di San Francesco fin dal 1831. L’intero patrimonio nel tempo si è eccezionalmente arricchito tanto che oggi è possibile ammirarne solo una parte, allestita nelle sezioni archeologiche (reperti di età paleoveneta, magnogreca, romana e medievale), nella pinacoteca (opere pittoriche dal XIII al XX secolo) e nel chiostro (lapidario di cippi, stemmi, iscrizioni, pietre tombali e frammenti architettonici a partire dal XIII secolo). La pinacoteca in particolare conta oltre 500 dipinti, tra i quali spicca la più grande raccolta di opere di Jacopo dal Ponte esistente al mondo e una ricca documentazione dell’attività della sua bottega. La Sezione canoviana raccoglie tremila disegni autografi, l’epistolario, la biblioteca, i bozzetti, numerosi gessi e la serie, unica, dei monocromi.

 

Palazzo Sturm

Musei Civici Bassano (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Il Museo della Ceramica dal 1992 trova sede a Palazzo Sturm, splendida dimora settecentesca che accoglie i visitatori con un pronao ionico e un salone d’onore affrescato nel 1765 dal veronese Giorgio Anselmi. La fitta decorazione di stucchi che orna alcuni ambienti costituisce una delle più rilevanti decorazioni rococò del Veneto. La raccolta di maioliche, porcellane e terraglie composta di 1200 pezzi circa è esposta cronologicamente: si parte dai frammenti più antichi di ceramica medievale alle maioliche dei Manardi (XVII-XVIII sec.); la testimonianza più consistente è rappresentata dalla produzione degli Antonibon (XVIII-XIX sec.). L’ampia veranda offre una cornice appropriata alla terraglia di gusto eclettico, mentre la vecchia cucina espone i piatti popolari e il piano inferiore raccoglie opere di artisti di fama internazionale.

Lo stesso palazzo dal 15 settembre 2007 ospita anche il Museo Remondini, un nuovo polo culturalecittadino promosso dall’Assessorato alla cultura e alle attività museali.Il percorso espositivo propone il tema del viaggio, lungo una linea del tempo che intreccia le vicende della famiglia con i materiali prodotti, in un cammino che si snoda lungo 200 anni di storia dell’uomo e della civiltà dell’immagine europea, tra metà Seicento e metà Ottocento. Il nuovo museo, uno dei pochi in Italia dedicati alla stampa e certamente il più articolato, illustra tutti gli aspetti del fenomeno industriale sette-ottocentesco dei Remondini, in un ideale viaggio introdotto dalle sagome dei Tesini attraverso tutta la produzione, i libri, le carte decorate, le incisioni popolari sacre e profane, i foglietti da ritaglio, i soldatini, i giochi, le vedute ottiche, le acquaforti e le xilografie dei grandi incisori italiani ed europei, tra cui Mantegna, Dürer e Tiepolo. La multimedialità e i documentari affiancheranno gli apparati didascalici stampati per una didattica aggiornata particolarmente piacevole ed appagante.

 

Palazzo Bonaguro

Musei Civici Bassano (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Il Museo civico di Bassano del Grappa conserva alcune importanti collezioni naturalistiche storiche,acquisite nel corso dell’800. Tra queste spicca per entità e fama la collezione geo-paleontologicaBrocchi-Parolini, a cui si associano diverse raccolte botaniche, la più ampia delle quali è l’ErbarioParolini, con i suoi oltre 15.000 esemplari.In tempi più recenti alle raccolte storiche si sono unite nuove raccolte botaniche ed entomologiche ed una grande collezione zoologica costituita da centinaia di esemplari di uccelli del paleoartico occidentale e decine di esemplari di mammiferi naturalizzati provenienti da vari continenti. Dal 2006 il Museo custodisce nella sede di Palazzo Bonaguro anche un nucleo di esemplari zoologici affidati in custodia definitiva dal Servizio Cites del Corpo Forestale dello Stato, esposti all’interno della mostra ” Mondo animale. Conoscerlo per proteggerlo .

La Sezione naturalistica del Museo civico si occupa della conservazione e valorizzazione delle raccolte naturalistiche promuovendo progetti di inventariazione e catalogazione delle raccolte, mostre, pubblicazioni e attività di didattica naturalistica. Offre anche un servizio di consulenza, mettendo a disposizione le raccolte e le pubblicazioni del centro di documentazione scientifica.

 

Biblioteca ed Archivio

Musei Civici Bassano (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)La Biblioteca di Bassano, nata grazie al naturalista Giovanni Battista Brocchi (1772-1826) e aperta al pubblico nel 1843, vanta un’ampia collezione di manoscritti ed edizioni di pregio, frutto delle donazioni che si sono succedute nel corso degli anni (1.400 cinquecentine, epistolari Gamba, Canova, Remondini, Trivellini, Brocchi, Parolini, Ferrazzi). Il patrimonio ammonta a circa 117.000 volumi. Da giugno 2011 la biblioteca è stata trasferita nella nuova sede in Galleria Ragazzi del ’99 dotata di ampi e moderni spazi, di numerose sale per lo studio e la consultazione, di due nuove sezioni per bambini e per ragazzi, di postazioni informatizzate per la consultazione dei cataloghi, per la ricerca e per la navigazione internet, del servizio wi-fi.

 

nr. 29 anno XXI del 30 luglio 2016

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