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Interventi

I contratti con il popolo si rispettano

di Mario Giulianati
30 luglio 2016

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Interventi

I contratti con il popolo si rispettano

 

Appare su Vox un articolo a firma del direttore Alessio Mannino titolato”Vicenza 2018, la Moretti candidata sindaco? L'ipotesi sarebbe in discussione fra i fedelissimi. Come seconda opzione dopo la candidatura a deputata”. Nel testo poi si legge: "Di recente, all’agriturismo “Le Vescovane” a Longare, il comitato della sua fondazione Kairos si sarebbe riunito per discutere, fra le altre, dell’ipotesi per la capogruppo regionale del Pd di correre nella città di cui era assessore e vicesindaco. Fra i selezionatissimi commensali, l’inseparabile fratello Carlo, Roberto Ditri (presidente del Teatro Civico e nel cda del Cisa Palladio) e Angelo Guzzo (presidente di Acque Vicentine ed esponente di punta del Pd veneto). Il futuro della Moretti, secondo i beninformati, vedrebbe al primo posto una candidatura praticamente sicura alla Camera dei Deputati nelle prossime politiche. Ma bisognerà attendere l’esito del referendum di ottobre, da cui si definirà la situazione delle forze in campo, a cominciare da quella interna al Partito Democratico: un Renzi trionfatore o un Renzi sconfitto farà la differenza. Anche per le liste elettorali".

MONTAGNE_RUSSE01 (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Sono strabiliato della agilità e dinamicità di questa signora che passa e ripassa da una candidatura all’altra, da una elezione all’altra, del tutto indifferente dell’elettorato che l’ha, a volte bene a volte per il rotto della cuffia, eletta con un preciso mandato e sulla base di un programma specifico, magari raffazzonato ma definito per una determinata funzione. I candidati della prima repubblica, magari erano a volte un po’ ballerini, ma il tutto si muoveva diremo alla moderna con un sistema orizzontale. Qui appare invece che ci si muova sulle montagne russe. L’elettorato ha un solo dovere: quello di andare alle urne e mettere la crocetta sul nome indicato, sempre che non ci sia di mezzo qualche listino privilegiato. Ma il punto non è la signora Moretti e le sua straordinarie dinamicità che sembrano, ma non lo saranno, un po’ come giocare il gioco dell’oca, quello con i dadi e con un cartone con un sacco di figurine e di andate e ritorno. Immaginiamoci un pendolino, che va avanti e indietro, indifferente a quello che sta intorno. In questo caso potrebbe essere la gente. Il punto sta nella struttura di un partito che è guida politico-governativa in questo nostro straordinario Paese e che consente tranquillamente la messa in piedi di questo genere di giochi di fantasia. Se mai avessi pensato di votare la signora Moretti, mai l’ho pensato e tanto meno fatto, di fronte a questa ennesima capriola elettorale mi guarderei bene da consegnarle la mia delega. Peggio di una cambiale in bianco. Già messa all’incasso ancor prima di firmarla. Che il fratello Carlo sia costantemente al suo fianco, ci sta.

MONTAGNE_RUSSE02 (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Un fratello è sangue del tuo sangue, e qualche volta funziona. Che ci staia il dott. Roberto Ditri (presidente del Teatro Civico e nel cda del Cisa Palladio), può starci anche questo. Si è dichiarato persona non legata alla politica ma si sa che a volte per questi componenti della società civile, sentire il profumo (si fa per dire) della battaglia elettorale è più esaltante che bersi un coppa di champagne. Che a guidare la danza ci sia un dirigente della importanza di Angelo Guzzo questo, a mio parere, ci sta un po’ meno. In casi come questi, quando si formano i salotti, i clan, i caminetti o come si vogliono chiamare questi benedetti comitati elettorali, i dirigenti di livello di un partito, dovrebbero starsene un pochino in disparte. Almeno formalmente essere “al disopra delle parti”. Questi pezzi da 90 fanno apparire il presunto candidato/candidata più uno strumento che un primo attore, relegandolo immediatamente nel ruolo del comprimario. Non è cosa gradevole per una candidata a tutto e ad ancora di più. Probabilmente non ha avuto il tempo di pensarci ma il nostro invito è proprio questo: ci pensi almeno per un paio di minuti e poi torni in Regione a cercare di fare il lavoro per il quale è stata eletta.

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