Alleate con la luce, le opere realizzate con la tecnica batik di Sergio Zanone, nella fragilità trovano l’intesa con la cera. Scivolano sul tessuto segni mobili in espansione, al seguito di una gestualità, che raccoglie il silenzio di un mondo lontano per condurlo a rivelarsi sul colore vinaccia oppure nero dello sfondo e una luminosità, che riscalda i cromatismi. I segni rapidi, lineari e curvilinei conquistano la superficie raccordando elementi astratti e figurativi. La suggestione visiva li raccoglie in un’immagine simile al richiamo di un’iniziazione nella precarietà percettiva dell’esistere e del perdersi. La pittura interpretata dalla luce, evolve nell’espandersi di forme libere, di idee di scrittura dissolte nello spazio, misteriose e unite da un’armonia che Zanone con intuizione rivela. Scrive Bertollo che alleggerire la materia pittorica e avvicinarsi a concezioni orientali olistiche di forma e di pensiero sembra ora la motivazione dell’arte di Zanone.
Il pittore, dopo il liceo scientifico è stato ammesso all’Accademia di Belle Arti di Venezia, classificandosi primo fra gli iscritti selezionati. Ha frequentato il corso di pittura di Emilio Vedova. Nel 1995 fonda con Bertollo il Gruppo Apuntozeta che trova accoglienza nell’esposizione delle “Domeniche flash” nel Museo Casabianca di Malo- Vicenza. Mostra a cura di Armando Bertollo.
La serata di mercoledì 21 settembre, alle ore 20.30, nella Sala di Lettura della Biblioteca sarà dedicata a: Incontro con l’artista.