NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Tribunale della Pedemontana cosa dirà il Ministro Orlando?

Il 30 settembre ad Asolo un convegno

di Gianni Celi

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Tribunale della Pedemontana cosa dirà il Ministro

Sono già passati quattro ani da quando il tribunale di Bassano del Grappa, con il decreto legislativo n. 155 del 7 settembre 2012, ha cessato di esistere. Da allora, ma a dire il vero ancor da prima, è cominciata una battaglia per la sua salvezza che continua ancora, nutrita da momenti di alti e bassi, di speranza e di delusioni. Ricordiamo come, allora, il Consiglio dell’Ordine degli avvocati del Bassanese, aveva perorato la causa ripercorrendo la storia del tribunale con queste considerazioni: “Il territorio bassanese è sempre stato servito da Uffici giudiziari di rango primario. Sotto il dominio della Repubblica Veneta vi erano uffici di primo grado con competenze uguali a quelli presenti a Vicenza e Treviso; sotto la dominazione austriaca la Pretura di Bassano poteva decidere, in sede civile, senza limiti di competenza. Il Regno d’Italia assegnò definitivamente il tribunale a Bassano, con ciò istituzionalizzando un diritto radicato da tempo e necessario per servire giustizia ad un territorio vastissimo e prevalentemente montano. Il tribunale di Bassano iniziava così la sua attività come tribunale di prossimità nell’Italia Unita, il 18 settembre 1871, con decreto istitutivo del 28.7.1871. Il circondario di allora comprendeva ben 37 comuni e una popolazione di 95.000 abitanti. Col passare del tempo il tribunale assumeva sempre più rilevanza in un territorio ormai indipendente da quello circostante, stante la sua centralità rispetto l’Alto vicentino, il Basso trentino, il Bellunese ed il Trevigiano. Ciò nonostante, nel 1923, con R.R. 24/03/1923 n°601, a seguito della revisione delle circoscrizioni giudiziarie, finalizzata a farle coincidere con quelle amministrative, il tribunale di Bassano venne soppresso ed accorpato a quello di Vicenza. Il 30 Agosto si tenne quindi l’ultima udienza e tutto venne trasferito a Vicenza. A seguito della fusione il tribunale di Vicenza, già oberato, collassò, tanto da arrestarsi per alcuni mesi; per Decreto fu vietato di introitare cause in decisione. In seguito venne emanato uno speciale ordinamento per limitare il numero delle decisioni da incamerare a sentenza per ciascuna udienza. Seguendo il codice del tempo vi fu ampio ricorso alla delega ai pretori, con tutte le ovvie conseguenze in tema di decisioni. Finita la guerra, il paese si riaffacciava ad una nuova realtà, ad un nuovo mondo, a nuovi e diversi interessi economici e, soprattutto, ad esigenze di vera libertà; anche il tribunale di Bassano del Grappa veniva ricostituito. Con Decreto legislativo, del Capo provvisorio dello Stato, del 20 gennaio 1947, veniva istituita la sede del tribunale di Bassano del Grappa. La Gazzetta Ufficiale n°223 del 29 settembre 1947 pubblicava il Decreto legislativo del Capo Provvisorio dello Stato del 5 agosto 1947 n° 945, con il quale veniva rideterminato il circondario del Tribunale di Bassano del Grappa, privandolo dei comuni di Sandrigo e Breganze, e stabiliva per il 15 novembre la data di inizio dell’attività degli uffici. La prima udienza si tenne il 18 dicembre 1947”.

Purtroppo, in questi quattro anni il Comitato per la salvaguardia del tribunale bassanese ha mosso bene le acque, ma, fino ad ora, senza risultati di particolare rilievo.

Nei primi giorni di questo mese a Bassano s’è riunito il Comitato per l’istituzione del tribunale della Pedemontana Veneta. Un incontro particolarmente importante, perché l’invito a presenziare era stato esteso a tutti i parlamentari delle tre province coinvolte nel progetto (Vicenza, Padova e Treviso), ai quali è stato chiesto di sottoscrivere un impegno a farsi promotori e a sostenere ogni atto volto a favorire e promuovere l’istituzione del nuovo tribunale.

Ad ognuno di loro era stata inviata la documentazione utile a prospettare i numerosi vantaggi che la costituzione del nuovo tribunale porterebbe al territorio interessato e a tutto il Veneto.

A fronte di dati, studi tecnici e valutazioni socio-economiche approfonditi, il Comitato ha chiesto il sostegno ai parlamentari per un progetto che permetterà, ad un territorio che già da tanto al sistema Italia, non solo di potenziare ed aumentare la produttività delle proprie aziende, ma di essere ancora più appetibile per gli investitori stranieri, la cui sensibilità in materia di giustizia e di pratica efficienza del sistema giudiziario si sa essere massima e prioritaria nella scelta dei territori dove operare.

Tribunale della Pedemontana cosa dirà il Ministro (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“A nome di tutto il Comitato mi auguro che sia compresa fino in fondo la proposta – ha sottolineato il sindaco Riccardo Poletto – e che tutti i nostri rappresentanti in Parlamento possano condividerla e sostenerla. Caldeggio da subito la partecipazione al convegno di Asolo di fine settembre, nel quale avremo la possibilità di approfondire ulteriormente le caratteristiche pressoché uniche di quest’area pedemontana del Veneto”.

E il 30 settembre all’incontro asolano per approfondire lo studio del progetto istitutivo del tribunale della Pedemontana veneta, si sta cercando di far arrivare anche il ministro della Giustizia, Andrea Orlando o un sottosegretario. Ministro con il quale il sindaco Riccardo Poletto ha avuto modo di parlare nel corso di un incontro del luglio scorso. Orlando gli ha risposto che sarà difficile, oggi, pensare al ripristino di un tribunale già soppresso, ma non ha escluso la possibilità che in futuro si possa pensare ad un riordino.

Sono già numerosi, intanto, i parlamentari che hanno assicurato il loro appoggio all’iniziativa, dal senatore del PD Giorgio Santini, all’on Federico Ginato, sempre del Pd, all’europarlamentare Mara Bazzotto, all’assessore regionale Manuela Lanzarin, ai parlamentari leghisti Erika Stefani e Filippo Busin, all’on. Dino Secco di Forza Italia.

Diamo spazio, ora, al disegno di legge presentato l’ottobre dello scorso anno, su iniziativa dei senatori Erika Stefani e Paolo Tosato per sostenere la valenza di istituire un tribunale ordinario della Pedemontana veneta e della Procure dalla Repubblica presso il tribunale stesso.

Ecco il testo: “Il presente disegno di legge ha lo scopo di venire incontro all'esigenza di ripristinare un importante presidio di giustizia costituito dal tribunale di Bassano del Grappa, soppresso a seguito dell'entrata in vigore del decreto legislativo n. 155 del 2012.

Il ripristino andrebbe ad alleggerire il carico del tribunale di Vicenza, oggi difficilmente sostenibile, che sta producendo gravissime problematiche alla giustizia vicentina. È da tempo purtroppo noto che il tribunale di Vicenza lamenta criticità gravi ed una ormai cronica carenza di organico sia nella magistratura che nel personale amministrativo, situazione denunciata dai diversi operatori della giustizia i quali non riescono ormai a far fronte alle aumentate incombenze processuali.

Il tribunale di Bassano del Grappa, in base ai dati ufficiali nel settore civile inviati al Consiglio superiore della magistratura nell'ottobre 2011, garantiva la chiusura della cause civili ordinarie in due anni e sei mesi, mentre il tribunale di Vicenza «assicurava» la chiusura della cause civili ordinarie in sei anni, con rinvii d'udienza di 11/12 mesi”.

“Attraverso la costituzione del tribunale della Pedemontana, si potrà, da un lato, alleggerire il carico di lavoro del tribunale di Vicenza, e dell'altro lato, si garantirà un'efficiente servizio sia per i cittadini del tribunale di Vicenza, che hanno visto peggiorare i tempi con cui vengono definiti i giudizi, e sia per quelli appartenenti all'istituendo tribunale della Pedemontana che potranno così ottenere tempi più celeri nella definizione dei processi. Con l'istituzione del tribunale della Pedemontana, il cui scopo non è quello di voler contrastare la riforma della geografia giudiziaria, di cui ai decreti legislativi n. 155 e n. 156 del 2012, che ha comportato, tra le altre cose, la soppressione di molti tribunali, tra cui quello di Bassano del Grappa, ma si ha l'obiettivo di ricercare la soluzione non in un'ottica di non comprensione di una riforma, che in alcuni casi ha anche permesso passi in avanti, ma bensì quello di far comprendere come la regione Veneto sia una regione sottodimensionata che necessita di un altro efficiente polo di giustizia”.

“Il tribunale della Pedemontana comprenderebbe 77 comuni, di cui 50 ad oggi si sono già espressi in tal senso, favorevoli alla creazione dell'ottavo tribunale nella regione Veneto che andrebbe ad accorpare alcuni dei comuni dei fori di Vicenza, Treviso e Padova attraverso l'utilizzo della «cittadella» della giustizia di 10.000 metri quadrati in Bassano del Grappa, costata 12 milioni di euro e ad oggi ancora inutilizzata. Anche ai fini della consistenza numerica, come è risaputo, il numero adeguato di abitanti per tribunale è circa 300.000. Solo Vicenza ne ha quasi 860.000, superando di gran lunga le cifre cosiddette «ideali». Inoltre, il nuovo polo sarebbe a costo zero, in quanto la struttura già esiste ed il suo utilizzo permetterebbe di sgravare notevolmente Vicenza che potrebbe trasferire tutte le attività in Borgo Berga, abbandonando l'edificio di Contrà Santa Corona, su cui parrebbe vi siano anche problemi di agibilità”.

“Il nuovo tribunale della Pedemontana radunerebbe circa 400 mila abitanti, una cifra perfettamente in linea con i parametri legislativi, e andrebbe a ridurre, si spera, i biblici tempi di attesa per una causa di primo grado: oggi a Vicenza la durata media sfiora i nove anni, contro i sette del 2010 e contro i due dell'ormai ex tribunale di Bassano del Grappa”.

Tribunale della Pedemontana cosa dirà il Ministro (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“Il tribunale della Pedemontana è così costituito: per la provincia di Vicenza: ex tribunale di Bassano del Grappa, dai seguenti comuni: Asiago, Bassano del Grappa, Campolongo sul Brenta, Cartigliano, Cassola, Cismon del Grappa, Conco, Enego, Foza, Gallio, Lusiana, Marostica, Mason Vicentino, Molvena, Mussolente, Nove, Pianezze, Pove del Grappa, Pozzoleone, Roana, Romano d'Ezzelino, Rosà, Rossano Veneto, Rotzo, Salcedo, San Nazario, Schiavon, Solagna, Tezze sul Brenta, Valdastico e Valstagna; per la Provincia di Vicenza - ex sezione distaccata di Schio, dai seguenti comuni: Breganze, Bressanvido, Caltrano, Calvene, Carrè, Chiuppano, Cogollo del Cengio, Fara Vicentino, Lugo di Vicenza, Montecchio Precalcino, Sandrigo, Sarcedo, Thiene e Zanè; per la provincia di Padova: ex sezione distaccata di Cittadella, dai seguenti comuni: Campo San Martino, Carmignano di Brenta, Cittadella, Fontaniva, Galliera Veneta, Gazzo, Grantorto, San Giorgio in Bosco, San Martino di Lupari, San Pietro in Gu e Tombolo; per la provincia di Treviso: ex sezione distaccata di Castelfranco Veneto, dai seguenti comuni: Altivole, Asolo, Borso del Grappa, Castelcucco, Cavaso del Tomba, Crespano del Grappa, Castelfranco Veneto, Castello di Godego, Fonte, Loria, Maser, Monfumo, Paderno del Grappa, Possagno, Riese Pio X, Resana, San Zenone degli Ezzelini e Vedelago; e per la Provincia di Treviso: ex sezione distaccata di Montebelluna, dai seguenti comuni: Cornuda, Pederobba e Caerano di San Marco”.

“È urgente, nella ristrutturazione della giustizia in Italia – sottolineano i due senatori, dare risposte concrete ed evitare ogni realtà di ristagno che trasformi le aspettative della popolazione in «denegata giustizia», causata dalle lungaggini conseguenti ai carichi di lavoro, ed in possibili occasioni di impunità per tanti reati, nonché in aumentata insicurezza per i cittadini”.

Nel dettaglio, l'articolo 1 del disegno di legge istituisce, nel distretto della corte di appello di Venezia, il tribunale della Pedemontana e la procura della Repubblica presso il tribunale della Pedemontana.

L'articolo 2 prevede l'emanazione, da parte del Ministro della giustizia, di un decreto col quale venga determinato l'organico degli uffici giudiziari del tribunale ordinario della Pedemontana.

L'articolo 3 prevede il trasferimento delle cause civili e penali pendenti e che, in base alle disposizioni del presente provvedimento, rientrano nella competenza del tribunale della Pedemontana”.

E mentre si attendono delle novità in merito al possibile ripristino del tribunale cittadino, allargato all’area Pedemontano veneta, in questi giorni, si sta procedendo al collaudo tecnico amministrativo della Cittadella della giustizia di Via Marinali che doveva diventare la sede del nuovo tribunale e che è costata la bellezza di dodici milioni di euro. Il fabbricato nuovo di zecca, collocato proprio nel centro cittadino, è uno dei tanti, troppi “monumenti” allo sperpero pubblico della nostra bella Italia. Cosa ne sarà di questo edificio? Il Comune avrebbe bisogno di spazio, questo lo si sa da tempo, vista la dislocazione di numerosi uffici ospitati in stabili di proprietà privata per i quali si stanno pagando fior di quattrini di affitto da decenni. L’assessore Roberto Campagnolo lancia la proposta di trasferire in quegli spazi gli archivi, ma prima di passare dalle parole ai fatti ci vorrà ancora del tempo, nella speranza che, nel frattempo, si riesca a portare a buon fine il progetto del tribunale della Pedemontana veneta.


nr. 33 anno XXI del 24 settembre 2016

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