NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Vendemmia, una stagione da incorniciare

Tutte le stime indicano il 2016 come uno degli anni migliori della storia, anche per quanto riguarda la qualità del vino. Nell'estate appena conclusa condizioni ideali sotto il profilo meteorologico

di L.P.

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Vendemmia, una stagione da incorniciare

Una stagione da incorniciare per la vendemmia nel Vicentino: le prime stime, comprese quelle delle associazioni di categoria, confermano che alla fine (per alcune specie la vendemmia è ancora in corso e si concluderà nella prima decade di ottobre) il 2016 sarà uno dei migliori anni della storia, soprattutto per quanto riguarda la qualità del vino, sia bianco che rosso. L'estate appena conclusa è stata caratterizzata da condizioni ideali, con nessuna grandinate e una stagione calda (ma senza punte eccessive) proseguita sino a metà settembre. Il portale www.ladomenicadivicenza.it ha voluto approfondire il tema contattando gli addetti ai lavori: ecco cosa è emerso. 

 

Il nostro Paese primo produttore al mondo di vino e il Veneto prima regione italiana per produzione ed export: tutti i numeri di un settore in crescita anche nel Vicentino

Vendemmia, una stagione da incorniciare (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Dopo lo storico sorpasso ottenuto nel 2015 ai danni della Francia, anche quest'anno l'Italia si confermerà il primo produttore di vino al mondo: ad assicurarlo sono i primi dati che emergono dalla vendemmia, non ancora ultimata, che confermano una crescita, grazie anche a condizioni meteo ideali, sia per quanto riguarda la quantità che sotto il profilo della qualità. Un record per l'Italia possibile anche grazie alle performance del Veneto, prima regione italiana per produzione e per export, con oltre un terzo del totale nazionale.

Vendemmia, una stagione da incorniciare (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«La Regione Veneto - precisa Giuseppe Pan, assessore regionale all'agricoltura, che riassume i dati, riepilogati e suddivisi per provincia nella tabella pubblicata qui a fianco - sta investendo diversi milioni di euro nel settore vitivinicolo: 12 milioni in attività di promozione nei Paesi terzi, circa 8,5 per la ristrutturazione dei vigneti, a cui vanno aggiunti numerosi altri bandi in ambito Psr. I risultati, di cui andiamo orgogliosi, alla fine arrivano e a parlare sono le cifre: lo scorso anno in Veneto abbiamo prodotto 12,54 milioni di quintali di uva pari a 9,7 milioni di ettolitri di vino«»".

«Abbiamo esportato prodotto, di grande qualità - continua l'assessore della Regione Veneto - per 1,83 miliardi di euro, pari al 34% del valore complessivo delle esportazioni vinicole italiane. Insomma, stiamo parlando di un comparto davvero importante, che richiede un’attenzione particolare con cospicui investimenti e maggiore professionalità da parte dei produttori, tra i quali esiste una sana concorrenza per produrre un vino apprezzato e richiesto in tutto il mondo».

 

La stagione nel Vicentino ai "raggi ics" nella relazione generale redatta da Veneto Agricoltura. Il neo-direttore Alberto Negro: «Condizioni climatiche ideali»

Come detto a vendemmia ancora in corso, importante il ruolo di Veneto Agricoltura, l’Agenzia regionale del settore, che già a fine agosto ha presentato nella sede di Legnaro (Padova), ai confini con il Vicentino, un primo bilancio della stagione. I dati non sono ancora ufficiali ma confermano le previsioni più che rosee.

Vendemmia, una stagione da incorniciare (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«Un andamento climatico che possiamo definire ideale e il buono stato sanitario delle uve - precisa Alberto Negro, neo-direttore di Veneto Agricoltura - ci spingono a parlare di una vendemmia ricca di soddisfazioni. Le calde temperature del giorno, alternate alle escursioni termiche della notte, hanno infatti favorito la maturazione delle uve del vigneto veneto. Un andamento climatico ottimale sia per il rapporto zuccheri/acidità totale delle uve bianche, sia per l’accumulo di sostanze coloranti nelle uve a bacca nera. Sono queste le premesse per una buona annata, iniziata tra forti preoccupazioni a causa delle abbondanti precipitazioni primaverili, ma evolutasi nei migliori dei modi».

All'interno della relazione generale 2016 Veneto Agricoltura ha pubblicato l’analisi complessiva a livello regionale, per poi analizzare la situazione nelle singole province. Ecco la situazione "ai raggi ics" del Vicentino suddivisa in cinque punti.

1. Condizioni meteorologiche e andamento climatico dell’annata

«Inverno ed inizio primavera miti ed asciutti. Da maggio e fino a metà giugno si sono avute precipitazioni continue con accumuli importanti, valutabili in circa il doppio della precipitazione media del periodo. Luglio asciutto con temperature nella media a parte alcuni picchi di breve durata. Dalla fine di luglio e per la prima settimana di agosto si sono avuti alcuni passaggi perturbati che hanno portato abbassamento termico e precipitazioni generalmente scarse distribuite a macchia di leopardo. Eventi grandinigeni attualmente quasi inesistenti».

2. Stato vegetativo e fitosanitario dei principali vitigni nel Vicentino

«Il germogliamento è avvenuto con circa otto giorni di anticipo rispetto al 2015 mentre la fioritura ha avuto generalmente una settimana di ritardo. Il Pinot Grigio ha manifestato una minor fertilità gemmaria, specialmente negli impianti che nel 2015 hanno sofferto lo stress idrico. Vista la notevole disponibilità idrica che ha caratterizzato la fase erbacea di sviluppo della vite, i vigneti sono stati caratterizzati da un notevole rigoglio vegetativo che ha reso necessario più di un intervento di riduzione della chioma. Sui vitigni Garganega e Glera si riscontrano, in diversi casi, la presenza di diffuse acinellature riconducibili alla situazione meteorologica del periodo della fioritura».

3. Livello fitosanitario

«La situazione è generalmente buona. La presenza di peronospora nella maggior parte dei casi è stata limitata alle foglie nuove delle femminelle, mentre sui grappoli gli attacchi sono abbastanza limitati e concentrati soprattutto sul vitigno Merlot. L’oidio nel 2016 ha fatto la sua comparsa molto raramente e con scarsa virulenza. Botrite o marciumi a carico dei grappoli per ora sono assenti. Si rileva una recrudescenza delle malattie a carico del legno, come il mal dell’esca che si trova anche su vigneti relativamente giovani di Pinot Grigio e Glera. Giallumi da fitoplasmi presenti soprattutto nelle aree collinari contigue ai boschi, nei vigneti a conduzione biologica e sul vitigno Chardonnay. Virus GPGV stabile o in leggera diminuzione. Per quanto riguarda gli insetti la seconda generazione di tignoletta è stata abbastanza contenuta; si sta monitorando la terza generazione. Le cocciniglie sono diffuse in molti vigneti ma con attacchi piuttosto localizzati. E’ infine presente un aumento considerevole di attacchi di Fillossera sull’apparato fogliare specialmente a carico di Chardonnay e Tocai rosso».

Vendemmia, una stagione da incorniciare (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)4. Grado zuccherino, acido, pigmentazione e sanità delle uve

«Le analisi delle uve fino ad ora effettuate evidenziano una generalizzata difformità di maturazione. Si ipotizza un ritardo di circa una settimana rispetto al 2015. Le gradazioni zuccherine saranno legate influenzate dall’andamento di questo periodo. Ad inizio agosto si è notato che a parità di gradazione zuccherina si registrava un’acidità titolabile superiore rispetto allo scorso anno. La pigmentazione è ottimale con minor problemi di scottature rispetto all’annata 2015; il vitigno a bacca rossa più precoce, il Pinot Nero, si presenta con un colorazione intensa e uniforme che lascia ben sperare anche per gli altri rossi. In questo momento non si osservano focolai di muffa grigia degni di nota».

5. Previsione produttiva vendemmia 2016

«Nella zona Doc Colli Berici e Gambellara si stima una produzione in calo del 5-8%; nella zona Doc Breganze un aumento del 20/25%; per la Garganega un calo del 5-8%, per problemi di allegagione e acinellature diffuse; per il Pinot Grigio un calo del 10-15% per minore fertilità; la produzione di Glera, Chardonnay, Merlot e Tocai Rosso è prevista invariata rispetto allo scorso anno; per il Cabernet Sauvignon e Franc si prevede un aumento del 3%. I motivi dell’eventuale variazione rispetto al 2015 sono legati ad una minore fertilità di alcuni vitigni, tra cui Pinot grigio e Chardonnay, alle basse temperature, all’umidità e alla piovosità in fioritura. L’incidenza sulla resa complessiva dell’entrata in produzione dei nuovi vitigni dipende dagli impianti/sovrinnesti effettuati nel 2015 e dall’entrata in piena resa di quelli del 2014 che influiranno per circa per il 4% sul totale della produzione vicentina».

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