Delle intuizioni, unite a delle idee fondamentali tratte dall’osservare la realtà tessono la fitta rete di relazioni alla base dei dipinti e dei lavori chiusi in teche di plexiglas di Maurizio Corradin, in arte Mavry. Nelle opere le eloquenti immagini affrontano temi, costumi e mentalità attuali per approdare nei dipinti ad una riflessione sui loro contenuti in un presente particolarmente segnato dalla precarietà.
L’estenuate ricerca della bellezza, la crisi finanziaria mondiale, l’informazione pubblica imbavagliata, la guerra, ed anche l’immigrazione come l’attività dubbia di alcune organizzazioni umanitarie vengono consegnati da Mavry agli umanizzati Maga Magò, Titti e Gatto Silvestro, il ruolo d’interpreti dei contenuti per la comunicazione. In stile pop traccia strutture, forme schematiche rettangolari ad angoli arrotondati, simili a schermi di obsoleti televisori dove inserisce scritture con finalità aneddotiche. Con lucida visione le figure essenziali dal cromatismo vivace ed elementare in movimento si inseriscono ed si arricchiscono con scritte a stampatello, messaggere nel richiamo verso lo spettatore, di malinconica ironia.
Con più presa su alcuni aspetti del costume attuale, in alcune teche trasparenti, Mavry mette in scena alcuni aspetti della vita nel racchiudere visibili prelievi della quotidianità, giocando con la sorpresa. Così un candido “mulino bianco” oppure una “casa dolce casa”, tratti dalla pubblicità, raccolgono attorno a sé gli scarti del giorno, disposti con attenzione fino ad esaltare nel cromatismo un momento di attenzione più profonda sul consumistico prodotto. Oppure la figura femminile in attesa richiama alla condizione della donna, alla quale si chiede la passività. I temi della mostra Andate in pace conducono alle reliquie del presente, neutralizzate dal plexiglas, generando un rinnovo della sensibilità.
Finissage 5 novembre 2016. Performace di Alfred Ejilli La Lucy, Video di Mavry, Ivan Fox, Giacopuzzi Moro, Musiche di Poveri di Sodio.