NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
google
  • Newsletter Iscriviti!
 
 

Vi racconto il mio amico Mario Rigoni Stern

Il libro di Giuseppe Mendicino sullo scrittore asiaghese: vita, guerre e libri

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

facebookStampa la pagina invia la pagina

Mario Rigoni Stern

È davvero singolare per i lettori vicentini sapere che uno dei loro scrittori preferiti e più amati, l'asiaghese Mario Rigoni Stern, per una volta viene raccontato attraverso le pagine scritte da un autore non vicentino. A dire il vero già qualche mese fa scrivevamo in questa stessa rubrica del libro di Enrico Brizzi dedicato alle escursioni sull'altopiano dei 7 Comuni, in cui l'autore bolognese raccontava della sua profonda ammirazione per Rigoni Stern e di quanto lo scrittore vicentino avesse influenzato la sua giovinezza. Stavolta è un toscano di origine e lombardo di adozione, Giuseppe Mendicino, già autore di altre pubblicazioni su Rigoni Stern, a tracciarne un ritratto a tutto tondo, una vera e propria biografia condensata nelle oltre 300 pagine di Mario Rigoni Stern, vita guerre libri (Edizioni Priuli e Verlucca), un omaggio sincero e commosso che Mendicino ha voluto tributare all'amico e compagno di letture, riflessioni e conversazioni, un libro presentato qualche settimana fa alla libreria di Palazzo Roberti a Bassano del Grappa. Rigoni Stern, uno dei maggiori scrittori italiani del Novecento, ha raccontato storie di guerra e storie naturali che hanno fatto compagnia a più generazioni di lettori. I suoi libri sono testimonianze delle tragedie della Seconda guerra mondiale, ma nei suoi racconti ci sono anche animali, boschi, malghe e montagne; pochi scrittori sono riusciti a descrivere con altrettanta conoscenza e sensibilità il mondo naturale. Giuseppe Mendicino, da anni appassionato cultore della memoria e dei libri del grande scrittore di Asiago, lo racconta attraverso questa biografia. Oltre a Rigoni, nel libro troviamo amici come Primo Levi e Nuto Revelli, maestri di etica civile come Emilio Lussu e Tina Merlin, e i personaggi indimenticabili dei suoi libri, tra tutti il pastore, contrabbandiere e venditore di stampe Tönle, un uomo libero che detestava confini e barriere. Nei suoi libri c'è un invito ad avere coraggio e a resistere, a conservare dignità e integrità morale anche nelle peggiori difficoltà.

Mario Rigoni Stern (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Montagne, guerre e libri hanno segnato profondamente la vita di Mario Rigoni Stern - si legge nell'introduzione del volume - . Visse ad Asiago, nell’altipiano dei Sette Comuni: lì era nato, nel 1921, subito dopo la fine della Grande Guerra, dalla quale anche la sua terra era uscita devastata, tra boschi e paesi distrutti. Combatté su tre fronti, Francia, Albania e Russia, e da questa estrema esperienza individuale e collettiva seppe trarre resoconti puntuali e storie indimenticabili. Tornato a baita (come lui stesso amava dire, ndr), dopo cinque anni spesi tra combattimenti e prigionia nei lager tedeschi, sentì insopprimibile l’urgenza di scrivere quanto accaduto, perché non fosse dimenticato, accanto al desiderio di riprendere in mano la sua vita e di portarla avanti in armonia con la natura del suo altipiano, curando con attenta manualità il suo orto, le sue api e gli alberi piantati attorno alla sua casa, il suo arboreto salvatico. Ispirato dal vissuto personale e da temi concreti di quotidiana esistenza, Rigoni Stern ha saputo narrare con sobria maestria e rara semplicità, riversando in scritti e racconti la storia dei due grandi conflitti mondiali del Novecento, i ritmi e le leggi della natura, soprattutto l’incanto dei boschi e la tranquillità operosa delle malghe, l’assiduo e rinnovato incontro con gli animali delle montagne. Forse fu per il fortunato e sorprendente sovrapporsi di comuni passioni – certe montagne, certi libri, la storia del Novecento – che cercai lo scrittore e iniziammo a vederci. C’era probabilmente anche la storia personale a incrociare pensieri ed emozioni: il ricordo di mio nonno Giannino, che mi aveva cresciuto a Sansepolcro, e che, sergente maggiore del Genio, aveva rifiutato di aderire alla Repubblica sociale di Salò pagando lo stesso prezzo di Rigoni, venti mesi di prigionia nei lager tedeschi. Ho alcuni ricordi più vivi di altri: quando, scendendo da Cima Caldiera, lo scrittore mi parlò di vicende non riportate nei suoi racconti; un saluto giocoso dalle scale di legno che portano al primo piano di casa sua; il suo invito a non preoccuparmi se, scrivendone la biografia dopo la sua scomparsa, avessi riportato degli errori: «Nel caso, verrò di notte a tirarle le gambe»; la sua ultima lettera, «grazie di tutto e dell’amicizia», prima della fine. Tempo dopo, chiesi alla famiglia di poter ricostruire e raccontare la sua storia; la moglie Anna si consultò con i figli e mi diede il suo assenso in una lettera affettuosa e difficile da dimenticare. Sono poi tornato molte volte ad Asiago negli ultimi anni, seguendo i sentieri che Rigoni amava percorrere, e l’altipiano è divenuto col tempo sempre più parte di me. La panchina e il tavolo di legno tra gli alberi sotto casa, dove nella bella stagione Rigoni accoglieva i visitatori, sono sempre lì, manca solo la betulla: è stata tagliata lo scorso novembre perché malata; l’aveva piantata lui ed era uno dei suoi alberi preferiti insieme al larice. C’è il sentiero subito dietro l’orto, da dove saliva verso lo Zebio, anche se ormai coperto dalla vegetazione. La presenza di Mario, tra la casa e il bosco e il paesaggio intorno, si avverte più forte che mai, specie quando si cammina in silenzio.

Mario Rigoni Stern (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Un giorno di settembre del 2006 - scrive Mendicino nel capitolo iniziale del libro Infanzia e giovinezza ad Asiago - Mario Rigoni Stern mi raccontò i suoi venti mesi di prigionia, tra il settembre del 1943 e il maggio 1945. Era serio, quasi severo: nessuna parola doveva risultare inutile o retorica. Immaginai che fosse sempre stato così, sobrio e concentrato anche nelle piccole cose. Alle sue spalle guerre, povertà, anni di duro lavoro, ma anche giochi e corse con gli sci, scalate di vette alpine, albe di caccia, amicizie e affetti. Nelle parole di quel giorno di inizio autunno, c’è molto dell’etica di Mario Rigoni Stern: la consapevolezza che ogni uomo, quando sceglie, deve sempre fare i conti con la propria coscienza e che la coscienza di tanti singoli uomini può fare del mondo un posto migliore per vivere. Gli piaceva immaginare che i suoi lettori, ripercorrendo valli e montagne raccontate nei suoi libri, provassero almeno in parte le sue stesse emozioni. Lo indignavano le ingiustizie e le prepotenze verso i deboli e verso la natura, aveva un codice di valori solido e coerente, che lo guidava nella vita di tutti giorni come nella scrittura. Anche quando le sue storie rievocano vite e luoghi portati via dal tempo, la tensione etica che le attraversa le rende attuali, perché guerre, distruzione dell’ambiente e ingiustizie non sono regredite rispetto al secolo passato. La nitidezza della sua scrittura e la narrazione dei fatti come davvero avvenuti, sono un piccolo viatico di civiltà contro retorica e superficialità, oltre a essere una piacevole compagnia. In una immagine Mario Rigoni Stern sorride in mezzo a una imprevedibile nevicata di metà settembre, nel 2001, sul passo del Piccolo San Bernardo. Era stato lassù tanti anni prima, nel 1939, alpino entusiasta di scalate tra rocce e ghiacciai, e poi nel giugno del 1940, portaordini nella guerra sul fronte italo-francese, e aveva voluto tornarvi. Dalle montagne gli orizzonti lontani, oltre le vette e le nubi, sono liberi da barriere e da bandiere. Forse è per questo che i montanari non amano i confini, come il contrabbandiere Tönle, uno dei personaggi più noti dei suoi libri. Nella fotografia si vede Rigoni camminare tra la neve tante volte ricordata nei suoi racconti, in un luogo di frontiera: perché i suoi libri, tradotti in diciassette lingue, viaggiano oltre il suo amatissimo altipiano, possono essere letti e compresi da quelli che chiamava «i miei compaesani», perché nessuno nel mondo è davvero diverso e lontano, perché i valori e i sentimenti che attraversano le sue pagine difendono una dignità degli esseri umani che è unica e riconoscibile a tutte le latitudini.

Abbiamo incontrato l'autore del libro e con lui abbiamo conversato sulla sua opera.

Mario Rigoni Stern (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

continua »

Come installare l'app
nel tuo smartphone
o tablet

Guarda il video per
Android    Apple® IOS®
- P.I. 01261960247
Engineered SITEngine by Telemar