NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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La rinascita di Villa Serena
lavori per oltre un milione

di Gianni Celi

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La rinascita di Villa Serena<br>
lavori per oltre

Un milione e 300 mila euro: ecco la cifra a disposizione della presidenza Isacc (Istituto servizi assistenziali Cima Colbacchini) per una serie di interventi da portare a termine entro l’anno nella struttura di Villa Serena, di Contrà San Giorgio. Il finanziamento fa parte di un intervento a rotazione offerto dalla Regione, ma non a fondo perduto, bensì con un ritorno fissato entro diciotto anni attraverso rate prestabilite che saranno versate dal Comune, proprietario dello stabile.. Trecento mila euro di questa somma, invece, li sborserà l’ente. I lavori da fare per migliorare la vivibilità all’interno dello stabile sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa, alla presenza dell’assessora regionale ai servizi sociali, Manuela Lanzarin, del sindaco Riccardo Poletto del presidente delle case di riposo cittadine, Fabio Comunello e di tecnici dell’Istituto.

I lavori da portare a compimento prevedono la sistemazione della parte esterna di Villa Serena, in modo tale da rendere agibile l’accesso al parco anche agli ospiti che sono costretti a viaggiare in carrozzina. Oltre a questo, altro importante intervento, riguarda la sostituzione dei serramenti con porte e finestre al passo con i tempi, al fine di annullare l’enorme dispersione di calore nei mesi invernali e di rendere più accettabile la permanenza all’interno delle varie stanze nei mesi estivi. Un progetto riguarderà poi la revisione dell’impianto di illuminazione con l’inserimento di lampade a Led al fine di favorire un risparmio nel consumo dell’energia elettrica. È prevista anche la rimozione degli ascensori esterni che registrano una presenza preoccupante di amianto. Anche la cucina sarà oggetto di sistemazione specie dopo l’esperienza, quanto mai negativa, dello scorso anno, la cui estate è stata considerata fra le più torride, al punto che più di qualche dipendente, al lavoro fra i fornelli, s’è sentito male ed è stato costretto a riposo per alcuni giorni. In particolar modo saranno sostituite le cappe attuali con altre che assorbiranno il calore che esce dai fuochi, senza che questo, come succede adesso, si possa espandere per tutta la cucina con conseguenze di vivibilità non certo adeguate al lavoro che viene svolto in quella sede.

Infine un’attenzione particolare sarà riservata ai malati di Alzheimer, la cui presenza si fa sempre più numerosa. Per loro saranno realizzati dei servizi igienici ad hoc e locali dipinti con colori particolari capaci di creare emozioni e comportamenti diversi per le persone affette da questo morbo.

I progetti per la realizzazione di tutti questi e di altri lavori ancora a Villa Serena, sono stati portati a compimento dall’ufficio tecnico del Comune di Bassano, proprietario della struttura, con la collaborazione dell’ufficio tecnico dell’Isacc.

Era dal 2007 che non veniva effettuato un intervento di egual portata all’interno ed all’esterno della Villa. Allora, presidente il sen. Pietro Fabris, la direzione del Rotary Castelli, guidata dal dott. Gianni Marcadella, aveva lanciato un bando per un concorso di idee aperto agli architetti della Regione.

La rinascita di Villa Serena<br>lavori per oltre (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Vediamo, intanto com’è la situazione delle case di riposo bassanesi. Diciamo intanto che la direzione dell’Isacc deve gestire qualcosa come 439 anziani fra Villa Serena (284) e Casa di riposo Sturm (155). Di questi, gli ospiti non autosufficienti raggiungono la cifra di 420 unità (a questi vanno aggiunte anche nove persone in stato vegetativo), mentre gli autosufficienti sono appena 19. Da sottolineare poi il fatto che esiste una lista d’attesa lunga duecento nominativi. Si capisce da questi numeri quanto impegnativo sia il lavoro che deve essere svolto in queste strutture. “Per ognuno di questi ospiti – spiega l’assessora regionale Lanzarin – vengono assicurati 49 euro al giorno per la gestione sanitaria (56 per i più problematici) “. A questa cifra va aggiunta una diaria di 52 euro per spese alberghiere che devono sborsare il pensionato o la sua famiglia.

Merita un cenno, intanto, la vita legata alle due strutture dell’Isacc. Cominciamo dalla Residenza Pazzaglia-Basso-Sturm di Vicolo Ca’ Rezzonico che, accoglie, come dicevamo poc’anzi, 155 pensionati. Questo fabbricato racconta oltre 170 anni di storia. L’istituto porta i nomi di due illustri benefattori, Giacomo Cima e don Luigi Colbacchini.

Giacomo Cima, detto “Feltrin”, barbiere e piccolo possidente bassanese nato nel 1763 e morto nel 1839, mise a disposizione il suo buon cuore e la sua stessa casa per raccogliere, nel periodo invernale, una ventina di accattoni che stazionavano nei sottoportici della Piazza di Bassano. Cominciò così una sistematica azione di assistenza verso i poveri e i diseredati del territorio.

Venne affiancato nella sua opera da un giovanissimo prete bassanese, Don Luigi Colbacchini, il quale, educato al suo esempio di bontà e amore cristiano, si sarebbe preparato a succedergli nella stessa iniziativa, con le stesse premure e lo stesso interessamento. Questi, con l’aiuto di noti personaggi bassanesi perseguì con determinazione il progetto di aprire un ricovero fisso per gli anziani della città. Alla fine dell’estate del 1842, al cadere delle prime foglie autunnali, il nuovo ricovero di via Rastelli si apriva all’accoglienza. Il 16 gennaio del 1843, sotto un cielo rannuvolato, pieno di lampi e tuoni, tutta la città, autorità governative, podestà e consiglio cittadino in testa, si dava appuntamento nel Duomo di Santa Maria in Colle, intorno agli Ospiti della Pia Casa di ricovero. Memorabile fu il discorso dell’arciprete Don Zaccaria Bricito.

Due mesi dopo, il 6 marzo 1843, il direttore della casa Don Luigi Colbacchini, annunciando a Sua Altezza Imperiale lo storico evento, esprimeva al Sovrano la riconoscenza della Casa di riposo omaggiandolo di una copia dell’orazione inaugurale, appena uscita dai torchi della Tipografia Baseggio.

L’istituto ebbe come direttrice della casa di ricovero la Beata Gaetana Sterni, serva di Dio, la quale nel 1866, proprio all’interno della casa di ricovero, fondava la Congregazione della Divina Volontà.

Nel 1958, su terreni donati all’Istituto dal Barone Giambattista Sturm, pochi mesi prima della sua morte, iniziava la costruzione delle nuove strutture “Sturm” e “Cima Colbacchini. Nell’autunno del 1965, gli ospiti della vecchia Casa di ricovero di Via Rastelli lasciavano i vecchi stabili e come trasognati mettevano piede dentro il nuovo Centro di assistenza di Vicolo Cà Rezzonico. L’attività viene svolta fino all’anno 1965 in Via Torino e successivamente in Vicolo Cà Rezzonico.

Il 19 gennaio 1963, in una cornice di festa e di famiglia, cui presero parte il sindaco e l’Amministrazione comunale, si procedeva alla benedizione della prima pietra del vecchio nucleo ex residenza Pazzaglia.

Nel maggio del 1975, si inaugurava, alla presenza dell’On. Rumor, la nuova ala sud ex residenza Pazzaglia. Il 5 aprile 1982, il consiglio comunale di Bassano consentiva l’utilizzo della Residenza di Villa Serena per l’accoglimento di persone anziane ed il 25 aprile successivo si riuniva per la prima volta a Villa Serena il Consiglio di Amministrazione.

Nel mese di aprile del 2009 entrava in funzione la ristrutturata ala Sturm dell’ex residenza Sturm. Il 14 gennaio 2012, veniva inaugurato dal Presidente della Camera Gianfranco Fini, il nuovo blocco centrale ricostruito.

Il 19 novembre 2012, a seguito del consistente lascito immobiliare, il Consiglio di amministrazione rendeva omaggio al rag. Antonio Basso ex sindaco di Bassano, dedicandogli il nuovo blocco centrale. La sede centrale, costituita dalla ex residenza Pazzaglia, dall’ex residenza Sturm e dal nuovo blocco centrale ricostruito, veniva a fondersi in una unica residenza denominata “Pazzaglia Basso Sturm. Alla cerimonia presenziava la moglie dell’ex sindaco Antonio Basso, signora Carmen Ladgrafe.

La residenza “Villa Serena”, invece, è articolata in sei nuclei, con una capacità complessiva di 284 posti letto così suddivisi: Col Moschin: 33 posti letto; Monte Asolone: 56 posti letto; Monte Fior: 42 posti letto; Monte Grappa: 48 posti letto; Monte Ortigara: 53 posti letto; Monte Pasubio: 52 posti letto; È dislocata a nord della città in zona collinare. L’intera struttura è all’interno di un parco agibile. Le stanze presenti nei vari nuclei sono dotate, di norma, di letti attrezzati, di un comodino, di un armadio personale e di un tavolo con sedia. Le stanze possono essere arredate con oggetti personali concordemente stabiliti. Ogni nucleo è dotato di una sala da pranzo, soggiorno, bagni attrezzati, locali per la cura della persona, spazi e servizi igienici a supporto delle attività del personale. In appositi locali vengono svolte attività di animazione e di logopedia. Le attività di riabilitazione usufruiscono di una palestra dotata delle necessarie attrezzature. Altri locali sono destinati al servizio di podologia e di parrucchiera. Al piano terra ci sono la Chiesa ed una grande sala polivalente. In questa struttura funziona il servizio di cucina che prepara i pasti per le due residenze. I pasti vengono trasportati alle residenze periferiche con sistemi che garantiscono, a norma di legge, la conservazione e la temperatura del cibo

Villa Serena, rispetto alla residenza Sturm, ha una vita più breve. La prima pietra di questo ampio fabbricato, che sorge nella zona archeologica delle colline di San Giorgio, alle Acque, è stata posta il 15 aprile del 1975 alla presenza del ministro del lavoro, Mario Toros, del sen. Onorio Cengarle e dell’allora sindaco di Bassano, Pietro Fabris. Lo stabile faceva parte di una serie di istituzioni volute dall’ente statale Onpi (Opera nazionale pensionati d’Italia) in varie regioni della penisola. Siccome il sen. Cengarle aveva un ottimo rapporto con il ministro Toros, era riuscito a convincerlo a far nascere, anche a Bassano, una specie di casa albergo per pensionati. Quella struttura, nelle intenzioni iniziali, aveva lo scopo di garantire ai pensionati ancora autosufficienti, rimasti magari soli o perché vedovi o per problemi familiari, un luogo dove trascorrere le proprie giornate, possibilmente in mezzo al verde e seguiti da personale adeguato.

L’Onpi cessò di esistere appena due anni dopo la nascita di Villa Serena e lo Stato regalò l’edificio al Comune di Bassano che, però, non lo sfruttò, inizialmente, come pensionato. A trovarvi posto, ma soltanto in una parte dell’edificio, fu il regista Ermanno Olmi che lanciò la proposta di “Ipotesi cinema”. Ad un certo punto, però, il Comune di Bassano, visto il crescente aumento di anziani che abbisognavano di un posto nella casa di riposo, pensò di mettere a disposizione gli ampi spazi di Villa Serena e ci si rese conto da subito che questo luogo veniva scelto, nella maggior parte dei casi, per sistemare anziani non autosufficienti.

 

nr. 36 anno XXI del 15 ottobre 2016

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