Nella pittura di Ivana Scalco il valore da far emergere nei volti femminili resta lo sguardo. Occhi che in successione e per la vicinanza dei dipinti sviluppano un articolato dialogo fra loro sempre rivelatore di un animo colto nella sua sensibilità profonda. Il disegno sicuro consegna immagini solenni in uno spazio dove la pittura intensa ed espressiva, nei colori piatti, esalta la brillantezza delle intense visioni. Le figure accentuate dalle forme in risalto sullo sfondo sono tolte dalla realtà e, per l’arte che le riprende, rendono una nuova immagine, dall’identità più segreta, protagonista unica della superficie. L’immagine fissata con nitidezza, priva di solito del contesto, acquista un ruolo da modello.
Ha scritto Giorgio Segato come Scalco ami il colore forte, scandito in forma espressionista, con un disegno tracciato rapidamente, in prevalente bidimensionalità, e una figurazione decisa, di richiamo fauve e matissiano, che tuttavia tende sempre più a volgersi al particolare astratto, al puro e semplice fraseggio cromatico di forte suggestione sensitiva. È così che i blu elettrici posti accanto a verdi acidi ed a rossi brillanti accentuano la loro lontananza dal vero. Un colore che divide, imperativo, ricco di emozione. Accade che nel cromatismo artificiale alcuni volti trovino un accordo con dei filamenti che nel serpeggiare inquieto sembrano inseguire lontani richiami dell’esistenza. Talora coinvolgono i visi ed altre volte investono l’intera superficie del dipinto. Anche il paesaggio stilizzato acquista nuovi colori, nell’invenzione di Scalco, intensi e più semplici con degli alberi blu ed arancio in continuità cromatica con il cielo: lontani dalla realtà, con sorpresa, ci appartengono