NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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“Frammenti” di immagini
per capire la “guera granda”

di Gianni Celi

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Frammenti

La “guera granda” che travolse anche il Veneto, dopo la rotta di Caporetto, lasciò segni terribili anche nella città di Bassano e nel suo territorio, con particolare riguardo ai paesi della Valbrenta. Per cercare di far capire alla gente che cosa sia accaduto realmente qui da noi e, moltiplicando il tutto, anche nelle altre zone che si sono trovate, dopo l’ottobre del 1917, a tu per tu con il nemico, il Comune, attraverso l’assessorato alla promozione del territorio e della cultura, ha allestito una mostra dal titolo “Frammenti- Bassano e la memoria 1914-1918-2016”.

Frammenti (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“L’allestimento – spiegano i curatori della mostra - coinvolge il visitatore in un viaggio virtuale nel tempo, attraverso grandi immagini, suoni, animazioni, ricostruzioni grafiche e filmati che favoriscono la partecipazione e la comprensione storica tramite una diretta esperienza.

L’esposizione si sviluppa attorno al ruolo della città di Bassano nei quattro terribili anni da protagonista del primo conflitto mondiale.

Documenti iconografici e fotografici, rielaborati e riproposti a grande scala rievocano situazioni ed emozioni tipiche del contesto storico bellico. Le immagini, trattate digitalmente, si trasformano in scenografie tridimensionali; con la tecnica delle quinte teatrali ognuna di queste foto sbiadite diventa un diorama in cui la vita della città riprende forma. L’obiettivo è quello di creare un percorso lungo il quale curiosità, coinvolgimento, emozioni e sensazioni visive interagiscono costantemente”.

Frammenti (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)La cosa interessante di questa importante proposta, a cent’anni dalla Grande guerra, è il coinvolgimento di altre due realtà che parleranno la stessa “lingua”. I “Frammenti” bassanesi, infatti,andranno a braccetto con la mostra allestita negli interrati di Palazzo Chiericati, a Vicenza, dal titolo “Ferro, Fuoco e Sangue! Vivere la Grande Guerra”, dall'8 ottobre 2016 al 26 febbraio 2017, con coinvolgenti immagini, a grandi dimensioni, di Giuliano Francesconi che Mauro Zocchetta ha voluto inserire nei sotterranei. La mostra è stata promossa con la collaborazione fra i Musei civici di Vicenza ed il Museo del Risorgimento e della Resistenza di cui è direttore Mauro Passarin.

A Bassano la mostra, curata dal prof. Paolo Pozzato, è visitabile nella Galleria civica del museo cittadino fino al 19 febbraio del prossimo anno, ma con la possibilità, secondo quanto ha dichiarato l’assessora competente, Giovanna Ciccotti, di una proroga fino a marzo.

L’altra realtà di questo trittico di maggiore conoscenza del terribile periodo bellico della prima guerra mondiale è il Museo Hemingway a Villa Ca’ Erizzo Luca, sempre a Bassano. Qui, nel 1918 fu posta la sede della Sezione Uno delle ambulanze della Croce Rossa Americana. Tra i volontari autisti c’era anche il futuro premio Nobel Ernest Hemingway, il cui racconto “The passing of Pickles Mc-Carty”, del 1919 prende le mosse proprio da Ca’ Erizzo e dagli Arditi che erano qui pure accantonati.

Frammenti (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“Il museo – spiegano i responsabili - occupa cinque grandi locali in cui sono distribuiti 58 grandi pannelli, ricchissimi di spiegazioni storiche, di fotografie e di testimonianze. La sua peculiarità, al di là del potere evocatore del grande evento funesto e dell’esauriente illustrazione dei suoi passaggi cruciali, è quella di fornire una testimonianza, unica in Italia, sulla partecipazione degli Stati Uniti alla Prima Guerra Mondiale. Nella sala d’ingresso, Hemingway accoglie il visitatore con i suoi romanzi ispirati dalla Grande Guerra: “Addio alle armi” e “Di là dal fiume e tra gli alberi”. Un’altra singolare documentazione riguarda la partecipazione degli aviatori americani al conflitto. Passando alle altre sale, le tappe salienti della Grande Guerra si succedono con ritmo incalzante, sempre ricchissime di documentazioni inedite e non riscontrabili in musei analoghi”.

Frammenti (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Bassano portò i segni di profonde ferite fra il 1917 ed il 1918. Furono ben 527 le bombe d’aereo lanciate sulla città e 2641 le granate sparate dal vicino Monte Grappa. Più di duecento furono i morti fra soldati e civili e 250 le case abbattute o danneggiate.

Rivivere quei tragici momenti che condussero allo spopolamento di una buona parte di bassanesi e della gran parte dei valligiani, attraverso foto, ricostruzioni di immagini, suoni e luci sarà quanto mai incisivo per le generazioni attuali, perché i giovani, in particolar modo potranno capire quanto drammatico sia stato, per i nostri avi, attraversare quei lunghi anni di disperazione, di paure, di miseria, di incertezza, di morte.

 

nr. 41 anno XXI del 19 novembre 2016

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