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NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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"Smith and Wesson"
Balasso mattatore

In scena

di Elena De Dominicis
elenadedominicis@virgilio.it

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Smith and Wesson

Anna Cappelli (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)@artiscenichecom

 

La stagione della prosa del teatro Comunale di Vicenza si è aperta con lo spettacolo “Smith and Wesson” scritto da Alessandro Baricco e diretto da Gabriele Vacis. Non è la storia dei due fondatori dalla celeberrima fabbrica americana di pistole, ma quella di due uomini, Tom e Jerry, che hanno sia nel nome che nel cognome un divertente caso di omonimia con coppie più famose di loro. Si incontrano vicino alle cascate del Niagara all’inizio del’ 900 e si imbattono in una giovane giornalista vessata psicologicamente e sessualmente dai suoi caporedattori che la spediscono alle cascate per metterla in difficoltà.

Smith and Wesson (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)La ragazza allora decide di creare lei una notizia: si getterà dalle cascate chiusa dentro a una botte e verrà ripescata da Wesson, che essendo pescatore del posto conosce l’altezza del salto e la velocità della corrente. Tom Smith è interpretato da Natalino Balasso e jerry Wesson da Fausto Russo Alesi, la giovane Rachel da Camilla Nigro e la sig.ra Higgins da Mariella Fabbris

La storia è ispirata a un fatto realmente accaduto anche se la protagonista aveva 60 anni quando si lanciò in questa impresa. Baricco l’ha trasformata in una giornalista di 23 anni mantenendo il contesto storico. Cosa lo ha portato al cambio generazionale?

Fausto Russo Alesi: “Secondo me voleva raccontare questa tematica dello scontro generazionale in maniera forte, si percepisce in tutto il testo, sia il rapporto tra questa ragazzina che ha voglia di rischiare tutto pur di ottenere qualcosa e due personaggi che invece sono in una fase della loro vita in cui si sono seduti, ognuno col proprio limite davanti, senza vedere oltre; tutti e 3 i protagonisti hanno un rapporto di conflittualità con la figura paterna".

I due protagonisti hanno una vita bizzarra: uno è un meteorologo in un’epoca in cui non esistono i satelliti, l’altro un pescatore che vive lungo il fiume e che raccoglie cadaveri di suicidi. Vivono in simbiosi con l’ambiente naturale e potente che li circonda, che nella scenografia non è rappresentato se non con qualche riferimento. Questo testo è stato paragonato ad un altro famosissimo di Baricco: “ Novecento” da cui è stato tratto il film “La leggenda del pianista sull’oceano”. Secondo te qual è l’epicità di questi due personaggi che vivono fuori dal mondo?

Smith and Wesson (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“Nell’avventura che decidono di vivere insieme: hanno bisogno di un motore, girano a vuoto e gli serve questa pallottola che arriva con la forza della giovinezza, forse l’unica che spareranno nella loro vita e che li porterà ad uscire dai loro recinti, quando li vediamo nella scena finale penso che il segno sia quello".

L’anno scorso ci siamo incontrati in occasione de“Il Gabbiano” di Cechov. Quelli sono personaggi abbastanza statici e malinconici, introspettivi, questi sono coscienti dei loro limiti ma sono molto fiduciosi. Prossimamente porterai in scena un testo sui Karamazov (“Ivan” il 16 febbraio 2017 al Remondini di Bassano ndr). Cosa ti piace e affascina dei personaggi della letteratura russa, che sembra sempre che aspettino qualcosa e cosa di questi, americani, fiduciosi nel nulla?

“Di questo tipo di immaginario americano, una scrittura che utilizza la chiave della levità, mi piace proprio questo aspetto fiabesco della vita, che tutto è possibile o quantomeno è indispensabile il tentativo, desiderare un’identità, la possibilità di una primavera improvvisa che fa rifiorire le cose, perché certe cose non le faresti senza una forte incoscienza. Dall’altro lato adoro i russi e il peso enorme di quei personaggi che si confrontano costantemente con gli assoluti della vita, la visceralità anche quando passa per un forte nichilismo che però ha l’urgenza di dare una risposta a delle domande. I personaggi russi si muovono in un territorio di istinto quasi animale o di altezza intellettuale o anche di aspirazione verso una spiritualità alta che mi sembra qualcosa da cui oggi dovremmo attingere".

Smith and Wesson (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Come sempre nelle coppie di personaggi c’è uno più riflessivo e uno più impulsivo. Il tuo personaggio, Wesson, ogni tanto provoca Smith-Balasso, che ha degli attacchi d’ira, che chiaramente Balasso interpreta modo suo, quel personaggio Baricco l’ha scritto per lui. Secondo te la gente ride perché si aspetta di vederlo urlare in quel modo, oppure perché è l’esplosione della rabbia che tu provochi con la battutina leggera che crea la catarsi e la gente esasperata che pensa che lui urla anche per noi?

“Non saprei, Natalino lo fa molto bene, per cui capisco la gente che ride lì perché il meccanismo è molto divertente. Baricco ci racconta di una persona che ha avuto un padre severo che tendeva a reprimere e poi arriva quella cosa lì e lui esplode come se avesse un chiodo sotto e subito dopo fa un passo indietro e si scusa. Lui capisce che è il suo punto debole e lo fa apposta, lo diverte tantissimo. Non c’entrano niente l’uno con l’altro e a poco a poco diventeranno due compagni e decideranno di proseguire insieme".

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