NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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"Riaprire le case chiuse"

Prostituzione, allarme nigeriane. Rotondi: "Hanno dei protettori"

di L.P.

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Prostituzione, allarme nigeriane

Dopo aver analizzato la situazione della prostituzione su strada lunga la regionale 11 con i sindaci di Creazzo, Altavilla e Montecchio Maggiore, il portale "www.ladomenicadivicenza.it" ha voluto approfondire lo stesso tema per Vicenza, intervistando Dario Rotondi, assessore comunale alla sicurezza urbana, in passato Questore nello stesso capoluogo berico, che negli anni del suo impegno amministrativo a Palazzo Trissino ha seguito questa problematica con grande attenzione.

Assessore Rotondi, qual'è la situazione attuale della prostituzione a Vicenza?

Prostituzione, allarme nigeriane (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«Beh, chiariamo subito che la prostituzione non rappresenta un reato e noi come amministratori ci siamo potuti limitare ad individuare una "zona rossa" dove le ragazze e i clienti rischiano una multati. Quindi unica possibilità è una sanzione amministrativa».

Rispetto a quando lei è diventato assessore le cose sono migliorate o peggiorate?

«Diciamo che la situazione è sotto controllo. A livello di numeri la situazione è leggermente migliorata, ma si tratta comunque di una battaglia lunga e complessa, che alla fine è difficile vincere totalmente».

Voi ci state lavorando da alcuni anni, andando a colpire clienti e ragazze...

«Diciamo che le multe ai danni di clienti, pari a 500 euro, vengono pagate quasi sempre e spesso anche al momento per evitare l'arrivo della notifica a casa: le sanzioni hanno contribuito a far calare la presenza dei clienti stessi: grazie a questo anche il numero delle ragazze rimane sotto controllo per il solito discorso della domanda e dell'offerta. Riteniamo che anche i display accesi di notte con la comunicazione del rischio di multe rappresenti comunque un deterrente».

Quale potrebbe essere la soluzione radicale?

«Ovviamente quella della riapertura delle case chiuse, che peraltro non darebbe comunque la certezza assoluta di togliere tutte le ragazze dai marciapiedi».

Come mai questa convinzione?

«In Paesi come Germania e Austria, ad esempio, hanno già fatto questo passo. Ma in un recente viaggio che ho fatto ad Innsbruck ho notato delle prostitute in strada. Per la verità non molte, comunque ce n'erano».

Torniamo alla prostituzione in città. Il sindaco di Creazzo, comune confinante con Vicenza, ci ha detto che è difficile procedere visto che quasi tutte le ragazze sono comunitarie e quindi inespellibili. Per voi è lo stesso?

«Si, anche per quanto ci riguarda la quasi totalità è rappresentato da ragazze comunitarie che tuttavia, per buona parte, non hanno protettori e quindi decidono autonomamente tale scelta».

Eppure dei protettori ci dovranno pur essere anche a Vicenza...

«Sì, probabilmente ci sono, ma da quanto ne sappiamo non esiste un vero e proprio mercato del sesso controllato dall'alto, almeno per quanto riguarda le europee».

Ci sono sfruttatori di altri Paesi?

«Da un po' di mesi, diciamo da inizio anno, abbiamo registrato un ritorno delle ragazze nigeriane, che stiamo monitorando e che comunque si limita a sei-sette, un numero che rimane limitato proprio perchè il mercato sta scemando per la scarsa presenza di clienti. Comunque possiamo ritenere che le nigeriane, che peraltro si offrono a prezzi più bassi rispetto alle europee, siano sfruttate».

Siete preoccupati per questa situazione?

«Certo, rappresenta un motivo di preoccupazione e attenzione, anche se come detto la situazione rimane sotto controllo. Anche perchè nell'arco della stessa settimana, riscontriamo differenze rilevanti: nei primi giorni della settimana sono davvero poche, mentre sono molto di più le presenze nei week-end».

La presenza di profughi, anche nigeriani, potrebbe essere in qualche modo collegabile a questo aumento della prostituzione?

«Direi proprio di no, anche se non è da escludere che qualche profugo o ex-profugo possa comportarsi in maniera illegale. Non dimentichiamoci che le ragazze di colore erano presenti a Vicenza anche negli ottanta e Novanta, quando ero questore».

Quali risultati ha dato il tentativo di "dirottare" le prostitute nella zona industriale di Vicenza, in zona ovest?

«Alcuni spostamenti ci sono stati, ma inevitabilmente si tratta di un processo lento, lungo anni. Nessuno si illudeva che questo potesse avvenire in tempi rapidi anche per le statistiche a nostra disposizione sulla residenza dei clienti: secondo una stima sommaria possiamo dire che solo 1 cliente su 4 abita nel nostro comune, 2 su 4 nel Vicentino, mentre la rimanente metà arrivo da fuori provincia. Difficile far sapere che in zona industriale non si corrono rischi di multe e d'altronde non possiamo certamente programmare una campagna informativa in questo senso. L'obiettivo, a lunga distanza, è inverso: se quasi tutti i clienti con il tempo si sposteranno in zona industriale, dove non rischiano multe, anche le ragazze saranno costrette a cambiare aree». 

Prostituzione, allarme nigeriane (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Molte ragazze non ne hanno voluto sapere di andarsene ad esempio dalla zona di viale Verona e viale San Lazzaro, giusto?

«Il motivo è facilmente comprensibile. La quasi totalità delle ragazze che si prostituiscono in quella zona, abitano nelle vicinanze e non intendono spostarsi in altre zone della città. In altre parole scendono in strada e nella stessa casa portano il cliente».

A proposito di viale San Lazzaro è stato risolto il problema del residence Campiello…

«Proprio così, le prostitute sono scomparse. Ottimo lavoro indubbiamente da parte dell'amministratore, ma anche la consapevolezza che con la determinazione e i soldi si può far tutto. Mi risulta che per "bonificare" il Campiello alla fine siano stati spesi complessivamente circa 300 mila euro, comunque una bella cifra».

Molte prostitute si prostituiscono in casa attraverso gli annunci: in questo caso avete statistiche?

«Assolutamente no, visto che come già detto non rappresenta un reato, che invece esiste quando c'è sfruttamento della prostituzione. Ma da quanto ci risulta ogni donna si guarda bene nel far prostituire in casa altre ragazze, sapendo i rischi che corre. Le prostitute in casa non sono numeri che riguardano forze dell'ordine e amministratori, è un dato statistico che non esiste».

 

nr. 43 anno XXI del 3 dicembre 2016




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