Marchesini ha sempre mantenuto elevato, con l’operosità, l’intento poetico unito ad un senso di piena adesione alla pittura. Ogni traguardo, ogni mostra ed ogni opera sono da sempre state vissute come un esito non solo di ricerca e sperimentazione, nel quale le esperienze del suo viaggiare, conoscere si univano al dipingere per lungo tempo in territori non solo nazionali. Ora, attorno alla mostra dal titolo Satyricon 2016 ruotano le ultime opere nelle quali entrano, attraverso uno stile squisitamente personale, interpretazione di memorie del passato, di letture classiche fino ad arrivare alle fonti del mito. La pittura appare intensa e dalla grande forza cromatica, anche per la presenza di un sintetico disegno.
Lo stile, autentico e originale ha annullato nel corso del tempo ogni divisione tra astrazione e figurazione. Del resto Giorgio Grasso scrive come “con Marchesini siamo davanti a un’arte nuova ma solida di un fondamento estetico e concettuale forte che dona all’artista quella riconoscibilità necessaria per affermarsi nella contemporaneità". Così si hanno dipinti ricchi di memorie antiche e pitture legate al mito e immagini antropomorfiche che avviano sviluppi narrativi e modi legati a forme geometriche. Entra il colore che caratterizza le opere di Marchesini e i dipinti mutano conquistando esiti insoliti nell’eleganza dei nuovi impasti: hanno voce il blu, il verde con i rossi, il giallo e l’arancio.
Marchesini nel ’92 è ad Amsterdam, poi a Londra, quindi a Dublino, per spostarsi a Barcellona e, ancora, a Roma. Ora vive e lavora a Barbarano Vicentino.