NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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L'ultima volta in scena
dramma surreale

"Minetti", al teatro Comunale di Thiene

di Elena De Dominicis
elenadedominicis@virgilio.it

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L'ultima volta in scena<br>
dramma surreale

Anna Cappelli (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)@artiscenichecom

 

L'ultima volta in scena<br>dramma surreale (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Questa settimana al Teatro Comunale di Thiene è andato in scena lo spettacolo “Minetti”. Diretto da Marco Sciaccaluga, il testo è stato scritto da Thomas Bernhard, celebre autore e giornalista austriaco, appositamente per l’attore Bernhard Minetti, considerato uno dei più importanti attori tedeschi del ‘900. La pièce è un dramma surreale e disturbante su un attore alla fine della sua carriera che è convinto di poter andare in scena un’ultima volta recitando Re Lear, titolo che per via di una sua interpretazione anticonvenzionale lo portò, 30 anni prima, ad essere bandito dal teatro e dalla città in cui lavorava. Minetti è interpretato dall’applauditissimo Eros Pagni.

 

Questo testo è stato scritto da Thomas Bernhard alla fine degli anni ‘70: vediamo un uomo ossessionato che cade in un vero e proprio loop delirante. Com’era il vero Minetti?

L'ultima volta in scena<br>dramma surreale (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Eros Pagni: “Io purtroppo non l’ho conosciuto, so che Bernhard ha scritto questa storia tutta al rovescio vedendo Minetti non come un grande attore ma come una vecchia cariatide alla deriva che così si inventa probabilmente l’incontro con questo direttore di teatro che gli promette una recita di Re Lear, testo che lui ha frequentato per tutta la vita. Questa replica non avverrà mai; siamo di fronte a un uomo vicino a 90 anni che è assente dal palcoscenico da circa 30 anni, da quando si è rifiutato di rappresentare in continuazione testi classici e per lui la classicità è rappresentata unicamente da Re Lear".

Nel testo ricorrono in continuazione come un ritornello ossessivo il teatro e i testi classici, che per lui appunto vanno demoliti e questa convinzione lui la paga carissima. Secondo lei le ragioni di Minetti erano legittime e le sarebbero ancora oggi?

“È una reazione molto molto personale. Come tutti coloro che sono accompagnati da un intelletto superiore alla media hanno un modo di pensare abbastanza eterogeneo, abbastanza estraneo. Minetti è un uomo che propone come soluzione alle miserie della vita l’approfondimento e lo studio dell’opera d’arte: attraverso l’opera d’arte si esprime, si esplica la nostra esistenza. Soltanto capendo l’opera d’arte possiamo capire noi stessi e fronteggiare quelli che sono i pericoli della vita. È un modo di pensare molto personale che non mi trova in pieno accordo anche perché preclude qualsiasi altro tipo di salvezza".

Un’altra cosa molto controversa che ripete Minetti è che il compito dell’artista è buttarsi a capofitto dentro l’arte e andare oltre. Andando oltre si arriva da un’altra parte e questo tuffo nel vuoto il pubblico non lo capisce e si ferma fino ad un certo punto. Si fa forse riferimento al fatto che quello che vive l’attore nei confronti del testo e dell’arte è perpetuo, al contrario del pubblico che ne usufruisce solo nel momento in cui va a teatro e che comunque il pubblico non essendo sul palco non vivrà mai l’opera d’arte come lo vive l’attore. Però è vero anche il contrario.

L'ultima volta in scena<br>dramma surreale (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)“Minetti al pubblico dice questo: ciò che riesce a darvi una sensazione, ciò che riesce a promuovere in voi stessi un pensiero, una reazione, va bene. Andare davanti alla Gioconda, contemplare questa opera d’arte e non avere nessuna reazione, semplicemente, è preoccupante. Il mondo vuole essere divertito: ovunque oggi ci volgiamo, null’altro che un meccanismo per divertire. Bisogna rifiutare tutto questo e precipitarsi nell’opera d’arte per capire prima di tutto noi stessi, per aiutare gli altri e per dare una risposta, come fa Re Lear alla vita, ai misteri e alle miserie della vita. Perché soltanto Lear, secondo Minetti riesce a dare una spiegazione? Perché Lear, in sintesi, dice che quando si nasce si piange: c’è qualcosa che non va perché la vita dovrebbe essere un sorriso, una gioia, mentre invece si nasce piangendo. Qualcosa nell’equilibrio nell’uomo che è al centro non funziona: noi dobbiamo capire perché. Soltanto attraverso l’approfondimento dell’opera d’arte noi possiamo non tanto arrivare a una spiegazione ma ad avere un piccolo aiuto".

Cosa le piace di questo testo e in cosa si identifica?

“Minetti, Bernhard ce lo rappresenta come un uomo incontaminato, un uomo puro, un uomo pulito in sintesi: un uomo onesto, senza dubbio, e questo mi trova in pieno accordo. Un uomo, un professionista che ha dedicato la sua vita e la vita intera al suo lavoro, alla sua professione e questo è uno punto che mi trova in particolare accordo: la mia vita in qualche modo ha percorso così gli stessi binari che racconta Minetti nel testo".

L'ultima volta in scena<br>dramma surreale (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

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