NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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L’erba del gran priore

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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L’erba del gran priore

Perché ha ambientato il libro nell'800, raccontando una storia romanzata ma anche basata sulla realtà?

L’erba del gran priore (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"Da molto tempo sono interessato alla storia della nostra terra. Una storia dimenticata e spesso falsificata. In particolar modo, mi sono occupato di quel momento storico drammatico che coincise con la caduta della Serenissima Repubblica e il dominio napoleonico, questo nel primo romanzo, il canto di Ester. Questa volta invece, con il nuovo libro, si tratta dei primi anni dopo l'unità con il regno d'Italia, un momento davvero difficile, più ricco di ombre che di luci".

A cosa si deve la scelta del titolo, L'erba del gran priore?

"L'erba del gran priore era uno dei tanti nomi con cui veniva chiamato il tabacco, l'origine va ricercata storicamente nella figura di un frate che nel '600 pare abbia introdotto in Valsugana appunto il tabacco, usato come erba medicinale".

Racconta una storia di miseria, contrabbando ed emigrazione, ma anche di coraggio e di amore per la propria terra.

"Nel romanzo si parla tra l'altro della grande epopea degli zattieri che per secoli hanno "cavalcato" sulla groppa della Brenta, il fiume che è stata la vita e a volte la morte della gente del Canal. Si racconta anche di contrabbando, un'attività che ha rappresentato per i valligiani delle Prealpi vicentine una modo per sfuggire alla fame. Questa parte del nostro territorio è stata da sempre terra di confine e quindi inevitabilmente terra di contrabbandieri. La vera protagonista però è la natura. Monti, valli, boschi e un fiume a volte generoso e a volte spietato".

L’erba del gran priore (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Al centro ci sono anche figure di donne coraggiose: è un omaggio al femminile in un mondo di uomini?

"Le donne nel romanzo sono centrali, così come lo sono sempre state nella società contadina. I loro sacrifici sono stati immensi, senza di loro le famiglie non sarebbero potute sopravvivere".

Oggi stentiamo ad immaginare le difficoltà di quell'epoca, eppure i nostri antenati le hanno vissute. C'è un messaggio da imparare?

"Per capire davvero chi siamo dobbiamo conoscere il mostro passato che è appena dietro l'angolo, un passato denso di miseria, sofferenza, ma anche di grande dignità, come appunto suggerisce la storia che ho raccontato nel libro".

 

Renato Giaretta, vicentino, è medico e specialista nel campo della nutrizione. Partecipa da tempo a numerose missioni medico-sanitarie in varie regioni del mondo. Dai diari di queste esperienze è nato il libro Le vie della sofferenza e del cuore. Nel 2013 ha pubblicato il romanzo storico Il canto di Ester. Una storia d’amore e rivolta nel Veneto napoleonico.

 

nr. 06 anno XXII del 18 febbraio 2017

L’erba del gran priore (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

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