NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Lo spirito allegro
di Leo Gullotta

La commedia al teatro comunale di Thiene

di Elena De Dominicis
elenadedominicis@virgilio.it

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Spirito Allegro

Anna Cappelli (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)@artiscenichecom

 

Spirito Allegro (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Questa settimana al Teatro Comunale di Thiene è andata in scena la celebre commedia di Noël Coward “Spirito Allegro”, dove in un salotto alto borghese inglese un gruppo di amici si riuniscono con una sensitiva per allestire una seduta spiritica. Si presenta l’ectoplasma della defunta moglie del protagonista, qui interpretato da Leo Gullotta, che verrà messo n difficoltà dovendosi barcamenare tra l’attuale consorte in carne ed ossa e l’ex moglie defunta. Spettacolo che sta riscuotendo grande successo, l’anno scorso in tournèe in tutto il Sud Italia, quest’anno in tutto il nord. Abbiamo incontrato Leo Gullotta col quale abbiamo parlato anche dei linguaggi della satira, ricordando i “tempi d’oro” del Bagaglino.

 

Questa commedia è del ’41: quando ci sono ambientazioni legate alla prima metà del secolo quasi sempre si dice che è una società che non c’è più. A me sembra che il testo non ne risenta assolutamente, potrebbe essere tranquillamente ambientato anche oggi.

Leo Gullotta: “È ambientata negli anni ’40 e nel periodo di guerra in Inghilterra, per smitizzare il concetto di morte e di paura, (Noël Coward) scrive questa commedia che ha un grandissimo séguito e un numero interminabile di repliche: il pubblico aveva bisogno di leggerezza e di gioco. È stata rappresentata a New York con Angela Lansbury e Rupert Everett e in Italia è stata fatta tantissime volte da grandissimi attori, Morelli-Stoppa, Lina Volonghi. Prima di tutto è un messaggio al pubblico di riprendersi con ELEGANZA il gusto dello spettacolo e della recitazione: è una commedia priva di qualsiasi tipo di note pesanti, è tutto basato sulla leggerezza dove si vestivano di tutto punto anche per prendere un caffè. È una upper class inglese con tutti i difetti: non fanno altro che prendere questo Martini dry; è proprio un’osservazione verso quel mondo che ha attinenza con quello di oggi. C’è il gioco di un uomo che combatte con una moglie in carne ed ossa e il fantasmino di quella morta anni prima. È un gioco, altrimenti non si poteva fare l’immissione, per la prima volta, del videomapping: il pubblico vede volare i fantasmini, i piatti le finestre che si chiudono".

La commedia è stata scritta in un periodo terribile per l’Europa. Oggi l’Europa è un punto di rifugio.

“Proprio per questo la commedia è stata fatta: la gente si sente minacciata, si chiude in casa, ha paura. E invece no: bisogna uscire. I teatri, proprio millenariamente, sono fatti proprio per unire la cittadinanza e per guardare, ora sorridendo ora drammaticamente, il dito puntato, il re nudo. I testi aiutano sempre la riflessione che è fatta appunto per questi tempi: la paura bisogna smitizzarla. La comunicazione è diventata ossessiva nei riguardi dei cittadini e se si rimane in casa non si fa altro che osservare ciò che i terroristi indican, hanno raggiunto il loro intento. Lo dico soprattutto ai giovani, andate al cinema, frequentate le librerie e i concerti, il teatro: è tutta medicina per la mente. L’Europa va sempre più a destra e una cattivissima politica, in Europa ma anche in Italia, ha portato all’impossibilità di comunicare tra nazione e nazione".

Le persone che arrivano, soprattutto i siriani, sono generalmente molto colte…

Spirito Allegro (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“Quasi tutti sono molto colti e hanno studiato".

Molti sono artisti, registi, scrittori, e il messaggio che loro tendono a trasmettere non è di ironia o satira, ma chiaramente di dolore e sofferenza, addirittura si sono visti bambini piccoli che disegnano comizi ecc. Secondo lei c’è la possibilità per queste persone di esprimere la creatività anche in forma ironica e leggera? Durante la storia si è sempre visto che la satira nasce nei periodi di difficoltà.

“Loro hanno bisogno di far conoscere le loro storie siriane, kurdistane: nei festival spuntano storie straordinarie raccontate da queste persone, registi e attori tutti preparatissimi. Raccontano il loro mondo, la loro necessità, è un grido d’aiuto per far conoscere le loro realtà culturalmente lontanissime da noi. Spesso e volentieri c’è il pregiudizio, che è ignorare, non sapere, il luogo comune: cosa vuol dire “fuori”, “ci tolgono il lavoro”? Sono linee terribili fatte di populismi bassi e beceri. Se tu cittadino non ti domandi perché dicono queste cose e non le vai a grattare non saprai mai nulla: che dobbiamo dire del c.a.r.a. di Mineo, centro di raccolta come tanti, che i soldi sono stati presi dai politici?”.

Vorrei parlare del Bagaglino, che lei ha fatto per tanti anni e che è stato un vero e proprio termometro della politica e della società.

Spirito Allegro (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“Per la prima volta è arrivata la professionalità: il sig. Franco, il sig. Lionello e il sig. Gullotta erano un trio di professionisti ed erano professionisti anche quelli che scrivevano. La professionalità che manca anche nelle altre professioni. Negli ultimi 30 anni è successo l’inferno nel nostro Paese e quando è arrivato questo varietà si è cercato di raccontare quello che gli italiani pensavano e non dicevano, lo hanno visto in forma di vignetta televisiva. Abbiamo raccontato quella politica e quella televisione che poi sarebbero diventate quelle di oggi, quindi il cattivo gusto e l’andare oltre. I politici arrivavano da qualsiasi parte, si sono presi pure le torte in faccia, volevano venire a tutti i costi invitati e nella parte finale dello spettacolo giocare con noi soltanto perché l’ascolto era talmente alto, 11-14 milioni di telespettatori, che lei capisce che per loro, con questi ascolti, era una grande propaganda elettorale".

Facevate anche cronaca: mi ricordo quando venne arrestato Totò Riina, che Lionello entrò in sala…

“Guardi, la qualità di questo gruppo è stata proprio quella di inseguire, scritta, la realtà che avveniva nel Paese: quando fu fatto l’arresto di Riina, stavamo per andare inonda, due ore prima vedevamo i servizi sul TG3 e Oreste era il più libero, la gente non si aspettava affatto che la notizia di due ore prima arrivasse in forma di vignetta di Riina con annessi e connessi".

Neanche noi da casa.

“La qualità di questo gruppo straordinario era proprio la professionalità, che vuol dire preparazione e conoscenza del linguaggio, cioè del varietà".

Prendevate tutto il pubblico, sia quello popolare che quello colto o comunque interessato alla politica e all’attualità. Oggi per esempio un taglio da varietà così non c’è più, è molto differenziato, da una parte c’è Crozza dall’altra qualcosa di più improntato sui social.

“La preparazione fa la differenza: Crozza e Albanese sono due attori formati teatralmente e quindi riescono a fare magnificamente quello che fanno, il resto sono invenzioni momentanee, raccontatori di barzellette, mancanza totale di fantasia e capacità e molti sono “figlioletti” del Salone Margherita senza raggiungerlo: noi, tutte e 20 le edizioni siamo sempre andati in diretta, non c’era nulla di registrato, compresa la pubblicità; queste cose si possono fare soltanto con chi conosce la professione, non con chi spera di apparire per poter dire “esisto”".

Spirito Allegro (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Un altro programma di satira politica è Gazebo, che raccoglie i commenti da Twitter, a parte Makkox.

“Gazebo è una bella trasmissione: lì si usa l’ironia, Makkox compreso, e quella che è l’invasione di oggi, la comunicazione su Twitter, i messaggini, è su quella chiave. Non ci sono delle persone che rifanno delle cose: giocano sul degrado totale mentale di una comunicazione a se stante, compresa soprattutto la parte politica".

Lei ha fatto teatro cinema e televisione: oggi tutto viene promosso, appunto, tramite i social e il teatro sicuramente è la forma espressiva di maggior difficoltà di coinvolgimento.

“Mancano le leggi teatrali come quelle cinematografiche, i paesi vicini sono avanzatissimi da questo punto di vista: lei non deve dimenticare che c’era un ministro, qualche tempo fa, che diceva che di cultura non si mangia o che con la mafia bisogna convivere, detto da un uomo di governo fa spavento. Io da anni trovo nei teatri l’obbligo di lasciare dei posti liberi per le “a-u-t-o-r-i-t-à”: non vedo nessuno. Gli unici personaggi politici che ho visto, che amano il teatro e che vengono sempre, sono Bertinotti, Letta e Cofferati. Negli altri paesi i testi teatrali sono materie scolastiche. Per quale motivo negli ultimi 30 anni hanno dato questi “schiaffoni” terribili alla scuola e all’università, dove è lì che si formano gli uomini di domani che aiutano a crescere questo Paese? Non gliene frega niente, sono solo affari. Le scuole vanno portate nei teatri non una tantum: il teatro è materia di riflessione come un testo filosofico. I giovani non bisogna attirarli, bisogna abituarli a frequentare la sala teatrale, che non è un luogo dove si mangiano pop corn!”

Ci sono dei ragazzi che sono partecipi e che seguono attenti il testo anche più di noi adulti, ma si trovano anche ragazzi che veramente fanno una fatica terribile a seguire un testo anche famosissimo come Amleto.

“Come abbiamo imparato a leggere e a scrivere bene? Prima le aste, poi la parola legata al disegnino della mela e della casetta, poi l’aritmetica: ai bambini delle elementari non si porta l’equazione. Hanno bisogno di crescita come a scuola: se io ti porto a vedere Beckett e ti mancano tutta una serie di precedenze, Molière, il teatro e la possibilità di partecipare direttamente, io faccio un cattivo lavoro e queste persone non frequentano più il teatro perché dicono: “Uh che palle!”, giustamente, perché non sanno come arrivarci. Abituare i giovani fin dalle elementari al teatro e alla rappresentazione e che si può sorridere o criticare quello che si sta rappresentando. Negli altri paesi devi frequentare una scuola e avere preparazione, poi vai ai provini. Qui tra X factor e quant’altro è farsi vedere, andare e non capire, certo tra tutti trovi il talento ma è come l’atleta: se non ti alleni non avrai mai dei risultati".



nr. 09 anno XXII dell'11 marzo 2017

 Spirito Allegro (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)



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