NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Poetry Vicenza

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Poetry Vicenza

Quest’anno il festival Poetry Vicenza amplia gli orizzonti e cresce: perché questa scelta?

Poetry Vicenza (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"Penso sia nella logica d’ogni cosa: nell’arte, nel lavoro, nell’amore. Le cose evolvono, e spesso in meglio, e più in grande, secondo fasi di sviluppo che ne allargano gli orizzonti. Un grande contributo l’ha fornito il responso sia dei nostri poeti ospiti sia degli spettatoti: da una parte ci hanno cominciato a conoscere e osservare dall’estero grazie a ciò che gli stessi poeti hanno detto della nostra città e del nostro Festival, dall’altra la città ha riconosciuto che questa è una iniziativa autentica, che desta simpatia e apprezzamento anche per il coraggio con la quale l’abbiamo condotta fino a questo punto. Non parlo esclusivamente della mia direzione artistica; parlo dello sforzo profuso dai nostri sostenitori - Gallerie d'Italia, Palazzo Leoni Montanari, Comune di Vicenza - dai componenti dell’associazione TheArtsBox - Isabella Rizzato, Nicole Cosaro e Vincenzo Desiderio - che ne ha assunto la paternità e l’amministrazione, dei pubblici che ogni volta si sono saputi rinnovare e adattare ai vari eventi, dei musicisti che hanno accompagnato".

Prosegue la collaborazione con Vicenza Jazz: musica e poesia vanno d’accordo?

"Sì, come sempre, per piccoli e grandi eventi. Il connubio tra musica e poesia penso sia la particolarità non solo di questa collaborazione col Festival Vicenza Jazz, ma soprattutto di questo Poetry Vicenza come progetto generale. Mi sono di recente confrontato con altri direttori di Festival di poesia nel mondo in una tavola rotonda, sostenuta dalla Comunità Europea, a Granada, in Nicaragua, in occasione di uno dei festival di poesia più prestigiosi del mondo. Mi sono trovato a dialogare con i direttori di Rotterdam, Struga, Lima. Nessuno di questi festival ha imposto la musica come un protagonista necessario; qui a Vicenza, invece, voce e musicalità vanno a comporre eventi che non si possono, affatto e semplicemente, definire letture, ma vere e proprie performance. Questo rende giustizia sia alla poesia sia alle aspettative del pubblico che ascolta, che si diverte e si distoglie per qualche ora dalla frettolosità del mondo contemporaneo, poco propenso alla lentezza della lettura, della poesia, della musica".

Coinvolgere gli studenti è una scelta strategica che guarda al futuro?

"Avevo notato, con un certo dispiacere, che si riusciva difficilmente a coinvolgere le nuove generazioni in queste letture. Da 12 anni organizzo una cosa simile a Ca’ Foscari - grazie all’aiuto del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati, da sempre partner anche in questa iniziativa di Vicenza - e ho notato che il gradimento dei giovani è stupefacente, soprattutto quando la componente musicale li sa coinvolgere con un linguaggio a loro vicino, anche se impegnato. Così, ho cercato di scovare una strategia nuova con la quale, almeno per quest’anno, sono coinvolti quattro istituti cittadini, così che le giovani generazioni siano non solo spettatori degli eventi ma anche protagonisti attivi in varie parti della macchina del Festival: disegnare la grafica di maglie e borse, produrre una cartolina, parlare le lingue con i poeti, o accompagnarli nella loro visita in città, riprenderli e fotografarli mentre recitano. Non si tratta solo di cortesia verso gli ospiti: si tratta di avvicinare questi grandi protagonisti all’udito dei giovani che spesso in questa nostra società si sintonizzano al rumore di fondo dei media, della cultura pop e della tecnologia a buon mercato.

Che spazio ha oggi la poesia nel panorama culturale?

"Abbiamo avuto più d’una conferma che il poeta è il primo a mettersi in gioco in una società complessa, percorrendo gli intrecci necessari per la creazione e la convivenza, e facendoci scoprire i modi giusti di relazionarci a tutto ciò che è altro da noi, di produrre valori positivi per la crescita di coloro per i quali la tolleranza civile e culturale è qualcosa che valga la pena di soppesare a questo mondo. La poesia, quindi, quale modalità di vivere e capire non solo il fare letterario ma anche la vita. Preparando questo Festival, non abbiamo solo avuto l’intento d’invitare, da vari paesi del globo, questi illustri 'minatori', ma abbiamo lavorato assieme a loro perché dai recessi oscuri del sottosuolo riescano a portare alla luce e regalino, soprattutto ai giovani, una manciata di lucenti pepite, a impreziosire il cammino a noi tutti per il resto dell’anno".

Poetry Vicenza (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Quali gli appuntamenti da non perdere assolutamente della nuova edizione?

"Ci sono grandi protagonisti del contemporaneo, tra cui il caraibico Lasana Sekou, l’inglese Jeffrey Wainwright, la rumena Marta Petreu, la scozzese Christine De Luca, l francese Guy Goffette; ma anche italiani come Nico Naldini, Giovanni Fontana, Lello Voce, Paolo Ferrari, Bianca Tarozzi, Anna Maria Carpi, Andrea Molesini e Fabio Scotto; eventi misti di noti cantautori-poeti: Eric Andersen, José Micò, e Sylvie Genovese. Infine il coro SolEnsemble, e il nuovo spettacolo del canadese George Elliott Clarke. C’è l’imbarazzo della scelta, ma attenzione a non dimenticare le dieci mostre d’arte che in città si distribuiranno in spazi culturali nostri partner. Sarà una festa per la poesia organizzata da tutti coloro che non vogliono vivere offuscati né dai facili consumismi né da certi meccanismi del fare comune".

 

nr. 10 anno XXII del 18 marzo 2017

Poetry Vicenza (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)



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