NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
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Sistemi di alleanza per migliorare la famiglia

di Gianni Celi

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Sistemi di alleanza
per migliorare la famiglia

Bassano, su una popolazione di 43.372 abitanti, ha qualcosa come 18.951 famiglie. Notiamo, a tal riguardo, che sta crescendo, a livello nazionale e regionale, l’interesse verso la famiglia. La Regione Veneto, nell’intento di fare qualcosa di più verso questo settore della vita sociale, ha promosso un avviso pubblico rivolto alle Amministrazioni comunali per la selezione delle manifestazioni d'interesse a partecipare al “Programma attuativo regionale” per la realizzazione delle "Alleanze per la famiglia”. Il Comune di Bassano, che ha risposto a tale invito, è assegnatario di un contributo economico che verrà impegnato per attivare un’azione di sistema che possa durare nel tempo e che possa costituire la partenza per un modo diverso e innovativo di occuparsi di famiglia. A disposizione di una trentina di Comuni del Veneto, che hanno aderito a questa iniziativa, la Regione ha stanziato, per il 2017, la somma di 900 mila euro.

“L’idea – spiega l’Amministrazione comunale - è quella di non accogliere una “delega in bianco” da parte dei cittadini per occuparsi di famiglia, ma di condividere con tutti gli attori presenti nel territorio e con le famiglie stesse le politiche familiari, pensando alla famiglia nell’intero ciclo di vita, quindi a tutti i tipi di famiglia che possono essere presenti nella nostra città”.

Sistemi di alleanzaper migliorare la famiglia (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“Stiamo vivendo un periodo di crisi socio economica mondiale – aggiungono gli amministratori - che porta di fatto alla perdita del “mito della vita sicura” e ad aumento trasversale del “senso di fragilità” sociale, familiare e personale. Assistiamo ad una diminuzione delle risorse pubbliche e private, all’abbassamento dei livelli di vita, ad una disoccupazione importante e la flessibilità del mondo del lavoro, al fenomeno della privatizzazione dei problemi e la fragilità delle reti sociali. Se fino a qualche anno fa il sistema di welfare nazionale e regionale consentiva ai cittadini di delegare gli ambiti dell’assistenza e della cura ai servizi, ora non è più così e dobbiamo trovare strategie e risposte nuove a vecchi e nuovi problemi”.

Le famiglie bassanesi si trovano di fronte a questioni complesse e di non facile risoluzione, che hanno a che fare con: l’aspetto economico ( oltre alle situazioni complesse di povertà che conosciamo da tempo, oggi si affacciano situazioni di povertà che coinvolgono persone e famiglie integrate e attive nella società, alle quali basta un evento traumatico per scivolare sotto la soglia di povertà): l’aspetto relazionale (fragilità delle relazione interpersonali, fragilità dei rapporti intrafamiliari e difficoltà di costruire relazioni extrafamiliari con la conseguente fragilità o mancanza di reti sociali e di sostegno alle famiglie); l’aspetto organizzativo, con le difficoltà della conciliazione tempo lavoro- famiglia e quindi di assolvere ai compiti educativi e di cura, e l’aspetto culturale (confronto e dialogo tra culture diverse).

Nasce da qui l’idea di avviare un tavolo di coordinamento composto dai rappresentanti dei segmenti più significativi della società bassanese che affianchi l’Amministrazione sul grande tema della famiglia, capace di cogliere i punti di forza e le buone prassi sperimentate fino ad oggi nel nostro territorio e, al contempo, individuare le criticità e i nodi ancora da sciogliere.

Si parla di un tavolo che abbia un ruolo consultivo per l’Amministrazione con l’intento di promuovere una coscienza collettiva, condividere visioni diverse e responsabilità nel “farci carico del benessere della famiglia”. Ed in linea con questo stile partecipato, l’Amministrazione comunale mercoledì 19 aprile ha dato avvio ad un percorso formativo, ospitato in Sala Tolio, dal titolo: “Quali alleanze per una città a misura della famiglia? Co-costruzione di un osservatorio privilegiato sulla famiglia in ambito sociale”. All’incontro, che ha visto la partecipazione di circa cinquanta persone, sono stati invitati i referenti delle varie realtà del territorio: cooperative, associazioni, istituzioni pubbliche, Ulss n. 7, fondazioni, forze dell’ordine, volontari e genitori.

Sistemi di alleanzaper migliorare la famiglia (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Il dott. Alessandro Bellin, psicologo e psicoterapeuta esperto in tematiche familiari, ha affrontato il tema dell’incontro facendo un veloce excursus sulla trasformazione storica della famiglia, al termine del quale i presenti si sono divisi in tre sottogruppi. Infatti, la seconda parte dell’incontro è stata dedicata ad un lavoro di emersione rispetto alle esigenze registrate dai presenti ed inerenti tutto il ciclo di vita del sistema famiglia, fra le quali: la necessità di predisporre percorsi a sostegno della genitorialità (soprattutto per genitori con figli dai 0 ai 3 anni o nell’età dell’adolescenza); i dispositivi per la conciliazione dei tempi di cura con quelli del lavoro; gli interventi a sostegno delle coppie che stanno affrontando la separazione; gli interventi mirati a sostegno della terza età; la creazione di una rete di sostegno per i genitori che hanno perso il lavoro; l’organizzazione di un sistema informativo (fisico e virtuale), capace di raccordare e rendere visibili le prestazioni e i servizi presenti nel territorio rivolti alle famiglie; la promozione di una cultura lavorativa capace di interventi preventivi (al fine di superare l’assistenzialismo) e la promozione di reti tra famiglie e forme di buon vicinato.

Nei sottogruppi si è proceduto alle nomine dei rappresentanti, quali componenti del tavolo, che sono: Sabrina Passuello rappresentante dell’Azienda sanitaria Ulss n. 7; Fabiola Carletto, della Cgil e rappresentante delle varie sigle sindacali; Fiorenza Ferracin, referente della Fondazione Pirani-Cremona; Sara Merlo, rappresentante del Circolo giuridico bassanese; Gabriel Munoz, genitore; Enrico Parolin, presidente dell’associazione Casa a colori; Ayachi Tahar, rappresentante di B.I.G., coordinamento dei referenti delle comunità etniche; Maurizio Franchetti, rappresentante della Caritas vicariale; Patrizia Lazzarotto, rappresentante della Croce rossa; Francesco Tosetto, presidente della Cooperativa La Goccia; Valentino Chemin, presidente della Cooperativa Bassano Solidale; Giovanni Pone, presidente della Cooperativa Avvenire.

Le persone elette rimarranno in carica un anno e, oltre al lavoro sulla famiglia, collaboreranno nel definire il regolamento relativo al funzionamento e alla nomina dei nuovi componenti del tavolo stesso.

Durante il percorso l’Amministrazione comunale promuoverà incontri aperti alla cittadinanza per garantire ampia visibilità a quanto emergerà dal tavolo.



nr. 16 anno XXII del 29 aprile 2017

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