NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Nuovo centro commerciale

E scoppia la bufera

di Gianni Celi

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Nuovo centro commerciale

La statale della Valsugana, che dalla città si dirige verso Rosà, ha visto sorgere, negli anni passati, tutta una serie di fabbricati sia industriali, sia commerciali, sia di servizio. Gli interventi non sono terminati. L’ultimo, in ordine di tempo, che dovrebbe partire a breve, è quello che, in Via Capitelvecchio, vedrà completamente rivoluzionato l’ex complesso che ospitava la ditta Morassutti e l’ex Banca di Credito Cooperativo. Qui il “marchio” Pengo, attraverso le società Pengo Spa e Finpengo Spa, intende aprire un nuovo centro commerciale di circa 8.200 metri quadri. Il Consiglio comunale, con undici voti a favore (sette i contrari e due gli astenuti), ha dato il benestare all’operazione. Quel sì dell’Amministrazione comunale non trova d’accordo i commercianti ed il loro presidente, Paolo Lunari, ha voluto spiegare il perché di questa netta contrarietà. Sentiamolo: “Noi non possiamo che ribadire come dati, studi, progetti di riqualificazione, indici di equilibrio e chi più ne ha più ne metta, hanno messo da tempo in evidenza l’enorme squilibrio esistente nell’hinterland bassanese tra domanda ed offerta commerciale – esordisce Lunardi - In particolare è stata rilevata la grande sproporzione tra le superfici occupate dalle strutture di vicinato e quelle ben maggiori gestite dalla grande distribuzione organizzata. Non intendiamo oggi sottolineare i percorsi che la politica, in passato, ha volutamente sostenuto e che hanno portato ad insediamenti di centri e parchi commerciali laddove mai si sarebbe potuto pensare. Queste strutture sono oggi le principali responsabili di questa paradossale situazione che ha portato ad un progressivo processo di desertificazione del centro storico di Bassano, ben rilevato anche nel progetto di riqualificazione commerciale implementato solo grazie al supporto degli uffici di pianificazione urbana di Confcommercio Nazionale”.

Nuovo centro commerciale (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“La critica situazione congiunturale dell’ultimo decennio – aggiunge il presidente della Confcommercio - ha contribuito solo ad aggravare questo processo regressivo e gli effetti dilanianti sono oggi sotto gli occhi di tutti: viabilità in crisi (specie nei fine settimana), ambiente e territori deturpati per lasciare spazio a cattedrali di cemento, negozi di vicinato costretti a chiudere, livelli occupazionali bassi e posti di lavoro quanto mai precari ed instabili, vetrine chiuse e abbandonate al degrado ed alla sporcizia ed un centro storico di giorno in giorno meno sicuro e meno frequentato. Si tratta di scelte sbagliate, poco lungimiranti che ancora una volta confermano nostre prese di posizione, quando, conoscendo bene il settore che rappresentiamo, denunciavamo, già in tempi non sospetti, questo terribile scenario che oggi è purtroppo una triste realtà. Ed il paradosso è che a farne le spese è proprio quella distribuzione organizzata avida di spazi e fette di mercato e che oggi sta fortemente soffrendo questa “sovraofferta”, con bilanci difficili da gestire, gruppi stranieri che abbandonano il bel Paese, turni di lavoro da organizzare tra mille problemi per garantire 365 giorni di apertura all’anno per dodici ore al giorno, incassi in caduta ed un continuo ricorso agli ammortizzatori sociali il cui costo ricade soprattutto su quel commercio tradizionale che invece ancora oggi rinuncia ai suoi utili pur di mantenere il posto di lavoro dei suoi dipendenti”. “Noi, non staremo fermi a guardare – conclude Lunardi - Non possiamo accettare che una nuova grande struttura di vendita trovi ora spazio lungo via Capitelvecchio aggravando ulteriormente tutti i problemi che solo sinteticamente e per sommi capi abbiamo esposto. Non serve essere profeti per capirlo, bisogna essere ciechi per non vederlo. E se le esperienze passate ci insegnano che le logiche politiche ed economiche alla fine la spuntano sempre, in barba alla concertazione ed al bene della collettività e del territorio (sbandierato come uno slogan solo per raccogliere consensi), noi siamo ancora pronti a “fare le pulci”, a controllare ogni passaggio con i nostri tecnici in tutti i tavoli, dalla Valutazione di Impatto Ambientale agli studi di sostenibilità e sulla viabilità (anche se tanto poi con una nuova rotonda si sistema sempre tutto ) perché ormai delle sole carte, di quei tabulati polverosi che da anni ci vengono decantati, come il Piano Mar o la bretella che passando per Cassola finisce direttamente in Valsugana, non ci fidiamo più. Ognuno deve fare la sua parte, con coscienza e rispetto, perché alla fine il conto da pagare arriva inesorabile e quello che oggi Bassano sta pagando per le tante scelte sbagliate, è già sin troppo caro”.

Pronta la risposta del sindaco Riccardo Poletto: “Pur comprendendo le preoccupazioni che animano i commercianti del centro storico, con i quali da tempo stiamo collaborando su più fronti per riqualificare il cuore della nostra città – afferma il primo cittadino - crediamo siano necessarie alcune importanti precisazioni. L’accordo approvato dal Consiglio comunale non prevede l’autorizzazione a nuove superfici commerciali, ma solo la riqualificazione e la ricomposizione di superfici già esistenti: non ci sono quindi né consumo di suolo, né cambiamento della destinazione urbanistica già in essere, che rimane industriale-commerciale. Il cambiamento prevede la riduzione della superficie complessiva edificata da circa 10.000 a circa 8.000 metri quadrati. In questo modo si impedisce anche l’ulteriore sviluppo di nuove superfici per il futuro (che potenzialmente potrebbero arrivare per diritto a più di 14.000 metri quadrati) e si riduce il numero degli ingressi all’area dalla strada (tenuto conto del fatto che ogni ingresso è potenzialmente un problema), che passano da due a uno con la creazione di una corsia di decelerazione interna nell’area privata”.

Nuovo centro commerciale (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“Si tratta dunque, in tutto e per tutto – conclude Poletto - della riqualificazione di una zona della città particolarmente importante, collocata lungo uno degli ingressi principali di Bassano, a sud del centro storico, che oggi non rappresenta di certo il migliore biglietto da visita per la nostra città. Allo stesso tempo rinnoviamo la nostra disponibilità e il nostro impegno a lavorare e a collaborare, così come abbiamo fatto con l’ufficio di pianificazione urbana di Confcommercio Nazionale citato dal presidente Lunardi, con Confcommercio e con tutti coloro che vivono, operano ed hanno idee per valorizzare il centro storico della nostra città”.

Nelle casse del Comune, per questo intervento, entrerebbero un milione 300 mila euro come oneri di urbanizzazione, fa sapere inoltre il sindaco, mentre, sempre a carico dei privati, vi sarebbe anche la spesa, già concordata, per la realizzazione di piste ciclabili nelle vie Carpellina e Capitelvecchio.

 

Questa volta non ci sono mezze parole. Per la Confcommercio mandamentale di Bassano del Grappa, l'operazione “Area Pengo” in via Capitelvecchio è una “scelta sbagliata e poco lungimirante” che mette in evidenza “l'enorme squilibrio esistente nell'hinterland bassanese tra domanda ed offerta commerciale”.
La questione riguarda la nuova Grande Struttura di Vendita che sorgerà alle porte della città, a poca distanza dal Grifone e dal costruendo centro commerciale di Cassola di fronte a Bassano Expo: quasi 8200 metri quadri di insediamento commerciale conseguenti alla riqualificazione, proposta dalla proprietà Pengo (tramite le società Finpengo Spa e Pengo Spa), dell'area oggi degradata dove attualmente insistono gli edifici ex Morassutti, ex Banca di Credito Cooperativo e Eurobrico. 
Lo scorso 28 aprile il consiglio comunale di Bassano del Grappa ha approvato (11 voti favorevoli, 2 astenuti, 7 contrari) l'accordo pubblico-privato che consente ai proprietari di riqualificare l'area e edificare la nuova struttura, per un costo totale di costruzione di 1 milione e 250 mila euro e un tornaconto per il Comune - a titolo di “beneficio pubblico” - di un importo complessivo di 200mila euro e della realizzazione a carico dei privati di piste ciclabili lungo le vie Carpellina e Capitelvecchio e delle eventuali opere di completamento relative alla trasformazione di via Carpellina in strada a senso unico.

Sui dettagli dell'operazione urbanistica ci siamo già soffermati in precedenti articoli e non mancheranno di certo altre occasioni per occuparcene in futuro. 

Ora che, tuttavia, l'accordo pubblico-privato è cosa fatta, si registra la durissima presa di posizione della Confcommercio mandamentale che in un intervento a firma del presidente Paolo Lunardi mette il dito su tutte quelle che, secondo l'associazione di categoria, sono le piaghe precedenti e conseguenti alla prossima realizzazione del nuovo polo della grande distribuzione organizzata. 

Osservazioni e obiezioni contenute in un comunicato stampa trasmesso in redazione, che riportiamo integralmente di seguito: 

 

 

Accordo sull’area Pengo L’ira delle opposizioni: «Solo disagi per la città»

  • Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

  • 25 Apr 2017

  • Raffaella Forin

BASSANO. L’accordo pubblico-privato sull’area Pengo non piace alle opposizioni che annunciano battaglia sul progetto di riqualificazione urbanistica dell’area comprensiva dell’ex Morassutti, della vecchia sede del Credito cooperativo e dell’attuale Eurobrico proposto dalla proprietà.

Un intervento che interessa una superficie di 20mila metri quadrati lungo la statale 47 e prevede la demolizione dei tre stabili attuali.

Al loro posto la ditta Pengo costruirà due edifici speculari alti sette metri, collegati da una tettoia, un parcheggio in superficie di 2.900 metri quadrati e uno interrato di 9mila.Il nuovo complesso manterrà la destinazione attuale, commerciale e direzionale.

«Il Comune incassa in tutto un milione e 300mila euro – sostiene il sindaco Riccardo Poletto – comprensivi degli oneri di urbanizzazione e dei 200mila euro per la sistemazione di via Carpellina sulla quale sarà ricavata una pista ciclabile».

«Gli oneri sono previsti per legge – replica Roberto Marin, capogruppo di Impegno per Bassano - in realtà l’amministrazione porta a casa solo i 200mila euro a fronte della concessione di un’operazione da 20 milioni di euro, di cui il privato ha certamente diritto, ma che senza soluzioni peggiorerà la già critica circolazione in quel punto». E ancora: «Il governo della città non ha saputo negoziare - prosegue Marin -: si accontenta delle briciole e non ha suggerito, ad esempio, delle corsie di immissione dei veicoli al futuro polo distributivo né di deflusso. Gli accessi danno direttamente sulla statale e questo creerà forti disagi al traffico già sostenuto per la presenza di altri centri commerciali nelle immediate vicinanze. Inoltre, su via Cartellina si prevede di istituire il senso unico: le auto si riverseranno sulle strade di quartiere Firenze ad alta intensità abitativa».

«La giunta ha detto sì all’intervento anche perché, oltre a riqualificare un’area degradata alle porte del centro cittadino, contribuirà a ridurre il costruito – rileva Poletto - Attualmente la superficie occupata è di 10.362 metri quadrati, con una potenzialità edificatoria di 14mila che il progetto presentato dalla proprietà riduce a 8.174 metri».

Per il consigliere di opposizione, il vero vantaggio sarebbe stato quello di incassare di più a titolo compensatorio. «Da investire per il rilancio del centro storico – osserva Marin – rendendolo competitivo con i centri commerciali».

Il confronto passa ora al consiglio comunale. Dopodiché scatteranno i 60 giorni per le osservazioni e quindi tornerà in via Matteotti per l’approvazione finale.

 

COMUNICATO STAMPA DEL SINDACO RICCARDO POLETTO

IN RIFERIMENTO ALLE DICHIARAZIONI

DEL PRESIDENTE DI CONFCOMMERCIO BASSANO PAOLO LUNARDI

 

 Il Sindaco

Riccardo Poletto

 

nr. 18 anno XXII del 13 maggio 2017

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