NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Valmore

Studio d’Arte
Passato e Presente. Arte, comunicazione e memoria”
Contra’ S. Croce 14
Chiude il 23 giugno 2017

di Maria Lucia Ferraguti

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Valmore

Valmore (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Una mostra omaggio a Gius Bacci, grafico (Bologna 1921) pubblicitario che negli anni Sessanta ha valorizzato da illustratore-pittore la comunicazione visiva in una stagione fondamentale, quando, prima di internet, attraverso i manifesti, entrò nel vissuto degli italiani: visibilità diretta attraverso il colore, grafica suggestiva, attenzione al momento temporale e perizia imprimono nella memoria il marchio La Rinascente, Vespa, Lambretta, Ferrari e Maserati. Per l’intesa con Marcello Marchesi, Bacci nel 1957, diffonde alcune pubblicità sul territorio nazionale con la rete televisiva “Carosello”.

Valmore (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)In precedenza collabora con Cappelli per le illustrazioni di libri e per la pubblicità di ditte bolognesi seguite dai rapporti con le case editrici Rizzoli e Mondadori mantenendo sempre vivo, accanto all’illustrazione, l’interesse profondo per la pittura, dipingendo temi sulle automobili, le moto e gli aerei. Suoi sono i bozzetti e le idee per i manifesti di film di successo, I Vitelloni, La Strada, Il monello, realizzati a Roma con la frequentazione di registi e noti attori. La sua vitalità negli anni del design italiano lo portano a contatto con gli architetti milanesi, Castiglioni, Bellini, Munari tra altri, noti per un design collegato alla vita del Paese. inoltre, negli anni Ottanta, si trova vicino alla moda collaborando con tessuti disegnati e foulard per Coveri, Gucci, quindi per i giornali L’Europeo e Panorama. Attualmente si dedica nella pittura all’arte astratta.

Emilio Zucchini, a sua volta, nell’esposizione, affronta il tema della comunicazione partendo dallo studio del “medium” analogico -antenna televisiva e approda all’estensione del digitale, dal computer, alla grafica web, alla realtà virtuale spaziando anche tra pittura e fotografia. “Le antenne si fondono al paesaggio, diventano un bosco metallico di alberi gelidi le cui foglie non crescono, non ingialliscono, non cadono. Zucchini decontestualizza l’oggetto, lo esclude dall’uso e ne privilegia il fattore estetico. Le antenne sono a terra, l’artista le rimette in gioco al centro di un discorso che ne esalta le forme, i tubi metallici e le lamelle saldate diventano vuoti e pieni, luci e ombre. Così le antenne ricontestualizzate in un’operazione artistica si trasformano in altro da sé, con significati propri ed indipendenti, valori che vanno oltre alla funzione che svolgono” (Stefano Verri). Recentemente Zucchini affronta su tele e pvc il tema della memoria e cerca di recuperare il vissuto che non gli appartiene. Lo fa in “Capturing memories”, utilizzando la trama bianco grigio del monitor in assenza di immagini. Questa alternativa rappresenta il vuoto mnemonico l’impossibilità di ricordare ciò che non si è vissuto e di cui non si è fatto esperienza. Il pattern bianco e grigio del vuoto informatico diviene materia creativa.

La mostra “Passato e presente. Arte, comunicazione e memoria” è a cura di Monica Bonollo.

Valmore (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)

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