NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Lia Malfermoni

Galleria a QU.BI.
Corso Fogazzaro, 21
Orario10-13 e 15-18.30
Chiude il 7 ottobre 2017
Inaugurazione sabato 23 alle ore 18.30

di Maria Lucia Ferraguti

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Lia Malfermoni

Cercare, sperimentare, trovare… come Picasso…”. Afferma Lia Malfermoni riferendosi agli Scroll, le lunghe strisce di tela arrotolate e pronte per l’esposizione. Gli Scroll, codici viaggianti arrotolati, raccontano di parole in forma di segni e di segni simili a scritture, di caratteri a stampatello stesi nel fluire dell’inchiostro indiano, di echi di impronte di foglie, di ricerche archeologiche ed alchemiche.

Lia Malfermoni (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Raccolgono minuscoli collage ed ospitano ombre di figure, trame di pensieri e memorie di architetture palladiane. Queste opere parlano di Malfermoni e del suo spirito interiore. Nelle strisce palpita un sentire vicino alla realtà: è bagnato di ruggine e i diversi cromatismi sono ottenuti da spezie, argille, pastelli, catramina. Distante, sullo sfondo degli Scroll, i colori azzurri respirano appena fra le polveri d’oro. Nella mostra, con il patrocinio del Comune e di Axa, si uniscono gli anni delle esperienze alla Scuola Internazionale di Grafica di Venezia con gli artisti L.Crippa, E.Finzi, A.Kramer,i Libri d’Artista e la scuola di calligrafia, riflessi nelle stoffe lievissime, nei segni leggerissimi posti accanto a più robuste colature di colore. Anche un’impronta di mano che introduce vitalità può dare un’indicazione sulla capacità di Malfermoni di accogliere segni e parole: alcune stoffe morbidamente pendono dall’alto in colori diversi, risaltano per mettere in evidenza la lievità e la pittura, la possibilità di far convivere nello stesso spazio motivi differenti, memorie, brani di immagini interpretati dall’intenzione di dar loro forma. In un pannello elementi architettonici hanno riferimenti precisi alla città palladiana, in altri appaiono ripresi i giardini fioriti rinascimentali ed in altri ancora forme stilizzate di figure partecipano all’ispirazione mentre alcuni spaghi danno tridimensionalità alle opere. La sensibilità entra come primo elemento nella mostra, definisce la scelta dei materiali e dei colori e trasforma Malfermoni in una regista della conoscenza.

Conduce laboratori creativi per Scuole e Comuni e, negli scorsi anni, per l'Università di Padova. Ha collaborato con case editrici, compagnie teatrali, gruppi musicali, comuni, associazioni, scuole, per la realizzazione di materiali artistici. Ha esposto in numerose personali e collettive di pittura e libro d'artista, in Italia e all'estero, ottenendo più volte premi e segnalazioni.



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