NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Festival organi storici

Una storia lunga 20 anni

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Festival organi storici

Il festival degli organi storici del Vicentino taglia l'importante traguardo del ventennale e per l'occasione propone agli spettatori un programma ricchissimo e articolato che prosegue la tradizione delle rassegne musicali precedenti e le arricchisce di nuovi contenuti. Il calendario concertistico, che proseguirà fino a dicembre inoltrato, vuole valorizzare uno strumento che nel Vicentino ha radici profonde, per la presenza in questo territorio di un centinaio di strumenti storici, di cui una sessantina restaurati ed efficienti, ma anche di scuole organarie e organisti di fama internazionale.

Festival organi storici (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Appoggiato e promosso dall'amministrazione provinciale di Vicenza, il Festival sarà anche un viaggio nella conoscenza di tante chiese vicentine, scrigni preziosi di arte e spiritualità, tanto che il calendario dei concerti con scaletta dell'esecuzione e storia dell'organo, descrive anche la chiesa ospitante, sottolineando la presenza di statue, affreschi e dipinti. Un festival che, come sottolinea il direttore artistico Enrico Zanovello, offre l’occasione di riflettere sulle esperienze maturate in un percorso lungo vent’anni: sono molti gli strumenti antichi ascoltati e valorizzati da interpreti internazionali, toccando livelli artistici di eccellenza. Gli appuntamenti - più di 500 in vent'anni - hanno visto anche l’avvicendarsi di compagini vocali già affermate nel mondo della coralità, assieme a formazioni che hanno tratto da questo Festival spunti di incoraggiamento. È un Festival che si distingue in ambito nazionale per il numero di solisti coinvolti, più di 200, accanto ad un centinaio di gruppi corali, impegnati in una rete territoriale che ha raggiunto ogni angolo della provincia e diocesi vicentine. La programmazione di questo ventennale si presenta molto ricca: accanto alla collaudata formula dei concerti organistico/corali, ci sono iniziative speciali per questa edizione. Saranno ricordati i 500 anni dalla riforma luterana con due giorni di convegno intervallati da momenti musicali. Coerentemente con l’opera di riscoperta e valorizzazione di strumenti antichi, verrà inaugurato l’organo De Lorenzi del 1843 della chiesa di San Giuliano a Vicenza. Verrà poi presentato il catalogo degli organi della città di Vicenza nella chiesa di San Michele ai Servi. Una originale novità per il Festival, godibile da tutti ma con una particolare attenzione al pubblico dei ragazzi, sarà una fiaba musicale che alterna e mescola improvvisazione organistica e narrazione. Infine, un’iniziativa che prende avvio con questa edizione: il progetto delle Orgelmesse, funzioni liturgiche accompagnate dalla musica d’organo: ventisei appuntamenti in tutta la diocesi che impegneranno tanti giovani freschi di diploma d’organo o iscritti ai corsi superiori, per l’accompagnamento del servizio liturgico festivo in altrettante chiese. "L’organo - dice Zanovello - assume così la sua connotazione più propria di strumento privilegiato per l’accompagnamento delle sacre liturgie. Non possiamo che essere lusingati dalle tante manifestazioni di stima verso questo modo di far musica che ha offerto a tutti, indistintamente, momenti di intima commozione e vivo interesse. Il mio personale ringraziamento va a quanti mi hanno sempre incoraggiato ed hanno creduto nel mio modo di diffondere la musica d’organo e corale: in modo particolare ai parroci che hanno visto nel Festival non solo un'opportunità culturale, ma anche un veicolo privilegiato per avvicinare al Bello e quindi al Bene, attraverso l’arte musicale".

Festival organi storici (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Il Festival propone 33 concerti fino al 17 dicembre, confermando il collaudato connubio tra concerto d'organo e coro. Il lungo e nutrito programma, iniziato a metà agosto, proseguirà fino al 17 dicembre facendo scoprire - come scrive Monsignor Francesco Gasparini, direttore dell'Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Vicenza - da un lato la preziosità degli strumenti, dall’altro la bellezza dei contenitori, cioè delle chiese dove sono collocati. Musica e arte diventano un connubio splendido, che conduce chi partecipa, ad immergersi nell’armonia della musica e contemporaneamente a contemplare con gli occhi il contesto artistico delle chiese, per un coinvolgimento completo della sensibilità umana che ritrova nell’udire e nel vedere due elementi che arricchiscono lo spirito. Il nostro territorio possiede uno straordinario e prestigioso patrimonio organario, ricco di arte e suoni: "l’organo è uno strumento straordinariamente unico: ha i tasti, proprio come il pianoforte, ma il suo suono solenne deriva dal 'vento', l’aria che esce dalle sue lunghe canne; non ha solo una tastiera, ma anche una pedaliera, che si suona pigiando i grandi tasti con i piedi. È come una 'grande orchestra'. Consente di ottenere diversi suoni gravi, acuti, maestosi e leggeri, utilizzando i differenti registri. Ecco perché ascoltando l’organo si entra nella magia del suono, nella delicatezza – talvolta nella potenza – del vento, nella fantasia di un’intera orchestra che suona condotta da un unico suonatore-direttore". Il festival vuole anche promuovere, attraverso questi concerti, la valorizzazione, la conservazione e il recupero di un patrimonio storico-musicale ricco e prezioso, costituito dagli antichi organi a canne. Nel contempo, con la rassegna, si vogliono sollecitare le diverse istituzioni affinché trovino le risorse finanziare necessarie per ripristinare e dar voce ad altri preziosi organi non ancora restaurati.

L’Associazione per lo Sviluppo delle Attività Corali del Veneto è presente con ben tredici cori nel calendario del Festival, cori tra i più noti dell’area vicentina e affiancati da altri provenienti dalle aree di Verona e Padova. "È una importante occasione per i nostri gruppi ai quali è data una vetrina di prestigio nazionale e internazionale - dice il presidente Nicola Ardolino - . Riconoscere la coralità come soggetto musicale affiancandola ad altre forme musicali non è abituale nel territorio italiano e spingere su questa linea vuol dire sdoganare una produzione musicale spesso di nicchia, ma esclusa dai grandi circuiti concertistici". Inoltre, il 3 settembre è iniziata anche la rassegna Orgelmesse, una serie di 26 Messe officiate, fino al 9 dicembre, in una decina di chiese parrocchiali della Diocesi di Vicenza e che saranno impreziosite da capolavori musicali eseguiti all'organo da sedici giovani concertisti iscritti ai corsi superiori del Conservatorio di Vicenza o già diplomati. L'iniziativa, ideata dal maestro Zanovello e sostenuta da Società del Quartetto e Diocesi, è unica nel Veneto e una delle poche in Italia. Come ha sottolineato il direttore del Conservatorio Pedrollo, Roberto Antonello, quella di Vicenza è una delle scuole organistiche più quotate in Italia per numero di studenti, qualità dei docenti e varietà dell'offerta formativa. È di pochi giorni fa la notizia che al Conservatorio di Vicenza è stato istituito, con approvazione ministeriale, un diploma in musica propolifonica e un corso triennale in organo e liturgia.

Abbiamo incontrato Enrico Zanovello e dialogato con lui.

Festival organi storici (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)



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