NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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«Polveri sottili, serve l'impegno di tutti»

Bilancio positivo dell'assessore Dalla Pozza: «Dati contrastanti, ma Vicenza è diventata virtuosa tra le città italiane»

di L.P.

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«Polveri sottili, serve l'impegno di tutti»

Con l’autunno ormai alle porte si ripete in città la giornata ecologica dell'anno, in calendario domenica 17 settembre. L'evento, denominato per l'appunto "Passeggiando per Vicenza-Vieni in città senza la tua auto" prevede dalle 10 alle 18 il divieto di circolazione per i veicoli a motore, con qualsiasi tipo di alimentazione (esclusi solo i veicoli esclusivamente elettrici), in centro storico e nei quartieri San Pio X, San Francesco, Laghetto, Villaggio del Sole e San Lazzaro. Ma c'è una novità rispetto alle scorse edizioni: per consentire lo svolgimento delle manifestazioni fino a sera, viale Roma, tra piazzale della Stazione e l'uscita dal parcheggio Verdi, resterà chiuso alla circolazione fino alle 22, orario sino al quale sarà "off limits" alle auto anche corso S.S. Felice e Fortunato, nel tratto tra la rotatoria di viale Milano e l'incrocio con via Rattazzi.

La seconda giornata ecologica nel capoluogo berico (la prima si tiene a metà marzo, quindi ad inizio primavera), è anche l'occasione per il portale www.ladomenicadivicenza.it di fare il punto della situazione per quanto riguarda inquinamento atmosferico, polveri sottili, limitazioni dell'uso dei mezzi più inquinanti e altro ancora. Ne abbiamo parlato con Antonio Dalla Pozza, assessore alla progettazione e sostenibilità urbana del comune di Vicenza.

«Come ho sempre avuto occasione di ribadire - esordisce l'assessore Dalla Pozza - l'organizzazione delle due giornate senz'auto all'anno non hanno come obiettivo quello di far calare le polveri sottili e lo smog in città, ma sarà l’occasione per promuovere ulteriormente l’uso della bicicletta che l’amministrazione vuole incentivare attraverso la realizzazione di una rete ciclabile funzionale che consente di connettere i quartieri tra di loro e con i comuni confinanti».

Lei spesso ha sottolineato spesso la necessità di una cultura diversa nello spostarsi soprattutto in centro storico...

«La domenica senz’auto in generale vuole dare un messaggio sui temi della sostenibilità, quindi sull’inquinamento e anche sul cambiamento climatico. E proprio quest’ultimo negli ultimi giorni è stato la principale causa dei disastri ambientali a cui abbiamo assistito. Pertanto è bene continuare ad intervenire per modificare le nostre abitudini, anche relative agli spostamenti, per far in modo che eventi terribili come quello recente accaduto a Livorno, alla cui popolazione è rivolta la solidarietà dell'amministrazione e di tutta Vicenza, non avvengano più».

Voi amministratori che strumenti avete in mano?

«Non molti per la verità. Quello dei divieti e di certe regole sicuramente verrà ampliato, visto che sono previste altre azioni future nell’ottica del contenimento degli inquinanti e della sostenibilità. Ecco perché "Passeggiando per Vicenza" non è solo lo slogan di questa edizione, ma si inserisce all’interno delle azioni del Comune di Vicenza previste dal piano di tutela e risanamento dell’atmosfera».

Che cosa proporrete per la stagione 2017-2018?

«Polveri sottili, serve l'impegno di tutti» (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«Ad ottobre, quindi tra poche settimane, partiranno anche i consueti blocchi del traffico settimanali, che non cambieranno nelle modalità rispetto agli scorsi anni. Novità ci saranno, invece, dal 2018 quando le disposizioni regionali prevederanno limiti più stringenti».

Ci può anticipare, in esclusiva, di cosa si tratta?

«Non posso essere preciso nei particolari, visto che proprio in questi giorni (l'intervista è stata realizzata martedì 12 settembre, ndr.) siamo in attesa della convocazione dell'assessore regionale all'ambiente. Quest'ultimo dovrà fornirci quanto deciso nelle ultime riunioni tecniche. Tuttavia posso dire che allo studio ci sarebbe l'intenzione di allargare i divieti, a livello veneto, a partire dal prossimo anno, anche degli Euro 3 diesel. In realtà si tratterebbe solo di un primo passo, visto che l'intenzione è poi quelli di estenderli progressivamente sino agli Euro 5 diesel nel 2025».

Dati alla mano come sta andando il 2017 sotto il profilo dell'inquinamento atmosferico a Vicenza?

«A livello statistico sarà possibile fare un bilancio solamente a fine anno: abbiamo sempre evitato di fare bilanci parziali sui cosiddetti "sforamenti", anche perchè il solo calcolo numerico non può dire se le cose sono andate bene o male».

Che cosa è determinante allora?

«Partendo dal presupposto che il limite è posto a 50 microgrammi per metro cubo, noi alla fine di un anno possiamo trovarci con "tot" sforamenti, ma in realtà andando a leggere i risultati quotidiani magari ci accorgiamo che in altrettanti giorni la centralina ha fatto registrato valori compresi tra 45 e 49, cioè con valori altrettanti pessimi dell'aria. Lo stesso discorso può essere fatto al contrario: in un anno gli sforamenti possono anche crescere, ma magari sono concentrati in valori tra 50 e 60, mentre in altri anni sono stati superati valori di 80-90 e anche di più».

Il grande caldo di quest'estate ha ulteriormente aggravato la situazione?

«Le alte temperature non influiscono sui valori dei Pm10. Semmai è la mancanza di piogge a creare problemi, visto che le precipitazioni consentono di ripulire l'aria e le strade dalle polveri e sottili».

Statisticamente quali sono i periodi più critici?

«I dati a nostra disposizione, che tuttavia non riguardano solo Vicenza, ci dicono chiaramente che il periodo maggiormente critico, con i picchi più elevanti di Pm10, è quello invernale a causa soprattutto dell'utilizzo degli impianti di riscaldamento, dell'inversione termica ma anche del maggior numero di auto che si muovono e quindi maggiori gas che escono dai tubi di scappamento. Nelle città del nord, soprattutto nei mesi più freddi, si usa molto poco la bicicletta rispetto ai mesi estivi».

Assessore, possiamo almeno cercare di capire l'andamento degli ultimi quattro-cinque anni a Vicenza?

«Anche in questo caso è impossibile stilare un bilancio o individuare un trend particolare, in positivo o in negativo. Si tratta di numeri contrastanti, legati direttamente alle condizioni atmosferiche e in particolare ai giorni di pioggia. Tanto per spiegarmi, dopo un lungo periodo di siccità come quello attuale, se da qui alla fine dell'anno dovesse piovere molto spesso, magari il 2017 potrebbe concludersi con un risultato migliore rispetto all'anno precedente. In realtà non serve la danza della pioggia, bisogna agire in maniera strutturale».

In che modo?

«Innanzitutto partendo dal presupposto che la lotta all'inquinamento non può farlo una sola città, serve il contributo di tutti e quindi ognuno deve fare la sua parte, siano comuni, enti che cittadini o aziende. Quando si parla di aria cattiva si rende noto un dato rilevato da una centralina che si trova a Vicenza, ma se l'aria è cattiva da noi, lo è anche nei comuni dell'hinterland e anche a Montecchio Maggiore. Se noi andiamo a confrontare i dati delle città italiane ci accorgiamo che si tratta di un problema che riguarda tutto il Nord Italia e alla fine, l'andamento ha varie oscillazioni, ma alla fine i dati si equivalgono, quindi è un problema che va risolto con operazioni strutturali non solo a livello regionale ma addirittura nazionale».

La città di Vicenza come ha lavorato nell'ultimo decennio?

«Molto bene. Non sono io a dirlo, ma le classifiche. Se andiamo a prendere quella di Legambiente, che si basa sull'impegno della varie amministrazioni, ci accorgiamo che Vicenza era in coda alla graduatoria e via via è salita sino a raggiungere le prime posizioni. In questo momento Vicenza è considerata una delle città virtuose in Italia, ma rimaniamo comunque penalizzati dall'inquinamento atmosferico e quindi la nostra battaglia non si ferma qui perché non è ancora vinta».

 

nr. 32 anno XXII del 16 settembre 2017 



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