Trovarsi in vetta nel girone B di serie C, in compagnia del Pordenone, a guardare tutti dall'alto, a punteggio pieno dopo tre giornate. È la "bella" sensazione che sta vivendo in questi giorni il Vicenza, nobile decaduta in terza serie (nella sua storia 30 tornei di A e 22 di B), ripartita da zero dopo la "sanguinosa" retrocessione dello scorso maggio. Di quella squadra sono infatti rimasti solamente due elementi, capitan Giacomelli e l'esterno difensivo Bianchi (al momento infortunato), il resto è stato costruito, pezzo dopo pezzo, senza disponibilità economiche, dal nuovo direttore sportivo Moreno Zocchi, nelle annate precedenti alle giovanili della Juventus, capace di allestire una rosa di 23-24 elementi, senza "fuoriclasse" ma molto ben equilibrata, che in questo avvio sta sorprendendo tutti. A partire dallo stesso tecnico Alberto Colombo, che al momento sta sulla difensiva": «Non credo che il Vicenza sia la compagine più forte del girone - assicura il mister - anche se mi piacerebbe senza dubbio diventarlo. Quando dico che è prematuro definirci la squadra da battere non è per mettere le mani avanti, ma perché so che c'è tanto ancora da lavorare e bisogna crescere. Siamo ancora ben lontani dal top».

L'ENTUSIASMO DEI TIFOSI. Chi invece crede, o meglio sogna, in un Vicenza protagonista anche nel prosieguo della stagione è la tifoseria berica, che ha confermato il proprio attaccamento raggiungendo quota 6.123 nella campagna abbonamenti, record per il club in serie C. Si tratta di un traguardo straordinario, oltre che inatteso, per una squadra di terza serie, superiore a molte compagini di B e anche ad alcune di A. Lo scorso anno, con il Vicenza tra i cadetti, gli abbonati erano stati un migliaio in meno. Galvanizzati dal felice momento della propria squadra il popolo biancorosso è ora concentrato sul prossimo impegno di campionato, quello del match contro il Padova allo stadio Euganeo, sicuramente l'impegno più difficile in questo avvio di campionato. Il derby tra Padova e Vicenza, che mancano da cinque stagioni, è considerata la "partita di cartello" della quarta giornata di serie C, visto che è stato scelto come posticipo televisivo su RaiSport nella serata di lunedì 18 settembre (fischio d'inizio inizio alle 20.45). Dagli addetti ai lavori il Padova dell'ex Pierpaolo Bisoli, anche per gli investimenti fatti dalla dirigenza, è considerata la squadra da battere, ma al derby il Vicenza arriva con 6 punti in più (9 contro i 3), anche se i biancoscudati hanno giocato solo due gare. Ora i tifosi stanno preparando la trasferta di lunedì sera: i 2 mila biglietti messi a disposizione per i tifosi del Vicenza sono andati letteralmente “bruciati”, essendo già esauriti nella mattinata di giovedì, cioè cinque giorni prima del match.

UNA STORIA LUNGA 65 ANNI. Qui a fianco abbiamo riepilogato, uno per uno, i diciotto derby in campionato disputati a Padova - al "mitico" stadio Appiani sino alla metà degli Anni Ottanta e poi all'Euganeo - dal Secondo Dopoguerra in poi, cioè da quando esistono i campionati a girone unico, mentre numerosi furono anche i match prima del secondo conflitto bellico. Dalla stagione 1945-1946 in poi il bilancio complessivo vede nettamente avanti i "cugini": 11 vittorie biancoscudate, 3 pareggi (l'ultimo risale a 23 anni fa, 0-0 nella stagione 1993-1994 in serie B) e 4 vittorie beriche. Il primo derby nella nuova "era" risale al campionato 1952-1953 con le due venete in serie B (con il Padova in quella stagione neopromosso tra i cadetti) e con i biancorossi, in difficoltà economiche, deciso da un gol di Lerici, mentre in quello successivo, ancora vinto dal Vicenza per 1-0 (match-winner Testa) la grande novità è la "R" sulle magliette biancorosse, con l'ingresso qualche mese prima dell'industria Lanerossi. Il terzo derby in serie B, nella stagione, finisce 0-0, preludio della doppia promozione in serie A (primo il Vicenza con 50 punti e secondo il Padova con 42), dove le due squadre giocheranno consecutivamente 7 derby in serie A, con un bilancio, sempre per quanto riguarda le partite disputate a Padova, di 6 vittorie biancoscudate e 1 pareggio. Era il Padova del "paron" Nereo Rocco ma era anche il periodo del ventennio d'oro della "Nobile Provinciale", capace di giocare in serie A consecutivamente dal 1955 al 1975.

ULTIMO DERBY IN A CON MISTER GUIDOLIN. Dopo quei fasti nell'elite calcistiche le strade di Vicenza e Padova non s'incrociarono più per 20 anni, fino a ritrovarsi in serie C1 all'inizio degli Anni Ottanta, con una doppia vittoria per i biancoscudati per 1-0. Altri undici anni per ritrovarsi in serie B nella stagione 1993-1994 con il pareggio per 0-0, in un campionato che alla fine sorrise al Padova, che alla fine arrivò alla promozione in serie A vincendo la spareggio contro il Cesena. Nell'elite calcistica il Vicenza, preso in mano da mister Francesco Guidolin, arrivò la stagione successiva, mentre i "cugini" riuscirono ad ottenere una meritata salvezza. Ed eccoci dunque alla stagione stagione 1995-1996, con la matricola Vicenza brillante protagonista. Nella partita d'andata, ovviamente disputata allo stadio Menti, i biancorossi si imposero per 2-1 (gol di Murgita e Otero), mentre la vendetta patavina arrivò l'11 febbraio 11 febbraio 1996, con il Vicenza reduce dalla clamorosa vittoria contro la Juventus campione d'Italia, che aveva fatto "impazzire" il popolo biancorosso. In quel derby all'Euganeo, l'ultimo in serie A, il Padova (poi nello stesso anno retrocesso in B) vinse 3-2, ma in realtà dominando la gara con due gol nel primo tempo (Cuicchi e Vlaovic), poi nel finale di gara l'autorete di Lopez e i gol in pieno recupero di Murgita e Ambrosetti.

VITTORIA NELL'ULTIMA SFIDA. Negli Anni Duemila Vicenza e Padova hanno disputato lo stesso campionato solamente quattro volte, sempre in serie B, per un quadriennio di fila, dal 2009-2010 al 2012-2013, con un bilancio in perfetta parità, due vittorie a testa. Il primo dei successi biancorossi risale al derby disputato il 28 novembre 2009, con le squadre uno contro l'altra a distanza di ben 14 anni dall'ultimo confronto diretto, caratterizzato da emozioni e colpi di scena: gol da una parte e dell'altra nei giro di poco più di un minuto, prima Sestu per il Vicenza poi il pareggio dell'ex difensore Trevisan, quindi rigore fallito dal bomber Bjelanovic (con relativa espulsione di un altro ex difensore, Vasco Faisca) che però in pieno recupero, prima dell'intervallo, si riscatta realizzando il gol del 2-1. Nella ripresa il Padova resta in nove (espulso Cesar per doppia ammonizione, con il secondo giallo rimediato per un ingenuo fallo a metà campo) ma emozioni sino alla fine con i biancoscudati che ci credono sino in fondo e i biancorossi che non chiudono il match, ma che alla fine possono esultare, anche per aver interrotto un digiuno in fatto di vittorie, ovviamente sempre in terra padovana, che durava da quasi 60 anni, come ricordato dal successo del settembre 1953. A seguire, nelle ultime due stagioni successive, altrettanti successi dei biancoscudati, uno molto netto per 4-1 e l'altro per 2-1, con tante emozioni sul finale di gara: in un match che pare a concludersi sull'1-0 per i padroni di casa, ma a 1' dalla fine arriva il pareggio di Abbruscato: neanche il tempo di gioire che il Padova, al 1' di recupero, trova il gol della vittoria con Cacia. L'ultima sfida, come detto nella stagione 2012-2013, quindi cinque anni fa, ha registrato il successo del Vicenza, guidato da Alessandro Dal Canto (subentrato qualche mese prima a mister Breda), già difensore biancorosso in periodi diversi e ora sulla panchina della Juventus Primavera, capaci di espugnare l'impianto patavino, grazie ad un gol di Castiglia in avvio di gara, dopo appena 4': un successo effimero visto che a fine stagione arrivò la retrocessione in Lega Pro. Speriamo sia beneagurante per il posticipo di lunedì sera.

nr. 32 anno XXII del 16 settembre 2017