NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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ARAKI

Fondazione Bisazza
V.le Milano, 56 - Montecchio Maggiore
Orari: mercoledì, giovedì e venerdì 11.00 – 18.00
lunedì e martedì visite solo su appuntamento prenotabili per email
Chiude il 3 dicembre 2017

di Maria Lucia Ferraguti

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ARAKI

Per decidere di creare una Fondazione, bisogna possedere il senso della bellezza”, ed in effettila Fondazione Bisazza conferma l’opinione di Nobuyoshi Araki nell’ospitare la mostra del notissimo fotografo, curata dal Filippo Maggia. La mostra conduce ad un mondo orientale, a un Paese verso il quale l’immagine fotografica del notissimo Araki trasporta lo sguardo occidentale nei cicli di opere presenti nell’unità tra sfera pubblica, privata e professionale.

ARAKI (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Sono i temi della sua visione artistica: dalle figure femminili, legate secondo l'antica arte giapponese del bondage, Kinbaku, alla luminosità dei cieli di Tokyo e degli scorci di città, fino alle composizioni floreali. Di Araki si conosce il senso della perdita, per la scomparsa nel gennaio di molti anni fa, nel 1990 della moglie Yoko che coincide con l’inizio della passione per il tema dei fiori, come afferma. “Le donne possiedono il fascino della vita stessa “ e le sue giovani donne legate dal bel corpo che reagisce non appaiono inibite né sofferenti, sono distaccate, mentre risalta intensa la solitudine di un bellissimo nudo femminile in bianco e nero. Scatti effettuati sul valore dell’attimo reso perenne, sospeso nel tempo. Afferma Araki: “Quando si fotografa una donna, basta un suo minimo movimento delle labbra, o un arrossamento improvviso della pelle, perché il fotografo si accenda, influenzando così la modella che reagisce d’istinto. Allora, in quel preciso istante, bisogna scattare”.La mostra dalle settanta fotografie conduce a diverse serie -Sentimental Journey, Painting Flowers, Suicide in Tokyo, Hana Kinbaku, Erotos, Bondages, 67 Shooting Back fino alla recente. "Love on the Left Eye", dalle immagini oscurate nella parte corrispondente all’occhio destro non vedente. Tra loro alcune figure trovano il risalto della bellezza fra i preziosi mosaici della Fondazione Bisazza. Altre celano nel richiamo seduttivo delle immagini piccoli animali giocattolo della collezione di Araki. Ed è sempre l’obiettivo a cogliere il senso della vita nelle gloriose composizioni floreali. In loro, nei corpi fino ai cieli fra gli scorci di città entra la ricerca finissima sulla “bellezza che risiede nello spazio infinitamente piccolo che sta fra la vita e la morte”.

All'interno del percorso espositivo saranno visibili due video: il primo documenta il dietro le quinte dello shooting della campagna pubblicitaria realizzata per BISAZZA e il secondo è un breve film con un'intervista ad ARAKI.

Mostra a cura di Filippo Maggia, le opere date in prestito provengono dalla Taka Ishii Gallery e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, mentre una serie sono di proprietà della Fondazione BISAZZA. 

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