La terra di Siena, il bianco ed il blu oltremare incontrano nell’acquerello di Pietro Tracca la plurisecolare grandezza dell’architettura vicentina.
Tracca sceglie i monumenti e ne è talmente affascinato da ritornare con altri acquerelli conferendo alle immagini sulle carte una materialità alla quale si oppongono gli effetti del colore modulato dalla luce. I temi chiedono punti di vista diversi e Tracca risponde ai ritmi musicali architettonici mettendo in risalto i rivestimenti murari esaltando così l’istante di luminosità. Vi ritorna spesso per coglierne il passaggio, costantemente attento a seguirne i trasalimenti nelle serliane, capitelli, archi e colonne che vibrano modulati nelle nobili costruzioni.
La luce, grande alleata dell’acquerello, ammorbidisce ogni elemento mentre riflette macchie di cromatismo, conquista vigore di vibrazioni tra le ombre, enfatizza le masse, sfoca i profili. Tracca che ha esposto negli anni alla vicentina Galleria Bacchiglione, alla Ca’ D’Oro, da Primo Piano, alle Muse, a Villa Thiene a Quinto Vicentino ed al Palazzo dei Canonici a Barbarano, conferma la sua linea di ricerca sull’intonazione luminosa sui volumi delle architetture, sulla leggerezza del cielo in relazione all’aristocratico spazio cittadino. Acquerella inoltre la complessa facciata della chiesa di San Marco a Venezia, splendida nelle variate cromie di luci ed ombre mentre una veduta più ravvicinata appare la solenne architettura della Chiesa della Salute, sulla riva opposta del bacino veneziano.