Ivana Galli non ha rinunciato alla vocazione pittorica, l’ha solamente trasferita nella fotografia che le permette di interpretare la sensibilità dell’animo e dell’occhio in un linguaggio adatto a sviluppare le possibilità espressive. Il titolo “Anástasi” che conduce nella salita alla resurrezione, coinvolge nelle opere, realizzate tra il 2010 e il 2017, temi non solo biblici. Le immagini di grande impatto conducono all’osservazione ed assumono l’impegno di comunicare l’esperienza della sofferenza femminile, al di à della di ciò che raffigurano. Accade quindi che la storia ed i sentimenti creino un’affiliazione comune tra la figura ricoperta di scritture (Profezie di un destino…) e il corpo in veste di giovane Cristo (La Passione). Ma la fotografia per Galli, richiama inoltre un impegno etico e sociale quando evocagli esodi, e parte da argomenti vicini alla natura, passa attraverso l’uso di ali e di penne, strumenti per volare, nella metafora di popoli in migrazione, funzionali a formare un pensiero comune. La sicurezza della composizione in gruppi di nudi che, senza ostentare, entrano in equilibrio compositivo, mirano a raccontare la loro realtà, attraverso un’estetica di forme ordinate sono la caratteristica di Galli che fin da giovanissima ha costruito la sua esperienza nel laboratorio fotografico del padre. Le aree tematiche della mostra Il Sesto Giorno (2015-2016), Migrazioni (2016-2017) e La Passione (2013) aprono quindi alla visione del lavoro di Galli.
Tra le numerose esposizioni emerge nel 2015 la presenza in Francia ad Arles con Naked Souls, in contemporanea al "15° Festival Européen de la Photo de Nu"; e a Venezia presso l'Archivio Storico di Stato, in Campo dei Frari, nell'ambito del Fuori Biennale. Inoltre nel 2016 ha esposto al SI Fest OFF a Savignano sul Rubicone, mentre a Ferrara ha presentato la sua mostra personale Stabat Mater. Nel maggio 2017 ha partecipato al festival KLANGfrühling in Austria.