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NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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"Night Circus"
performance a teatro

Al Comunale aperta la stagione di danza

di Elena De Dominicis
elenadedominicis@virgilio.it

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Night Circus

Anna Cappelli (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)@artiscenichecom



La stagione della danza del Teatro Comunale di Vicenza si è aperta con il bellissimo spettacolo, in prima nazionale, “Night Circus” della compagnia Recirquel Company Budapest, diretta dal giovane coreografo Bence Vagi. Lo pièce è una commistione di varie forme di arti performative, in prevalenza circensi ma con una rilettura poetica e teatrale che attraversa vari linguaggi come la danza, il cabaret, la canzone e la musica dal vivo. Lo spettacolo ha entusiasmato il pubblico vicentino che lo ha accolto con numerosissimi applausi a scena aperta fin dalle prime scene. Abbiamo incontrato Bence Vagi.

 

La tua compagnia è stata fondata 5 anni fa e sei riuscito a portare i tuoi spettacoli in tutto il mondo. Come sei riuscito a costruire tutto questo in soli 5 anni?

Night Circus (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Bence Vagi: “Ho lavorato duro, molto determinato, e c’è stata anche una parte di fortuna, essere al posto giusto nel momento giusto, avere una grande istituzione in Ungheria che è la più conosciuta e la più importante, il Palazzo delle Arti MUPA dove siamo residenti. Con questo grande supporto, lavorando davvero duramente, abbiamo creato degli spettacoli che fortunatamente sono stati visto da molti critici e programmatori teatrali in tutto il mondo ed è anche così che siamo arrivati a Vicenza!”.

Sul palco vediamo diversi tipi di arti sceniche: che tipo di preparazione hanno gli artisti di questa compagnia?

“A parte il nostro pianista e la cantante i performers arrivano tutti da una solida base di preparazione circense di forte tradizione classica. Quando li ho presi avevano appena 16-17 anni e abbiamo cercato di allenarci insieme: io arrivo dalla danza e ho dato loro una forte istruzione coreutica con molte lezioni di recitazione in modo da sviluppare le loro abilità performative. Ho sempre creduto che le persone che stanno su un palco devono essere in grado di saper fare molte cose, così come un attore deve saper cantare e muoversi bene. Ci sono voluti anni di preparazione, loro hanno continuato con il loro background circense ma gli ho detto molte cose per poter diventare degli ottimi performers".

Tu fai ricerca nelle arti circensi e nella danza, alcune parti sono recitate da un’attrice. Quando ho visto questo numero di danza e con l’attrice per me è stato un po’ come quando dal cinema muto si è passato al cinema sonoro, come se tu aggiungessi della prosa alla danza. Pensi che la danza sia più ricca con le parole, così come è successo per il cinema che prima era muto e poi è diventato sonoro?

Night Circus (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“Non saprei, c’è molto teatro-danza in cui vengono usate le parole, se guardi il lavoro della DV8, compagnia britannica, loro usano molta voce e prosa; a dire il vero non mi piace molto la voce mentre avviene la danza ma se si aggiunge la storia prima o dopo, magari una canzone: per esempio in uno dei nostri show abbiamo una bellissima canzone di Charles Aznavour, il titolo in inglese è “What makes a man a man” parla di come un gay può vivere nella società, abbiamo questi bellissimi trapezisti e ogni verso della canzone è collegato a un movimento e questo per me è molto interessante ma è nella canzone, non è solo prosa. Questo spettacolo è il primo della compagnia ed è quindi più sperimentale su come e dove potevamo metter e alcune parole o no ma durante i numeri non ce ne sono, solo canto".

Il pubblico qui a Vicenza ha amato davvero lo spettacolo fin dalle prime scene. Hai illuminato la sala con queste luci che sembravano delle grandissime paillettes che facevano scintillare il pubblico insieme ai personaggi che entravano in scena e ci sono dei momenti in cu il pubblico è direttamente coinvolto dagli artisti. Cambi qualcosa a seconda di dove ti trovi, da quanta gente c’è, l’ampiezza del posto? Questo spazio è molto grande.

“Ogni volta cambiamo qualcosa a seconda della sede dello spettacolo. Senza essere troppo religiosi ma credo che ogni teatro sia una specie di chiesa della cultura, un luogo sacro, credo che dobbiamo avere rispetto per il luogo in cui lavoriamo e per me è molto importante che davvero troviamo nuove idee perché ogni spazio offre delle opportunità. Se ti limiti ad entrarci e metterci uno spettacolo così come apriresti una lattina di fagioli allora non la prendi come andrebbe fatto. Certamente ci vuole molta preparazione per fare uno spettacolo nella vostra lingua, in italiano, un mese e mezzo o due per la cantante e prove per il musicista, certamente lo prepariamo per ogni Paese e per quello specifico luogo. Come hai detto tu qui è molto grande, di solito preferiamo lavorare in una maniera meno appariscente nell’espressività ma qui se lavori in piccolo solo le prime 10-15 file sarebbero in grado di vedere, le ultime file sono a 50 o 70 metri lontane e quindi le altre 500 perone non vedrebbero nulla quindi devi lavorare per tutto l’auditorium".

La scenografia con i palazzi dipinti, le luci, i personaggi mi ricordano un po’ Moulin Rouge di Buz Luhrman con alcune sfumature burlesque, ma l’influenza più evidente forse arriva da Bob Fosse: anche qui c’è una maestra di cerimonia come in Cabaret. Qual è la forza di quel film, oggi, ancora così forte dopo tanti anni per così tanti artisti nel mondo? Moulin Rouge è più vicino ma Cabaret è ancora molto forte nell’immaginario degli artisti.

“È molto bello quello che dici perché io sono stato un danzatore di Bob Fosse e Ann Reinking, sua danzatrice solista, è stata mia insegnante quando studiavo in Gran Bretagna quindi ho un forte legame con lo stile di Bob Fosse. Ho cominciato la mia ricerca su Cabaret già all’università e poi per la laurea specialistica la tesi fu sul cabaret e il teatro di varietà. Vidi il film Cabaret, lo amai moltissimo e volli capire come fosse il vero cabaret della Germania nella Repubblica di Weimar, a Parigi e a Budapest e ho cercato nelle culture di questi 3 Paesi. Anche in questo spettacolo c’è una canzone di Marlene Dietrich che era cantata da Charlotte Rampling nel film “Il portiere di notte”. Amo molto quello stile e credo che davvero influenzi molti artisti, così come Marlene Dietrich che ispira altrettanti artisti su come mantenere la propria immagine: se tu guardi alle star di oggi, sia della nuova che della vecchia generazione, Cher, Lady Gaga o Madonna vedi ancora una fortissima influenza di icone come Marlene Dietrich ed è un peccato che la maggior parte della gente, sempre meno, come per esempio i miei artisti, molti di loro non hanno visto Cabaret, non lo conoscono perché sono una nuova generazione e per loro probabilmente Moulin Rouge è come Cabaret per noi. Certamente ho detto loro di vederlo ma i film di tendenza sono diversi da quelli che erano una volta per noi. È difficile trovare il tempo, anche per me, di guardare del cinema russo di cui si è parlato o tutto Kurosawa. Ci vuole molto tempo per raggiungere il passato e per loro che sono più giovani e hanno molto di più da dover apprendere, è una questione di tempo e di quanto indietro devi andare".

Night Circus (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Ci sono alcuni numeri come quelli della ragazza e del ragazzo che sono romanticamente ironici, sono divertenti ma al tempo stesso delicati. Solitamente l’ironia è qualcosa di rottura e irriverente qui invece sembra qualcosa di rassicurante, qualcosa di cui abbiamo bisogno per stare bene. Che importanza hanno romanticismo e ironia per te?

“Sono clown e lavoriamo con diversi tipi di clown in questo spettacolo e non è il tipo di clowning classico e tradizionale quindi lo humour è più recitato. In qualche modo l’ironia fa un po’parte del cabaret che è sempre una specie di specchio che dà un riflesso diverso di noi stessi in un ritratto diverso. Questa scena viene da una poesia ungherese che mi ha ispirato: parla di un clown che vuole suonare il suo violino ma il circo gli dice che per farlo deve salire su una sedia e aggiungerne un’altra per andare sempre più in alto fino a quando la gente quasi non lo vede più, lui ha il cuore a pezzi prende il suo violino e comincia a suonare la sua canzone. Quando Leonetta, la ragazza clown, prende la ruota e la fa girare quello è il momento in cui ha il cuore spezzato ma lo lascia fare ciò che a lui piace. Credo che sia un ritratto romantico del clown, effettivamente strano, visto che i clown non sono rappresentati così".

C‘è un numero di pole dancing con 2 ragazzi che sembra ispirato al parkour. La pole dance arriva dagli strip bar poi è diventata uno sport riconosciuto. Qual è il confine tra arte e sport?

“Per me diventa arte quando c’è uno strato di emozioni al di sopra: l’espressività deve trascinare quelle del pubblico e ci devono essere 2 emozioni che si connettono. Quello è il momento in cui credo ci sia espressività artistica. Quest’estate ho diretto la cerimonia di chiusura dei mondiali di nuoto, avevamo 8 pole dancers ed è stato un processo faticoso portarli ad un’esibizione di tipo artistico. Anche la danza è una disciplina dura ma non sei mai in pericolo di vita, al massimo ti infortuni, qui se fai un errore stupido è finita, nella danza puoi andare via con la mente qui devi essere sempre lì, è impossibile spostarsi".

C’è un personaggio misterioso con le piume nere che poi vola oltre il palco. Il personaggio piumato maschile e oscuro più famoso nella danza è sicuramente Rothbart del Lago dei cigni. Questo è poetico, coinvolgente vola liberamente come se fosse lo spirito della notte. Può un personaggio oscuro essere positivo?

“Si evolve, non lo diciamo molto nello show ma l’idea è che lui uccide gli uccelli per prendersi le ali e la ragazza gli dice di non farlo e di togliersi le ali per imparare a volare dentro di sé, nel suo cuore, forse quel momento arriverà solo quando morirà ma lui può andare nella sua anima e volare. È un personaggio negativo all’inizio dello show, dove vedi 2 personaggi che fanno le verticali che rappresentano gli uccelli, fa un cambiamento dentro se stesso".

 

nr. 43 anno XXII del 2 dicembre 2017

Night Circus (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)

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