NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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«Io mister, Possamai ala e Bulgarini in panca»

La vittoria di Otello Dalla Rosa alle primarie. E in squadra chiama anche gli avversari

di L.P.

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Dalla Rosa: «Da fuori nessuna telefonata di compli

La vittoria per una manciata di voti alle primarie del centrosinistra, ai danni di Giacomo Possamai, è ormai acqua passata. Per Otello Dalla Rosa, 48 anni, manager d'azienda, sposato e padre di tre figli (un maschio e due femmine), un passato da consigliere comunale ed ex presidente di Aim Energy, è tempo di guardare avanti. E di pensare alla sfida che lo attende alle prossime amministrative. Il portale www.ladomenicadivicenza.it l'ha intervistato per capire intenzioni, pensieri, strategie ma anche per sapere se gli sfidanti delle primarie, il già citato Possamai e Jacopo Bulgarini d'Elci, faranno parte della sua "squadra".

Dalla Rosa quanti giorni sono serviti per smaltire la "sbornia" della vittoria alle primarie?

«Nessuno. Abbiamo festeggiato la sera stessa del voto (domenica 3 dicembre, ndr.) e poi per qualche altra ora di notte. Poi un paio di giorni di relax, a cui però ho ritagliato il tempo anche per incontrare tutti i giornalisti che mi hanno chiesto di vederli».

A mente fredda cosa le è rimasto delle primarie?

«È stata una sfida appassionante e incerta sino agli scrutini degli ultimi voti. Ma direi anche corretta, decisa solamente agli ultimi voti, come ha dimostrato l'esito finale».

A chi ha dedicato questa vittoria?

«Innanzitutto a mia moglie e alla mia famiglia che in questi mesi hanno sopportato le mie lunghe assenze da casa, soprattutto per girare tra i quartieri della città per incontrare i vicentini».

Chi vuole ringraziare?

«I primi ringraziamenti, nell'imminenza dell'esito delle primarie, li ho rivolti proprio a Giacomo e a Jacopo per aver onorato gli impegni della campagna elettorale in termini di serietà e condivisione di intenti. Ma in particolare devo ringraziare i miei collaboratori che mi hanno sostenuto e aiutato in questi mesi e che lo faranno anche da qui sino alle elezioni».

Le primarie che cosa le hanno lasciato in dote?

«Mi piace parlare al plurale: il punto di partenza sta che l'area di centrosinistra è stata in grado di raccogliere prima 6.000 firme a sostegno delle tre candidature e poi di portare al voto quasi 6.400 elettori. Si tratta di un grande risultato che conferma di una coalizione forte e pronta alla sfida che si annuncia la prossima primavera».

Qualcuno l'ha chiamata dal Governo o da fuori per farle i complimenti?Dalla Rosa: «Da fuori nessuna telefonata di compli (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)

«Assolutamente no, ma devo dire con onestà che non mi aspettavo telefonate da nessuno. Con molta onestà la mia è stata una campagna elettorale molto locale, lavorando sul territorio e senza i squilli di tromba di ministri. Devo anche dire che il mio nome non è arrivato direttamente dal partito, pur avendo l'aiuto e il sostegno di alcuni parlamentari del Pd».

A propositivo di ministri e sottosegretari: in occasioni come queste talvolta arrivano in città ...

«Non fanno per me. Se qualcuno pensa di fare passerella per un'ora e poi ripartire di fretta, ne ho fatto e ne farò volentieri a meno. Meglio concentrare il lavoro sui problemi della città».

Ora cosa la aspetta?

«Un grande lavoro, che ci impegnerà nei prossimi questi mesi, in cui tutti insieme possiamo mettere le basi per un percorso capace di costruire la bella e grande Vicenza che abbiamo tratteggiato in questi mesi».

Nello specifico la sua agenda cosa prevede?

«Ancora qualche giorno di riposo, poi inizieranno gli incontri tra noi del centrosinistra, ma anche con associazioni e chi ci chiederà di vederli».

A Natale si concederà qualche giorno in montagna o una breve vacanza all'estero?

«No, non credo. Trascorrerò il periodo natalizio in famiglia».

Si parla di un clima un po' turbolento nell'area di centrosinistra. Possamai e Bulgarini d'Elci saranno nella sua squadra se verrà eletto sindaco?

«Partiamo da due presupposti. Il primo è che gli accordi, presi congiuntamente, prevedevano di lavorare assieme in vista delle amministrative 2018 quindi, almeno nelle mie intenzioni, è di farlo. Il secondo presupposto è che la squadra verrà fatta solamente in caso di elezione a sindaco, sino ad allora si parlerà solo di programmi per rilanciare Vicenza».

Tuttavia prevede di incontrare Possamai e Bulgarini?

«Assolutamente sì, conto di farlo già nei prossimi giorni. Ci confronteremo su diversi aspetti, in parte l'abbiamo già fatto. Ma ripeto, nessuna promessa o accordo preventivo. Poi dipenderà anche dalle loro intenzioni e dai progetti».

Qualcuno vocifera che dopo il risultato alle primarie sarà difficile che Bulgarini decida di rimettersi in gioco, almeno a Palazzo Trissino...

«Non lo so, come detto dipende soprattutto da lui. Il suo lavoro fatto in questi anni è davanti agli occhi di tutti, io sono il primo a dire che le grandi mostre pittoriche ospitate in Basilica hanno garantito una visibilità che Vicenza non aveva mai avuto. E io stesso sono stato entusiasta delle mostre ammirate in questi anni. Ma in campagna elettorale ho detto anche che la cultura va estesa anche ai quartieri e la stessa Basilica può ospitare in futuro anche opere di grandi artisti locali come, faccio due nomi possibili, Bartolomeo Montagna e Francesco Maffei».

Parliamo della sfida che l'attende. Presumibilmente il vostro principale avversario sarà il rappresentante del centrodestra...

«Sì, anche se allo stato attuale vedo tanta confusione e frammentazione. In linea teorica al primo turno potrebbero presentarsi due candidati del centrodestra anche se presumo che alla fine un accordo lo troveranno per scegliere un unico candidato».

In un eventuale ballottaggio chi preferirebbe avere come avversario?

«Con tutta onestà non saprei, anche perchè al momento gli unici due candidati sindaci sono Roberto Ciambetti e Francesco Rucco. Il primo è sicuramente un politico di spicco ma essendo presidente del Consiglio regionale non so se realmente gli convenga puntare a diventare sindaco a Vicenza. Anche di Rucco ho un'ottima considerazione: lui è un vicentino doc che conosce la città ma anche i meccanismi di Palazzo Trissino, avendo svolto per molti anni il ruolo di consigliere comunale. E anche lui, come me, si è prodigato a girare per i quartieri, per capire le problematiche della città».

Forza Italia ha candidato Elena Donazzan nella corsa a sindaco di Vicenza...

«Sì pare sia questa la decisione. Diciamo che un'eventuale sfida al ballottaggio con la Donazzan ci vedrebbe su piani diametralmente opposti. Eppoi c'è la variante di Giorgio Conte: ufficialmente non è candidato, ma di fatto è sceso in campo, almeno mettendosi a disposizione».

Che ruolo potranno avere i Cinque Stelle nella corsa a sindaco di Vicenza?

«Bisognerà vedere chi saranno i candidati. Uno è già venuto allo scoperto (Francesco Di Bartolo, ndr.), di altri si vocifera ma non c'è nulla di ufficiale. Se il centrodestra sarà unito, saranno loro il terzo raggruppamento in lizza. Ma se il centrodestra sarà unito per loro andare al ballottaggio non sarà facile».

È vero che lei è stato un giocatore del Vicenza?

«Sì, ho fatto tutte le giovanili, sino alla Primavera, con allenatore Giulio Savoini, dopo aver giocato nei giovanissimi, negli allievi e nella Berretti. A frenarmi sono stati due gravi incidenti, uno ai legamenti del ginocchio e una frattura alla tibia. Una volta concluso con le giovanili avrei potuto andare a giocare a Trissino tra i dilettanti, ma ho preferito lasciare il calcio per dedicarmi agli studi universitari».

È tifoso biancorosso?

«Sì, anche se da un paio d'anni non faccio più l'abbonamento al Menti. Il giorno più bello per tutti i tifosi è stato il trionfo in Coppa Italia contro il Napoli nel 1997».

Lei è dunque appassionato di calcio: quale sarebbe il suo undici ideale per la squadra di Vicenza Sindaco? E lei dove si collocherebbe in campo?

«Nessuna squadra al momento. Per quanto mi riguarda, visto l'esito della primarie, non potrei altro che fare il mister, non il giocatore».

Possamai dove lo schiererebbe?

«Mi verrebbe da dire a centrocampo, ma vista la giovane età forse è meglio metterlo all'ala».

E Bulgarini d'Elci?

(Ride, ndr.) «Con tutta onestà all'inizio lo porto con me in panchina. Poi nel calcio si può entrare anche a partita in corso».

 

nr. 44 anno XXII del 9 dicembre 2017

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