NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Il ciliegio di Isaac
la tragedia dei campi
di concentramento

Il libro illustrato di Lorenza Farina

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Il ciliegio di Isaac

Ho dimenticato chi mi rasò i capelli, chi mi fece indossare una casacca a righe, sporca e logora, troppo grande per proteggermi dal freddo. Qualcuno marchiò con l’inchiostro blu un numero sul mio braccio proteso. Mi ero così chiuso in me stesso che non sentii le punture del tatuaggio e le urla dei soldati. Sono le parole che il bambino Isaac pronuncia nel nuovo libro illustrato della nota autrice berica Lorenza Farina Il ciliegio di Isaac (Edizioni Paoline) con le illustrazioni poetiche e suggestive della vicentina Anna Pedron.

Il ciliegio di Isaac (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Un libro che racconta ad adulti e bambini, con leggerezza e con la magia dei disegni d'autore, la terribile realtà dei campi di concentramento nazisti. Una realtà controversa e da decenni al centro di estenuanti diatribe, colorate spesso dal segno dell'ideologia di questo o quel partito o movimento politico. Un libro che non poteva passare inosservato nel periodo dell'anno in cui il calendario ci ricorda il Giorno della Memoria, il 27 gennaio. Dopo La bambina del treno e Il volo di Sara, due libri illustrati di grande successo che trattavano lo stesso tema, l'autrice vicentina torna in libreria con un'opera il cui intento è quello di raccontare cosa accadde allora senza forzare la fantasia dei più piccoli. Un racconto non facile, visto il peso del tema trattato, ma affrontato con verità e amore. Amore per l'infanzia e per tutto ciò che di buono e positivo essa rappresenta. La storia narrata dal libro ha per protagonista Isaac, un bambino ebreo che ama guardare insieme con il nonno il ciliegio in fiore nel loro giardino: "Quando il tuo cuore sarà triste, pensa a questo albero", gli diceva il nonno.

Il ciliegio di Isaac (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Quando lo deportano ad Auschwitz viene separato dalla sua famiglia e vive "un lungo inverno che sembra non finire mai", ma riesce a sopravvivere grazie ad un altro "ciliegio": Rasìm, un ragazzo che si prende cura di lui e non lo abbandona mai, fino a salvargli la vita. Isaac è solo, spaventato, ha freddo, come freddo sentiamo noi nel leggere e ammirare le tavole che accompagnano il racconto. Ma per fortuna anche in luoghi tanto miserabili esistono persone capaci di amare. L'incontro tra Isaac e Rasìm diventa una inno all'amicizia che supera ogni confine, un gesto che da un lato è quanto mai pratico e "terreno", fatto da chi mette in pericolo la propria vita per aiutare, nutrire e proteggere un altro essere umano, e dall'altro diventa simbolico: aiutandosi reciprocamente, si può aprire uno squarcio di speranza anche nei luoghi e nelle situazioni più drammatiche e buie. La domanda che molti si pongono non è banale: se sia cioè giusto raccontare queste storie ai bambini oppure se sia meglio tacere e attendere che siano essi stessi a scoprirle da soli quando cresceranno. C'è chi ritiene che i bambini abbiano comunque il diritto di sapere, e che il nostro compito sia quello di raccontare loro quel passato in modo da renderlo più accettabile. Farina e Pedron sembrano convinte di questa tesi e lo dimostrano con questo libro, che narra in modo delicato ma realistico una delle pagine più buie della nostra Storia.

Sul tema dei bambini deportati durante gli anni del nazismo sappiamo oggi molto, grazie anche ad uno dei libri più famosi della letteratura, il Diario di Anna Frank. La giovane ebrea nata a Francoforte e rifugiatasi con la famiglia ad Amsterdam, costretta nel 1942 a entrare nella clandestinità insieme alla famiglia per sfuggire alle persecuzioni e ai campi di sterminio nazisti, scrisse nel suo diario alcune pagine memorabili che riportano gli obblighi ai quali i bambini e gli adolescenti deportati erano sottoposti. Nei suoi scritti vengono raccontati, con disegni, testimonianze e drammatiche immagini, anche episodi d’abbandono dei minori da parte dei genitori, nella speranza di salvare loro la vita. Il numero delle giovani vittime della Shoah nella seconda guerra mondiale, fu elevatissimo, sia dentro che fuori i campi di concentramento. Si stima che solo tra il 6 e il 10% del totale dei bambini ebrei in Europa nel 1939 sopravvisse al nazismo. Il libro di Farina e Pedron sarà presentato per la prima volta a Vicenza venerdì 26 gennaio alle 17 da Galla Libraccio. Altre due presentazioni sono in programma nelle prossime settimane in provincia: a Magrè di Schio nella libreria Il Colore del Grano e a Marostica nella Piccola Libreria Andersen.

Alle due autrici abbiamo rivolto alcune domande.

Il ciliegio di Isaac (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)



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