NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Tumolero, un bronzo nella storia

Il pattinatore terzo nei 10 mila: prima di lui nel passato solo altri due medagliati vicentini. Ecco le nostre pagelle

di L.P.

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Tumolero, un bronzo nella storia

IL MEDAGLIERE FINALE DI PYEONGCHANG 2018

  PAESE    Oro   Argento    Bronzo  Totale  
  Norvegia    14    14    11    39 
  Germania    14    10    7    31 
  Canada    11    8    10    29 
  Stati Uniti    9    8    6    23 
  Paesi Bassi    8    6    6    20 
  Svezia    7    6    1    14 
  Corea del Sud    5    8    4    17 
  Svizzera    5    6    4    15 
  Francia    5    4       15 
  Austria    5    3    6    14 
  Giappone    4    5    4    13 
  ITALIA    3       5    10 
  AOR*    2       9    17 
  Repubblica Ceca   2       3    7 
  Bielorussia    2    1    0    3 
  Cina    1    6    2    9 
  Slovacchia    1    2    0    3 
  Finlandia    1    1    4    6 
  Gran Bretagna    1    0    4    5 
  Polonia    1       1    2 
  Ungheria 1    0    0   0   1 
  Ucraina    1   0  0   1 
    * Atleti Olimpici dalla Russia 

Dieci medaglie italiane - la famosa "doppia cifra", come aveva chiesto il presidente nazionale del Coni Giovanni Malagò - di cui 3 ori, 2 argenti e 5 bronzi. Un bottino sicuramente di prestigio quello ottenuto dal team azzurro a PyeongChang 2018, in cui spicca, tra le altre cose, anche la medaglia di bronzo conquistata dal pattinatore altopianese Nicola Tumolero, terzo a sorpresa nei 10 mila metri di velocità su ghiaccio: si tratta del terzo vicentino medagliato ai Giochi invernali, dopo la sciatrice Giuliana Minuzzo a metà del secolo scorso e di Enrico Fabris a Torino 2006.

Con i brillanti risultati ottenuti in Corea del Sud la nostra nazionale si è piazzata al 12° posto nel medagliere finale (riportato qui a fianco), vicino quindi alla "top ten" che rappresenta l'eccellenza mondiale. La nostra nazionale è tornata in doppia cifra a distanza di 12 anni, precisamente dall'edizione casalinga di Torino 2006 in cui arrivarono 11 medaglie, di cui cinque ori. Poi una fase di declino: a Vancouver 2010 la nostra nazionale aveva conquistato una sola medaglia d'oro (quella dello slalomista Razzoli alla fine della rassegna) mentre a Sochi 2014 eravamo rimasti a secco a livello di titoli. Per l'Italia quelle appena sono state delle Olimpiadi soprattutto al femminile visto che i tre ori sono stati vinti da altrettante donne: Arianna Fontana nei 500 metri di short track (la portabandiera azzurra ha conquistato anche l'argento in staffetta e il bronzo nei 1000 metri), Michela Moioli nello snowboardcross e Sofia Goggia in discesa libera.

 

Le nostre pagelle: voto vicino all'eccellenza per Tumolero, Ghiotto sufficiente, bocciato il fondista Rigoni

Alla conclusione dei Giochi invernali ecco le pagelle, stilate dalla redazione sportiva di Tva Vicenza e del portale www.ladomenicadivicenza.it, dei tre vicentini in gara alle Olimpiadi in Corea del Sud. C'è da ricordare tutti i nostri portacolori erano al loro esordio ai Giochi Olimpici e per almeno due di loro, i pattinatoriNicola Tumolero (23 anni, nato il 24 settembre 1994 ad Asiago) e Davide Ghiotto (che ha un anno in più, essendo nato il 3 dicembre 1993 a Vicenza), la speranza è di rivederli nell'edizione di Pechino 2022, per la seconda rassegna consecutiva in Oriente. Nella prossima rassegna a cinque cerchi non sarà facile vedere protagonistaSergio Rigoni, che essendo nato il 27 aprile 1986 ad Asiago, tra un quadriennio sarà alla soglia dei 36 anni: noi comunque gli auguriamo di allungare la sua carriera sino ai prossimi Giochi.

Tumolero, un bronzo nella storia (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)TUMOLERO: voto 9 - Una medaglia olimpica, anche se di bronzo, meriterebbe sicuramente il voto massimo, visto per un atleta, di qualsiasi sport, salire sul podio olimpico rappresenta il sogno più grande da realizzare. Per l'eccellenza Tumolero avrebbe dovuto ottenere un risultato migliore nei 5 mila metri (distanza nella quale è campione europeo in carica) dove si è laureato campione d'Europa a metà gennaio in Russia: su questa distanza si è piazzato all'ottavo dopo essere rimasto in zona podio sino ai 4200-4500 metri, pagando forse l'emozione del debutto (questa gara si è tenuta il secondo giorno di gare, aprendo il programma della velocità su ghiaccio e nella staffetta inseguimento, dove il quartetto azzurro era indicato tra le nazionali in lizza per una medaglia e alla fine si è dovuto accontentare del sesto posto che rappresenta pur sempre il secondo miglior risultato nella storia olimpica dell'Italia, dopo l'oro di Torino 2016.

Tumolero, un bronzo nella storia (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)GHIOTTO: voto 6 - Sufficienza (stiracchiata) per l'altro pattinatore vicentino in gara, Davide Ghiotto, dal quale ci si attendeva sicuramente qualcosa di più, soprattutto per quanto riguarda la gara dei 10 mila metri, dove continua a detenere il primato italiano, stabilito nel corso di questa stagione con il tempo di 12'53"63, stabilita ad inizio inverno (in quel momento rappresentava la terza miglior prestazione stagionale al mondo) e che se ripetuta ai Giochi avrebbe regalato a lui una medaglia olimpica. Invece nel momento cruciale di un'annata che l'ha visto migliorare i suoi primati personali anche sui 1500, 3 mila e 5 mila metri, Ghiotto non ha ottenuto i risultati che anche lui si attendeva: 12° posto nei 10 mila metri, mentre nei 5 mila ha chiuso al 19° posto. Possiede il temperamento e il fisico per migliorare ulteriormente nei prossimi anni.

Tumolero, un bronzo nella storia (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)RIGONI: voto 5 - Non può essere sufficiente invece il voto per il terzo dei vicentini che ha partecipato alla rassegna a cinque cerchi, il fondista Sergio Rigoni, la cui convocazione è arrivata un po’ a a sorpresa ma assolutamente meritata in virtù di quanto fatto, a suon di risultati, in questa stagione. Nella grande platea a cinque cerchi Rigoni, nella gara d'esordio, lo skiathlon sulla distanza di 30 km (15 km in tecnica classica e gli altri 15 km in tecnica libera, con cambio degli sci a metà gara) è giunto 48esimo con il tempo di 1h22'54"9, a 6'34" dal vincitore. Ancora più deludente il risultato che il poliziotto, portacolori del Gruppo Sportivo Fiamme Oro, ha ottenuto nella 15 km, dove è giunto al traguardo al 72esimo posto. Da lui non ci attendeva una medaglia e neanche un piazzamento tra i primi dieci, ma piazzamenti migliori sicuramente sì. Così come per Ghiotto ha sicuramente pesato l’emozione di uno scenario così prestigioso.

 

A Roana tutto pronto per i festeggiamenti del bronzo olimpico: sabato sera appuntamento allo stadio del ghiaccio di Roana

Tumolero, un bronzo nella storia (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Lo attendono da giorni sull'Altopiano dei Sette Comuni, per festeggiarlo alla grande come avvenne nel 2006 con Enrico Fabris, di cui è compaesano e suo allievo visto che il bi-campione olimpico dei Giochi di Torino 2006 fa ora parte dello staff tecnico della nazionale italiana. Su iniziativa dell'amministrazione comunale di Roana è prevista una grande festa che coinciderà per l'appunto con il ritorno a casa di Nicola Tumolero, che come spiegano i manifesti, attaccati dappertutto nel suo paese "è il nostro concittadino vincitore della Medaglia di Bronzo nella specialità pista lunga di Pattinaggio di Velocità". L'evento si terrà sabato 3 marzo alle ore 20.30 presso il PalaRobaan (lo stadio del ghiaccio comunale) di Roana: Tumolero sarà accolto con uno spettacolo di musica e luci, gli highlights di alcune recenti gare olimpiche di pattinaggio, cui seguiranno gli interventi delle autorità. La manifestazione continuerà poi in un clima di festa ed amicizia che proseguirà presumibilmente sino a notte. Sicuramente Tumolero non sarà nelle migliori condizioni fisiche, probabilmente arriverà con le stampelle o con un tutore protettivo: proprio al termine della staffetta (che sarebbe comunque stata l'ultima gara olimpica per lui) il poliziotto altopianese ha riportato la completa rottura del tendine tibiale anteriore della gamba destra: per lui, operato proprio in Corea e assistito dai medici italiani, tre mesi di stop e addio ai mondiali previsti a marzo. Lo rivedremo in gara nella stagione sportiva 2018-2019.

 

La prima volta della "mammina volante" e il tris di medaglie (due d'oro) di Enrico Fabris a Torino 2016

LE MEDAGLIE VICENTINE NELLA STORIA DEI GIOCHI INVERNALI

  Oslo 1952 GIULIANA MINUZZO   BRONZO   sci alpino   discesa libera
  Squaw Valley 1960

GIULIANA MINUZZO

  BRONZO    sci alpino    slalom gigante
  Torino 2006 ENRICO FABRIS   BRONZO   pattinaggio velocità    5.000 metri 
  Torino 2006  ENRICO FABRIS    ORO    pattinaggio velocità    1.500 metri 
  Torino 2006  ENRICO FABRIS    ORO    pattinaggio velocità    staffetta inseguimento 
  PyeongChang 2018 NICOLA TUMOLERO     BRONZO    pattinaggio velocità    10.000 metri 

Come si diceva il medagliere vicentino alle Olimpiadi bianche si è dunque arricchito di un altro alloro, il sesto nella storia come dimostra la tabella qui a fianco. A rompere il ghiaccio era stata una donna, entrata nella storia, quella con la "S" maiuscola, in quanto fu la prima italiana in assoluto capace di vincere una medaglia ai Giochi invernali. Era l'edizione di Oslo 1952 quando la sciatrice Giuliana Minuzzo, nata il 26 novembre 1931 a Vallonara di Marostica ma poi emigrata in tenerissima età (prima della Seconda Guerra Mondiale) in Piemonte con il papà (in cerca di lavoro) e la mamma, conquistò il bronzo in discesa libera, a poco più di 20 anni. Ai successivi Giochi di Cortina 1956 - i primi nella storia organizzati in Italia, seguiti poi dall’edizione estiva di Roma 1960 - oltre che in gara, fu la prima donna della storia a pronunciare il giuramento olimpico. Infine ai Giochi americani di Squaw Valley 1960, la Minuzzo, già signora Chenal e mamma di una figlia, conquistò un ulteriore storico bronzo, in slalom gigante: da qui l'appellativo di "mammina volante". La Minuzzo, ora 86enne e residente a Cervinia (Aosta), dove per decenni ha gestito un negozio di articoli sportivi nel centro del paese, fu protagonista anche ai Giochi di Torino 2006: toccò a lei reggere la bandiera olimpica su cui giurò lo slalomista Rocca a nome di tutti gli atleti del mondo partecipanti. Quasi mezzo secolo, ad interrompere il digiuno vicentino ci pensò il pattinatore roanese Enrico Fabris, attualmente uno dei tecnici di Tumolero e Ghiotto, che nell'edizione italiana Torino 2006 (la seconda nella storia dopo Cortina 1956) vinse tre medaglie: l'oro nei 1500 metri e nella staffetta inseguimento, oltre al bronzo nei 5000 metri. Con Tumolero ora il tris di atleti vicentini è completato.


nr. 08 anno XXIII del 3 marzo 2018

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