È difficile dire che Manuela Bedeschi, artista vicentina, possa rispecchiare l’intensa attività in una mostra dal carattere di un’antologica; ma il titolo “Da Dove” conduce a quest’ottica che nell’esposizione ha unificato i diversi fili dell’intenso lavoro, vissuto fin dagli studi all’Accademia di Belle Arti Cignaroli di Verona prima in Scultura e successivamente in Pittura.
Installazioni, pitture interventi side specific, fino agli ultimi video, rivelano una sempre fresca sensibilità. Così la mostra curata da Massimiliano Sabbion articola momenti e passaggi nel vasto ambiente della Galleria Civica Cavour segnato da un invisibile filo rosso che li unifica nel tempo. L’installazione di una grande zattera conserva, nell’ipotetico salvataggio, brandelli della memoria, poi trova spazio la pittura nelle tele dalle grandi misure che tramite la presenza di neon richiamano l’attenzione agli aspetti percettivi fino a creare atmosfere cromatiche e situazioni psicofisiche per lo spettatore. Quindi un morbido drappo di tessuto rosso articola il passaggio dello sguardo, che transita da una grezza tavola di legno a delle zampe leonine dorate. Ancora, nell’angolo, l’istallazione di grandi tubi neon verdi e blu confermano come il mezzo industriale luminoso possa suggerire un’atmosfera meditativa e di trascendenza. Nello stesso modo, alcune scatole in plexiglass accordano nei diversi colori il messaggio della conoscenza nell’intensità della luce di piccoli tubi neon. Anche l’energia della conoscenza, assegnata per analogia alla luce, scivola sulla grafia di grandi lettere frammentate a esprimersi nella rossa parola “ANC-ORA”.
Un recentissimo video in una parete raccorda le opere all’emozione nelle immagini di un viaggio in una zona ricca di storia millenaria, tra le sabbie d’Egitto.