NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Storia, arte e natura
Sandrigo in 3 volumi

Un team di studiosi mette a fuoco il territorio

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Sandrigo

Presentata poco prima di Natale in biblioteca civica a Sandrigo, la corposa opera in tre volumi Sandrigo - Storia Arte Natura, è un progetto editoriale curato da un team di studiosi coordinato da Giordano Dellai, i cui autori sono Leonardo Carlotto, Francesco Mezzalira, Leonardo Pianezzola, Francesca Rizzo e lo stesso Dellai. Un'opera di ampio respiro che ha visto la luce dopo più di quattro anni di studi, ricerche d’archivio e sopralluoghi da parte dei cinque ricercatori che si sono avvalsi del contributo di alcuni fotografi e della consulenza di altri addetti ai lavori. Non c'è dubbio che questa sia ad oggi l'opera più completa mai scritta su Sandrigo, vista la grande mole di dati e di particolari sulla flora, la fauna, l’idrografia, gli edifici storici e l'architettura, le opere d’arte, gli avvenimenti storici, i dati dei registri catastali, i personaggi illustri. Nelle oltre 1.100 pagine dei tre volumi gli autori riportano dunque un lavoro importante per la conoscenza della storia del paese e del territorio locale, utile per gli studiosi ma anche per gli studenti delle scuole e per quanti siano curiosi di conoscere le vicende delle famiglie del paese nei secoli passati. Pregio dell'opera è anche la presenza di centinaia di illustrazioni a colori e immagini in bianco e nero, riproduzioni di mappe antiche e dei relativi dettagli, fotografie aeree, profili inediti delle falde acquifere, fotografie storiche di persone e di edifici: tutto questo a sottolineare come le immagini siano di fondamentale importanza per confezionare oggi un prodotto moderno e accattivante pur essendo così voluminoso e impegnativo.

Sandrigo (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Succede a tutti nella vita di sentire un irresistibile bisogno di famiglia, di comunità, in una parola, di radici - scrive nelle note che precedono l'opera il curatore Giordano Dellai - . Alla morte di un genitore o di un caro amico, nei momenti più belli o più tristi del proprio paese scatta quel desiderio di appartenenza e di solidarietà che infonde legami, annulla distanze, cancella confini. È in queste circostanze che siamo portati ad aprire cassetti per cercare segni del passato, a stringere mani per avere comprensione e conforto. Si tratta di un sentimento naturale, comune nell’uomo di tutti i tempi, che genera solidarietà, amicizia, passione, amore; emozioni che rappresentano positivamente la nostra natura umana. Ma è proprio da questi momenti di apparente fragilità che invece prende forza il valore della nostra identità. Abbiamo bisogno di riconoscerci per capire chi veramente siamo, per porci di fronte agli altri pienamente consapevoli di noi stessi. È da questa base di conoscenza che ci possiamo misurare e confrontare meglio con gli altri. Soprattutto alla luce delle sfide di oggi, quando la moderna tecnologia ed una comunicazione globale sembrano soffocarci, quando una lunga serie di insidie alla nostra civiltà occidentale ci turba e ci sconvolge, c’è bisogno di riscoprire la dimensione locale, di conoscerla meglio, per fare luce sulle motivazioni profonde del nostro essere e presentarci al mondo consapevoli e convinti. La ricetta è conciliare locale e globale, ecco dunque perché abbiamo voluto portare a termine questo lavoro. Ci siamo divisi i compiti perché, come dice il poeta, ogni città ha un cantuccio fatto a propria dimensione, si riconosce per aspetti diversi e, per questo, complementari.

Sandrigo (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Ciò dimostra la parzialità di ogni visuale, ma anche la ricchezza di ogni territorio, a maggior ragione il nostro, che “ha il cantuccio a me fatto” ma che con “altri cantucci” soddisfa le aspettative di altri che la pensano diversamente. Per tale motivo non abbiamo limitato questo studio alla sola ricerca storica, ma ci siamo occupati anche di arte e di natura, profondamente convinti di attingere ad un campionario quanto mai eterogeneo ed abbondante quale quello di Sandrigo, Ancignano e Lupia e di offrire ai lettori un utile specchio in cui guardarsi e riconoscersi. In quattro anni di lavoro di ricerca del materiale documentario disponibile e di composizione dei testi, abbiamo elaborato una storia del territorio che parte dalla preistoria e percorre tutte le età storiche, anche quelle che in precedenti ricerche erano state per qualche motivo trascurate. In più, contravvenendo in parte ad una più tradizionale pubblicistica storica locale, abbiamo voluto parlare anche del paesaggio, oltre che di architettura, scultura e pittura, per coniugare la storia con la natura e l’arte. Infine, mentre gli autori erano impegnati nel lavoro di impaginazione grafica dei tre volumi, nell'aprile del 2017 è mancato l'amico e coautore Leonardo Carlotto, ideatore e anima propulsiva di questa operazione culturale. Addolorati per la sua scomparsa prematura ed inaspettata, gli autori hanno voluto dedicargli il frutto del lavoro comune, da lui così auspicato, in nome dell’amore condiviso per il nostro territorio.

Secondo il sindaco di Sandrigo Giuliano Stivan, ci sono momenti storici in cui una comunità sente il bisogno di riavvicinarsi al proprio campanile. Accade - scrive Stivan in una nota di apertura - quando per varie forme di evoluzione demografica il nucleo che compone la cittadinanza tende a cambiare. Ecco quindi che dinanzi alla prospettiva di perdere di vista le radici che hanno tenuto assieme il tessuto sociale del paese, le anime più sensibili e dotate della cittadinanza sentano il bisogno di raccogliere solitamente in uno scritto, utile ai vivi e da tramandare ai posteri, tutte le specificità storico artistico culturali che hanno segnato l’evoluzione della comunità. E di evoluzione Sandrigo, nei vari millenni trascorsi dall’età dei suoi primi reperti archeologici trattati dall’opera, ne ha vista parecchia; meritevole quindi di essere stesa su di un immaginario schermo gigante a disposizione di tutti coloro che volessero immergervisi per sentire l’humus delle proprie radici. Per questo quando gli autori hanno proposto all'amministrazione di impegnarsi per un quadriennio in un lavoro che per profondità e dimensioni non aveva precedenti, la risposta è stata scontata.

A Dellai abbiamo rivolto alcune domande sull'opera.

Sandrigo (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

 



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