NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Le inconfondibili
colline delle Bregonze

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Le Bregonze

Cosa vi ha spinto a pubblicare questo libro?

Le Bregonze (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"Bisogna tornare indietro di tanti anni, quando ancora bambini frequentavamo il catechismo. Le Bregonze per noi di pianura sono stati i luoghi che potevamo raggiungere da soli, anche all'insaputa dei nostri genitori. Una volta usciti dalle lezioni tenute dal parroco che ci tenevano occupati tutti i pomeriggi della settimana, alcuni amichetti di qualche anno più grandi che abitavano al “monte”, cioè sulle Bregonze si offrivano di accompagnarci. Si sentivano più esperti e a volte ci trattavano con sufficienza. Noi li seguivamo per i sentieri a loro famigliari, mentre per noi, con occhi di bambini quali eravamo, sapeva tanto di avventura. Ci portavano a vedere le gallerie della Grande Guerra, e ci raccontavano fatti che sicuramente avevano sentito dai loro genitori. Ci portavano nelle loro stalle, dove assieme alle vacche allevavano qualche vitellino. Le Bregonze quindi per noi erano un mondo nuovo e diverso che ci svelava i suoi segreti. Ora questi posti sono cambiati, ma ci è rimasto sempre un sentimento di gratitudine verso quel mondo che non c'è più. Abbiamo deciso così di fermare con la fotografia quello che aveva colpito la nostra fantasia di bambini".

Qual è per voi la bellezza intrinseca e il valore naturalistico dell'area delle Bregonze?

"Se si osserva la nostra pianura dalla strada del Costo che porta all'Altopiano di Asiago, non c'è quasi distinzione tra un paese e l'altro. Le case e le fabbriche hanno occupato gli spazi che un tempo erano dell'agricoltura. Solo un'isola verde si stacca netta da tutte queste costruzioni: le Bregonze. Questo rilievo è diventato un luogo decisamente comodo e piacevole per salutari camminate lungo i numerosi sentieri che lo attraversano. Con il tempo anche qui sono cambiate molte cose, l'agricoltura ha perso molto della sua importanza e purtroppo i rovi stanno invadendo i pendii non più falciati. I filari dei gelsi rimasti, testimoniano che il baco da seta è stato per molti anni un valido aiuto all'economia di questi luoghi. Anche qualche galleria sul versante di Chiuppano, ci porta agli anni trenta del secolo scorso, dove l'autarchia, rese economicamente vantaggiosa l'estrazione della lignite per qualche decennio".

L'ambiente di quei luoghi è un patrimonio da salvaguardare e perché?

Le Bregonze (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"Ai piedi di queste colline, Thiene e i paesi limitrofi hanno subito una profonda trasformazione negli ultimi decenni del secolo scorso. Una industrializzazione diffusa ha portato un benessere mai immaginato prima, con il richiamo di manodopera dai paesi meno favoriti da questi insediamenti. Ecco allora il nascere di tante case e strade, con una densità molto alta di abitanti per km. quadrato. Un modello di vita frenetico, che però necessita di staccare ogni tanto e prendersi qualche ora di sano relax; meglio se puoi farlo lasciando l'auto nel garage. Ecco allora, chi in bicicletta chi a piedi, percorrere quei sentieri o quelle strade che attraversano queste colline".

Perché il bianco e nero nell'era del colore e del digitale?

"Nel libro ci sono molte foto anche in bianco e nero. Dobbiamo dire che alcune di esse sono state fatte quando il digitale non c'era. C'era comunque la pellicola a colori, ma è stata una scelta voluta. Per noi il bianco e nero riesce a cogliere l'essenza del soggetto, senza la “distrazione” del colore, che a volte fa passare in secondo piano, quello che il fotografo intendeva trasmettere. Molti sono ritratti di persone che non ci sono più e ci pareva giusto ricordare questi protagonisti perché nei loro volti si leggono i segni del duro lavoro. È stato anche con le loro fatiche che le Bregonze si sono mantenute fruibili alle nostre e future generazioni".

In che modo la fotografia "cattura" l'attimo? Cosa vuole comunicare?

"Avremmo potuto scrivere sulle Bregonze, ma non ne siamo capaci. Abbiamo scelto il mezzo fotografico perché per noi è più facile e piacevole. Anche se a volte ci siamo arresi davanti a qualche scempio edilizio del secolo scorso quando non ci si poneva certi problemi. Ora chi transita da quelle parti capirà che le foto raccontano le Bregonze che noi ricordavamo e anche quelle attuali, ma evitando alcuni eccessi. Ecco allora la necessità di salvaguardare senza “congelare” la possibilità di lavorare e vivere il territorio da parte dei suoi abitanti".

 

nr. 10 anno XXIII del 17 marzo 2018

Le Bregonze (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

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