Le canzoni nascono dalla sensibilità di Juan Carlos Mestre (Spagna 1957), ed inoltre la poesia lo conduce da voce unica e straordinaria nel panorama poetico spagnolo contemporaneo al Festival Poetry Vicenza 2018. A queste liriche combinazioni Mestre unisce l’esperienza pittorica, che gli procura una notorietà ampiamente riconosciuta, voce fondamentale del panorama contemporaneo spagnolo con la cifra da cantastorie visionario anche nelle sue opere visuali.
Le opere richiamano il suo mondo segreto dove realtà e invenzione nella fusione creano atmosfere surreali un mondo dinamico di volti onirici, forme geometriche, sognanti figure sintetiche, che riflettono l’energia di una visionarietà immaginifica. Scorrono le figure, accostate le une alle altre, su uno schema inconscio. La loro vitalità è accentuata dal cromatismo e dalla sovrapposizione delle forme poste su livelli diversi. I lavori aprono a visioni fantastiche, lontane da ogni logica, mondi impossibili dove vivono castelli, forme geometriche, alberi, uccelli, pesci volanti e donne.
Il legame tra lirica e pittura conduce alla loro fusione: “… Io ho visto una donna che aveva un lampo ed un fiasco di parole gialle nascosto nella sua cassettiera, quella che rosicchia tutto il giorno come una tarma il suo ebano e distribuisce papaveri all’approssimarsi della notte, la colomba di seta che ha ricamato l’oblio ed è perenne nella sua torre e somiglia all’idea di pensare alla pioggia,…” (I Corpi del Paradiso). E su acquerelli e chine Mestre trasferisce la sua realtà, che appare vicina ed irraggiungibile.
L’artista vive a Madrid dove dipinge, incide e scrive poesie.