Impossibile per Katia Brugnolo, artista vicentina, sottrarsi al fascino della ceramica, sulla quale influiscono la memoria personale e l’innovazione conservando il legame con la tradizione nell’attualità di alcune forme. Dapprima alcune mani hanno suggerito una ripresa di linguaggi culturali orientali, affini alla poesia indiana, scelte espressioni ceramiche dal sontuoso colore che rimandano, nel significato simbolico delle mani, alla capacità di creare avvicinando l’uomo a Dio.
L’armonia delle forme decorative geometriche sottolinea nello splendore l’eleganza del movimento delle dita. Inoltre una grande conchiglia simile ad una coppa richiama l’attenzione e risponde all’abilità plastica di Brugnolo e alla sua sensibilità nell’evocare la mobilità dell’acqua nell’increspatura della materia, la ripresa della natura, in piccoli gorghi, risucchi, sbalzi e sommovimenti di biancori simili a schiuma fra tinte azzurrate.
La sua versatilità nella ceramica e nella pittura indica la preferenza per gli affreschi di Giambattista Tiepolo conservati alla Villa dei Nani a Vicenza e riprende fra le solari immagini il bel volto di Rinaldo dipinto nella sala dedicata al poema Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso. Quindi Brugnolo, che nel passato è stata conservatore presso il Museo d'arte antica di Pordenone, e del Museo Civico della Ceramica di Nove (Vicenza) e oggi Docente all'Accademia di Belle Arti di Verona, ancor più sente il fascino della ceramica in una produzione particolarmente attuale, nelle forme concave dal bianco intenso, dove l’improvvisazione di strisce hanno condotto la mano di Brugnolo a scivolare, generare curve, produrre gorghi, lievi affondi ed affioramenti per accordarsi a richiamare transiti di luminosità, penetrazioni dell’ombra, agevolando così giochi di chiaroscuri nel linguaggio della contemporaneità.
Il 20 aprile alle ore 18.00 Katia Brugnolo terrà al Museo del Caffè MDC di Trieste una conferenza dal titolo “Un buon caffè merita una bella tazzina”.